.|. Forever & Ever  .|.

Capitolo Dieci

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9 luglio (mattina)

 

Orli’s diary

 

Anche questa notte è stata particolare e non ho dormito molto.

Dopo aver ripensato al mio primo bacio con Viggo, all’addio e alcuni ricordi legati alle premiere del secondo film, la mia mente è inevitabilmente tornata a poche sere fa.

Alla nostra prima notte insieme.

Alla prima volta che abbiamo fatto l’amore.

Sì, “amore”: non è stato semplice sesso. Assolutamente no . Ne sono sicuro.

Ho potuto sentire tutto l’amore che lui provava per me e io gli ho donato il mio senza esitazione…senza paura…senza pudore.

Volevo amarlo, con tutto me stesso: corpo, anima, cuore e mente. E così ho fatto…ed è stato indimenticabile!

Eppure c’è stato qualcosa che non ha funzionato e che l’ ha fatto scappare.

La mattina dopo, infatti, quando mi sono svegliato, lui non c’era più. Il posto accanto al mio era vuoto. Freddo. Terribilmente freddo.

Una violenta fitta, partita dal cuore, mi ha trapassato tutto il corpo…e l’anima.

Ero confuso, arrabbiato, deluso. E anche preoccupato. E’ stato un brusco risveglio non trovare vicino la persona che amo più di me stessa, dopo averla amata completamente e sinceramente.

Non capivo il perché, e non lo conosco nemmeno ora.

 

Io e Viggo non ne abbiamo più parlato.

La mattina dopo quella notte non l’ ho sentito, dovendo partire per tornare a casa.

Poi, in questi giorni, ci siamo risentiti ma…nessun particolare riferimento. E non so come mai.

Pensavo che ne avremmo parlato, ma vedendo che lui non entrava nel discorso, ho lasciato perdere.

Forse ho sbagliato, dovevo almeno provarci, ma il fatto che lui non accennasse a quell’episodio, mi ha bloccato. E anche un po’ di paura, timore e vergogna hanno giocato il loro ruolo.

Non mi pento di ciò che ho fatto e detto, però non capisco dove ho sbagliato.

Perché se n’è andato?

 

Quando mi voltai verso il posto vuoto non me ne accorsi subito, ma sopra al cuscino c’era un biglietto, con queste parole:

 

Caro Orlando,

devo essere sincero: me ne vado prima del tuo risveglio per…paura. So che può sembrare assurdo, ma è così, e, ora come ora, non so spiegartene il motivo.

Questa notte è stata un sogno...stupenda, bellissima, immensa. Ci siamo amati e donati l’uno all’altro come mai avevamo fatto prima.

E’ stato tutto così magnifico, dolce, eccitante.

Ti prego solo di non arrabbiarti e di non portarmi rancore. La tua indifferenza e freddezza mi ucciderebbero.

Non dimenticare quello che abbiamo fatto, perché io non lo farò.

Ero perso nelle ombre fino a che non sei arrivato tu ad illuminarmi la via ed ora sono tornato a credere nei miei sogni. So che ci sarai sempre tu a guidarmi e, adesso, conosco anche che cos’è l’amore. E tutto grazie a te, mio angelo delicato, etereo…eterno.

Sarai sempre nel mio cuore.  Vivi e vivrai per sempre in me.

Tuo Viggo

 

Bellissime parole, vero? Ma perché me le ha scritte? Sembrano quasi un addio, ma, benché non abbiamo parlato di quella notte, ci siamo risentiti e abbiamo chiacchierato normalmente.

Ecco, forse, ora che ci penso bene, qual è il senso di questa lettera: è un addio al nostro amore. Sì, forse è così. Penso questo perché, effettivamente, quel parlare “normalmente” era troppo da amici.

“Amici” e basta. Niente di più.

Allora significa che mi sono solo illuso…che ho preso solo un abbaglio.

Significa che ho frainteso i suoi segnali… Eppure non mi sembrava…

Che mi abbia solo usato per puro piacere e divertimento? No, non credo. Non è il tipo. E, soprattutto, sono certo che non lo farebbe mai, perché non è assolutamente una persona meschina e subdola. Ma allora che significano quelle parole? Perché non parliamo di quella notte? Perché non mi ha mai chiesto come mi sono sentito? E perché non mi ha detto i suoi pensieri e le sue emozioni?

Perché restiamo sempre sul generale e sul vago?

Perché non…dice di amarmi e di volermi accanto? Vorrei tanto sentirmelo dire da lui… Almeno una volta…

Come una volta…

 

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Oh, I’m waiting in the storm,

Ask me how I feel.

When things are going wrong,

Why don’t you ask me how I feel?

The night is awful cold, ask me how I feel.

You’re much too loose to hold,

Why don’t you ask me how I feel?

 

I close my eyes to follow you,

To my surprise you’re so untrue

And I’m crying, I’m dying…

 

Oh, I’m waiting in the storm,

Ask me how I feel…

 

(Ask me how I feel, by Tina Turner)

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Vig’s diary

 

 

Questa notte, come le precedenti,  è stata piena di pensieri e di ricordi.

Continuo a pensarlo. Ad immaginarlo qui con me. Ma è sbagliato.

