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Capitolo Tredici

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11 luglio (mattina)

 

Vig’s diary

 

Credo che non riuscirò a trovare pace.

Ieri sera mi ha chiamato un giornalista, mio amico, per un’intervista con Orlando. Insieme. Io e lui.

Non ho accettato…ma neanche rifiutato.

Mi devo decidere: vado e lo rivedo, oppure…

Ah, Dio aiutami! Ho davvero bisogno di te…

Dammi una mano! Mandami un segno…fammi capire…

 

Orlando…solo tu nei miei pensieri….sempre e solo tu…

 

 

 

Orli’s diary

 

Ieri mi è stato chiesto di fare un’intervista, a New York.

Sì…questo significa tornare nella città di Viggo…o, in un certo senso, tornare da Viggo…

Ho accettato. Senza remore.

Ho deciso che andrò a parlargli. Non mi è piaciuto il modo come ci siamo lasciati, e quindi lo affronterò di nuovo, pur sapendo di dover soffrire ancora di più…

Devo vederlo…ancora.

Devo parlargli…deve spiegarmi…

Devo rivederlo…

Ho bisogno di lui…

 

Viggo: sei l’aria che respiro, le parole che leggo, il sole che illumina i miei giorni… Sei tutto ciò che amo di più al mondo… e rimarrai tale, per sempre…nel mio cuore…

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11 luglio, ora di pranzo. Casa di Viggo.

 

*Toc toc*

 

Chissà chi sarà a quest’ora…pensò l’uomo tra sé, dirigendosi verso la porta per aprire.

“Ciao Viggo!”

Una voce dolce ma euforica di donna risuonò per tutta la casa.

“Ehi Liv! Ciao bellissima! Come stai?” chiese Viggo, abbracciandola.

“Benissimo, grazie! E tu?”

“Abbastanza… E Roy dov’è? Mi avrebbe fatto piacere vederlo…” disse l’uomo, chiudendo la porta e portando la ragazza in cucina.

“Purtroppo non è potuto venire. Sono qui a New York da qualche giorno, per lavoro…E ho pensato di fare una capatina a casa tua!” rispose Liv sorridendo.

“E hai fatto molto bene!” replicò l’uomo, contraccambiando il sorriso.

“Mi spiace solo per l’ora…” disse la ragazza un po’ imbarazzata.

“No, figurati! Anzi: perché non ti fermi a pranzo? Sarei felice di farti provare alcuni dei miei manicaretti…”

“Bhè…Non so…”

“Avanti! Non farti pregare!” disse l’uomo avvicinandosi a lei e mettendole una mano sulla spalla, cominciando ad accarezzarla.

“Va bene! Mi hai convinto!”

“E brava Liv! Vedrai: non ti pentirai affatto della tua scelta!” replicò, facendole l’occhiolino.

“Vig…” disse la ragazza in tono serio, volgendo gli occhi a terra.

“Mmmm…dimmi!Come mai questo cambiamento di tono tutto ad un tratto?”

“Niente…è solo che volevo dirti…” e alzò lo sguardo verso l’uomo, tornando a sorridere. “…che non cambierai mai!!”

Viggo fece un respiro di sollievo, portandosi una mano sul petto.

“E perché non cambierei mai?” chiese incuriosito e aggrottando le sopracciglia.

“Perché hai sempre avuto, e sempre avrai, la capacità di non farti rispondere di no! Eri, sei e sarai sempre convincente!”

L’uomo sorrise, ma si girò di spalle per non far capire che il suo era un sorriso amaro. Anche Orlando, in passato, glie lo aveva detto. Le stesse identiche parole che Liv aveva pronunciato in quel momento.

Ebbe una fitta allo stomaco.

“Vig, c’è qualcosa che non va?” chiese Liv preoccupata.

“No, niente, tranquilla… Non è niente…” rispose con voce tremante, non voltandosi.

“Viggo ma tu…” e si avvicinò all’uomo. “Tu stai piangendo…” gli disse, mettendosi davanti da lui ed abbracciandolo. Viggo si lasciò andare a quel delicato gesto ed appoggiò il viso sulla spalla della ragazza, che potè sentire le calde lacrime dell’uomo scivolare sulla sua pelle. Stettero così per qualche minuto. Senza parlare. Nell’aria solo i singhiozzi di Viggo.

