.|. Carnevale a Venezia .|.

4. Dubbi e Paure

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Aragorn ed Orlando camminarono per un bel pezzo di strada in silenzio, entrambi seguivano i propri pensieri…

Il primo a rompere quell’atmosfera da sogno che li circondava fu Orlando:

-         Questa, ne sono certo, è la strada giusta!!!- sorrise in direzione del Ramingo che però lo osservava serio e silenzioso.

-         Qualcosa non va? – chiese allora il giovane attore all’uomo al suo fianco.

-         No, tutto bene, non preoccuparti…stavo solo pensando… -

-         A Legolas… - aggiunse Orlando quasi in sussurro.

-         Sì, a lui. –

-         Sono indiscreto se ti chiedo a cosa stavi pensando in particolare… cioè voglio dire… tu e Legolas… sì insomma… state insieme? –

Aragorn fissò gli occhi blu in quelli di Orlando… lui e Legolas insieme…

-         Ma che vai a pensare? – quasi urlò il Re di Gondor in direzione di Orlando – Io e Legolas… no… no… -

Orlando osservò il volto dell’uomo, certo le sue parole erano state dette con forza e determinazione, ma il suo sguardo… appena a nominargli l’elfo biondo si illuminava, sembrava splendere di una luce nuova.

-         Io devo sposare Arwen… - disse quasi in sussurro Aragorn, parlando più a se stesso che non alla persona che era con lui.

-         Sei sicuro di fare la cosa giusta Aragorn? –

L’uomo, che si trovava qualche passo più avanti di Orlando si fermò e si voltò di scatto verso l’attore. Quando i loro occhi si incontrarono ancora Orlando sentì un brivido lungo la schiena, quello sguardo… immediatamente il suo pensiero andò a Viggo, anche lui lo guardava così quando era arrabbiato. E a lui piaceva essere guardato così da Viggo, ma ora con Aragorn era diverso. Si trovava di fronte un ramingo forte e valoroso, un grande Re… ma in quel momento non riusciva a pensare a nient’altro che ai suoi occhi… si sarebbe perso in quegli occhi profondi come il mare…

-         Orlando, Orlando… ? – disse Aragorn mettendo una mano sulla spalla di Orlando come per farlo tornare in se.

-         Sì, tutto bene. Comunque… perché non vuoi ammettere quello che provi per Legolas? – insistette ancora l’attore.

-         Cosa vuoi che ti dica? Che sono innamorato di Legolas? E’ questo che vuoi sentirti dire? – urlò Aragorn.

Orlando si guardò intorno e si accorse che le urla di Aragorn non erano passate inosservate, già una piccola folla di curiosi si stava avvicinando a loro per vedere cosa stava succedendo.

“Ci risiamo!” pensò Orlando “Fra un attimo ci riconosceranno… meglio cambiar strada”.

Mentre pensava, agiva. Prese Aragorn per mano e lo trascinò in un vicolo che si apriva sulla strada che stavano percorrendo.

-         Ringraziamo il cielo di essere a Venezia Aragorn. Questa città è peggio di un labirinto, ora però smettila di urlare, io non posso permettermi di farmi riconoscere e nemmeno tu! – appena finito di pronunciare queste parole Orlando si bloccò.

Erano fermi a metà del vicolo, Aragorn era pochi passi dietro di lui e ancora gli teneva la mano. Orlando sentiva tra la sua la mano del Ramingo e istintivamente chiuse gli occhi, quando di nuovo quel brivido che lo aveva attraversato poco prima lo reinvestì.

Piano il giovane attore si voltò e si trovò di fronte ancora lo sguardo di Aragorn. I suoi occhi erano smarriti… cercavano delle risposte, risposte che Orlando non poteva dargli.

Il cuore di Aragorn era confuso, così come lo era il suo.

-         Anche tu sei innamorato di Viggo vero? – chiese dolcemente il Re di Gondor.

-         Se dici anche, vuol dire che stai ammettendo di essere innamorato di Legolas… – rispose Orlando.

-         Oh Valar Legolas… - disse Aragorn in un sussurro.

Lentamente la mano libera dell’uomo si posò sul volto del giovane che si trovava di fronte.