Lui non potrà mai essere mio: ha un’altra vita davanti, in cui io,però, non vi farò parte…o forse sarò solo un ricordo…o un amico che, ogni tanto, si ricorderà di salutare.

 

Ho preso questa decisione dall’ultima notte che ho trascorso con lui, pochi giorni fa.

E’ stata una notte bellissima e indimenticabile: abbiamo fatto l’amore per la prima volta.

L’ ho amato. Mi ha amato.

Sensazioni ed emozioni indescrivibili. E per questo, lo ringrazierò a vita.

Lo ringrazierò per avermi amato, per avermi fatto sentire speciale… Per avermi tenuto stretto tra le sue braccia e avermi fatto sentire il suo calore ed affetto.

Non potrò mai dimenticarlo.

Ora, però, le cose devono cambiare: non possiamo stare insieme, sarebbe sbagliato e pericoloso per la sua carriera. Non mi interessa la mia, ma alla sua, appena iniziata, ci tengo…e non voglio che si rovini prima del tempo.   Non voglio che crolli a causa mia.

E quindi, il modo migliore perché questo non accada, è non vederlo per un po’ e, soprattutto, fargli capire che è stato solo un errore. Anche se non è la verità…

So perfettamente che è stata la cosa più bella che mi sia capitata nella vita…desiderata, sperata, immaginata.

Una notte d’amore con lui.

Un sogno diventato realtà.

Ma ora c’è in gioco il lavoro e il futuro, e non bisogna scherzare.

Anche se mi è veramente difficile fare l’indifferente con lui, quando siamo al telefono… Fare finta che non sia accaduto nulla, quando, invece, non è così.

Orlando si sarà certamente chiesto come mai io non ricada sull’argomento, ma la stessa cosa l’ ho pensata e la sto pensando anch’io: come mai lui non ne ha mai accennato? Per paura? Vergogna?

O forse perché anche lui si è reso conto che è stato uno sbaglio?

Uno sbaglio… No, non può essere!  Non può averlo immaginato!

Ma se l’avesse pensato davvero? Se ce l’avesse con me per quello che abbiamo fatto?

No, impossibile, altrimenti non mi parlerebbe. Anche se, effettivamente, ci siamo sentiti solo un paio di volte da quella notte. Eppure è stato tutto normale…forse troppo.

Abbiamo parlato come due amici e non come due…amanti.

Ma perché? Che cosa ci succede? Perché siamo bloccati?

Che sia, forse, a causa della lettera che gli ho lasciato sul letto prima di andarmene? E’ probabile.

A pensarci bene, non è stata una gran mossa, ma in quel momento mi sentivo di farlo.

Gli ho scritto un piccolo biglietto, prima del suo risveglio, dove lo pregavo di non arrabbiarsi con me quando non mi avrebbe trovato lì, accanto a lui.    Perché l’ ho fatto?

Non lo so.

E poi perché gli ho scritto che lo ricorderò per sempre e sarà sempre vivo in me?

Io non…

Non so darne una spiegazione precisa, è solo che mi sentivo strano, agitato…confuso.

Avevo paura di parlargli, di affrontarlo direttamente…faccia a faccia.

Mi era preso il panico.

Mi sentivo piccolo, indifeso. E allora, piuttosto che dirlo a voce, ho messo per iscritto ciò che provavo.

E me ne sono andato.

Ora che ci penso, mi rendo conto di essere stato uno stupido. Un povero sciocco pauroso e timoroso…di cosa poi? Di rimanere incantato a guardare quel suo sorriso così angelico e spontaneo? Di poterlo fare ancora mio e sentire di nuovo il suo amore? O sentire ancora il suo profumo…la sua morbida pelle…

Dio, non lo so! Non so cosa pensare e cosa fare. Aiutami, ti prego! Aiutami a trovare una risposta.

 

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Two smiling faces,

That’s how it used to be.

What once was forever, no faded memory.

The perfect illusion, for a while I guess it was.

Without explanation,  the bloom fell off the rose…

Heaven help my heart…

(…)

(Heaven help my heart, by Tina Arena)

 

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(pomeriggio)

Vig’s diary

 

E’ da stamattina che continuo a riflettere, e ho deciso che più tardi lo chiamerò.

Gli telefonerò e dirò direttamente quello che penso, e cioè che finirà tutto. Porrò termine a questo nostro rapporto.

Un rapporto che, a parte sul piano dell’amicizia, non ha mai avuto inizio.

Il destino non l’ ha voluto e nemmeno adesso ci permetterà di essere felici. Quindi, come si dice, “fuori il dente, fuori il dolore”.

Basta.

E’ tutto finito.

Voglio smettere di star male.

 

 

Orli’s diary

 

Stasera ho deciso che lo chiamerò. Ho preso coraggio di chiedergli cosa pensa di noi e di quello che è accaduto. E’ ora di sapere, non serve a nulla tergiversare o tacere.

Rimandare non beneficia a nessuno dei due.

Dopo quello che ci siamo detti e che abbiamo fatto, non può lasciarmi con un misero criptico biglietto e fare come se niente fosse ! Non è giusto! Né nei miei confronti né nei suoi.

Siamo due persone adulte, capaci di affrontare qualsiasi ostacolo e problema.

E il mio amore per lui mi aiuterà ad affrontare anche questo.

Ora è meglio che esca un po’, altrimenti divento matto!