 

“Avanti… andiamo di là…” gli disse dolcemente la ragazza.

Andarono in salotto e si sedettero vicini.

“Se hai bisogno di parlare, io sono qui…” gli disse, poggiandogli una mano sul braccio.

“Grazie Liv!” rispose l’uomo, tornandola ad abbracciare, forte.

“Ahi!”

“Uh scusa Liv! Non volevo farti male…”

“Niente…” gli disse la ragazza con un sorriso dolcissimo.  “Parlami… Non posso vederti così…” continuò, posando una mano sulla guancia di Viggo.

L’uomo gli raccontò tutto, dall’inizio, senza tralasciare nulla. Liv lo ascoltò attentamente, commovendosi in certi punti. Poi Viggo arrivò alla fine.

“E così…” disse “ Non so se accettare questa intervista, oppure no…”

“Questo dipende tutto da te. Hai intenzione di rivederlo? Hai voglia di rivederlo?”

“Sì…”

“E allora accetta!”

“Ma Liv! Tu non capisci!”

“No, sei tu che non capisci!” disse la ragazza a voce alta, alzandosi di scatto dal divano.

“Hai veramente intenzione di non vederlo mai più? Se mi rispondi di sì…non ti credo! Anche perché non hai messo in conto i futuri incontri per le premiere dell’ultimo film di Peter…o sbaglio?” chiese, aggrottando un sopracciglio.

“No…io…”

“Non ci avevi pensato eh?”

“No…ad essere sincero, no…” rispose l’uomo, prendendosi il viso tra le mani.

“Senti Viggo…Io lo so che quello che hai detto non lo sentivi veramente e sono sicura che l’ ha capito anche Orli…” continuò la ragazza, più tranquillamente.

“Tu dici?”

“Certo! Ne sono stra-sicura! Orlando non è uno stupido…”

“No, non lo è… hai ragione…”

“E quindi ha capito la tua insicurezza nel dire quelle cose, benché tu sia stato freddo e impassibile…” s’interruppe un momento, poi riprese: “Vig…siete fatti per stare insieme! Niente vi può separare! Tutti lo abbiamo capito… tra voi si è instaurato, fin da subito, un bellissimo rapporto, che è andato, via via , crescendo…fino ad arrivare alla vostra notte d’amore insieme…” disse la ragazza, non staccando lo sguardo da quello di Viggo. Continuò:

“Avete fatto l’amore Vig! Vi siete amati completamente! E’ questo il segno!”

“Il segno…” le fece eco l’uomo, a bassa voce.

“Sì!” esclamò la donna, inginocchiandosi davanti all’uomo ancora seduto. “Questo significa che anche lui ti ama e che non ti ha mai dimenticato! Significa che, se anche vi eravate lasciati in Nuova Zelanda e rivisti in varie occasioni, il vostro amore non è cambiato!

Ed è proprio questo intenso e profondo sentimento che vi ha fatto rincontrare  e amare, non solo con il corpo, ma anche con la mente…”

“Liv…è bellissimo quello che hai detto, ma…”

“Ma cosa?”

“Se lui non vorrà più vedermi?”

“Impossibile!”

“Come fai ad esserne così sicura?”

“Lo so e basta! Vig…” sospirò. “Credo di avervi conosciuto bene, entrambi…e sono convinta che anche Orli voglia rivederti…per chiarirvi almeno…”

“Sì…forse hai ragione…”

“E allora, quando avrete finito l’impegno di lavoro, starete voi due, da soli, a parlare… Senza paura Vig, mi raccomando! Digli tutto quello che provi per lui e scusati per il tuo comportamento.

Vedrai che capirà e tutto si sistemerà per il meglio…”

“E’ quel “meglio” che non so cosa possa significare…”

“Viggo…” disse, prendendo una mano dell’uomo tra le sue. “Significherà che starete insieme…me lo sento. Fidati di me.” Lo sguardo dell’uomo ricadde su quello della ragazza. Era commosso.

“Liv…ti voglio bene!”

“Anch’io te ne voglio tanto Viggo!” rispose la ragazza con gli occhi lucidi. “E voglio bene anche ad Orlando…E’ per questo che non voglio che soffriate…soprattutto quando siete nati per stare insieme…”

“Liv, grazie di cuore…” disse Viggo, alzandosi con lei e dandole un bacio sulla fronte.

“E di che? Se non ci si aiuta tra amici!”

“A proposito! Si è fatto un po’ tardi ma…posso invitarti a pranzo?”

“Mmmmmm…..”

“Non si accettano risposte negative!”

“Ah bhè, allora… Ok!”

“Perfetto! Andiamo !” ribattè l’uomo, sorridendo e dirigendosi verso la porta.

Liv lo bloccò per un braccio. Viggo si girò.

“E’ bello vederti ridere…” disse la ragazza. L’uomo la guardò e le sue guance si tinsero di rosso. Liv sorrise e lo prese per mano. “Vedrai…andrà tutto bene…” e uscirono dalla porta.

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(sera)

 

Vig’s diary

 

Non so se sia stato Dio, che ha ascoltato le mie preghiere, oppure solo il caso… fatto sta che, oggi, è stata qui Liv e le ho raccontato tutto.

Mi ha fatto bene sfogarmi. E poi lei è la più brava ascoltatrice che abbia mai incontrato (a parte Orlando, ovvio!).

Abbiamo discusso a lungo e sono arrivato alla conclusione che…sì: andrò a quell’intervista!

Rincontrerò il mio angelo, ci chiariremo e, se Dio lo vorrà, torneremo insieme.

Sono pronto a qualsiasi risposta da parte di Orlando. L’importante, però, è potergli parlare di persona.

Ora vado a telefonare a Mark per confermare il tutto.

 

Devo essere sincero: sono davvero felice di poterlo rincontrare! E riabbracciare!

Non vedo l’ora di rivedere il suo sorriso…così solare, spontaneo, dolce…

E poter ritoccare quei morbidi capelli scuri…così profumati e sottili…

 

Come posso resistere? Lunedì mi sembra così lontano…

 

Oh Orlando, amore mio…sei tutta la mia vita!

 

 

 

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I hear the wind call your name

It calls me back home again

It sparks up the fire - a flame that still burns

Oh it’s to you I will always return

 

I still your breathe on my skin

I hear your voice deep within

The sound of my lover - a feeling so strong

It’s to you - I’ll always return

 

Now I know it’s true

My every road leads to you

And in the hour of darkness darlin’

Your light gets me through

Wanna swim in your river - be warmed by your sun

Bathe in your waters - ‘cos you are the one

 

I can’t stand the distance - I can’t dream alone

I can’t wait to see you - Ya I’m on my way home

….

 

(I will always return, by Brian Adams)

 

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Orli’s diary

 

Domani mattina parto.

Vado con qualche giorno d’anticipo, così mi faccio un giro per la città e…aspetto.

Aspetto, finchè non trovo il coraggio di andare da lui.

Viggo, ti prego…aspettami.

Ho tanto bisogno di te… sto arrivando.

Ancora qualche giorno e poi ci rivedremo. E , se Dio lo vorrà…torneremo insieme.

Non posso vivere senza di te, tesoro…non posso…

Devo assolutamente venire da te! Non posso starti lontano!

 

Ti amo tesoro mio!

 

 

P. S: stanno dando per radio una canzone che può rispecchiare la mia situazione…

E’ “I drove all night” di Cindy Lauper…

 

I had to escape, the city was sticky and cruel

Maybe I should have called you first, but I was dying to get to you

I was dreaming while I drove the long, straight road ahead…

Could taste your sweet kisses, your arms open wide

This fever for you was just burning me up inside

 

I drove all night to get to you

Is that all right?

I drove all night, crept in your room

Woke you from your sleep to make love to you

Is that all right?

I drove all night…

 

What in this world keeps us from falling apart?

No matter where I go I hear  the beating of our one heart…

I think about you when the night is cold and dark

No one can move me the way that you do

Nothing erases this felling between me and you…

(…)