-         Gli assomigli così tanto… sei identico a lui… io sono confuso… io… io desidero Legolas più di ogni altra cosa al mondo. – detto questo Aragorn si bloccò e fissò intensamente negli occhi Orlando – Così come tu desideri Viggo, o forse sbaglio? –

-         No, non sbagli. Oggi, prima di uscire io avrei voluto… -

-         Voluto cosa Orlando? Stringerlo tra le braccia… baciarlo… amarlo… perché non lo hai fatto? Cosa ti ha frenato? –

Orlando si staccò dolcemente da Aragorn, la cui mano non aveva mai lasciato la guancia dell’attore, e si appoggiò al muro di una casa.

-         Lui… lui mi ha respinto… o meglio mi ha fermato prima che potessi fare qualcosa di cui mi sarei pentito… -

-         E te ne saresti pentito? – chiese Aragorn ancora fermo nello stesso punto in cui era poco prima.

-         No… no Aragorn non me ne sarei pentito… ora l’ho capito… non è sbagliato quello che provo ora lo so. – disse sorridendo Orlando.

-         Anche io l’ho capito… i miei doveri di Re… verso il mio popolo… sono cose importanti. Ma non posso pensare di riuscire a governare al fianco di una persona che non amo. Ed io non amo Arwen… ora l’ho capito, grazie a te. –

-         Cosa può aver detto un semplice mortale per fartelo capire? – disse Orlando.

-         Oh ne hai dette di cose… ma soprattutto hai detto che io amo Legolas… e questo il mio cuore lo ha sempre saputo. Era solo la mia mente che aveva bisogno di un piccolo aiuto, e tu glielo hai dato. –

-         Già, la stessa cosa che hai fatto tu… ma ora mi domando che succederà? Io amo Viggo, ma se lui non prova altro che una forte amicizia nei miei confronti? Certo  quando ci siamo baciati alla festa… bhe, io non stavo baciando un amico… e non sembrava che nemmeno lui lo stesse facendo e … -

-         Fermati Orlando… - disse Aragorn avvicinandosi a lui.

Orlando sentì il battito del suo cuore accelerare quando l’uomo gli fu così vicino da poter sentire il suo respiro… osservò a lungo gli occhi del Ramingo, non abbassò mai lo sguardo, nemmeno quando sentì le mani forti di Aragorn appoggiarsi sui suoi fianchi… nemmeno quando sentì il corpo dell’altro aderire al suo… nemmeno quando sentì contro di se l’eccitazione dell’uomo… mai, nemmeno per un istante abbassò lo sguardo.

Solo un nome attraversò la sua mente “Viggo…” .

Aragorn dal canto suo non riusciva a spiegarsi il suo comportamento. L’uomo di fronte a se non era Legolas…ma erano così simili. Poteva sentire la paura di quel giovane ragazzo… la paura di essere respinto… fu d’istinto che appoggiò le mani sui fianchi dell’attore… che piano lo attirò a se… sentiva che il suo corpo stava per cedere alla passione… era eccitato, la situazione lo aveva portato a sentirsi così. Stava stringendo tra le braccia un ragazzo bellissimo, identico quasi in tutto a Legolas… Valar come lo desiderava… come desiderava quelle labbra…

“Forse è meglio smettere di pensare… Legolas…” pensò Aragorn prima di appoggiare le sue labbra su quelle di Orlando.

Inizialmente fu un bacio dolce… entrambi stavano assaporando per la prima volta le labbra dell’altro… ma poi la passione prese il sopravvento. Lentamente Aragorn fece scivolare la sua lingua nella bocca di Orlando, che non aspettava altro che riceverla. Il bacio si fece più intenso e passionale mentre le mani di Aragorn stringevano sempre di più i fianchi di Orlando. Le mani del giovane attore accarezzavano dolcemente la schiena dell’uomo… i suoi erano movimenti dolci e regolari… si sentiva bruciare… solo una volta si era sentito così… solo durante la festa… solo mentre baciava Viggo… fu un attimo… solo un attimo in cui Orlando perse la ragione… era Viggo quello che stringeva tra le braccia… solo lui.

Il pensiero dell’attore fece crescere la sua eccitazione… ad un tratto Aragorn si staccò dolcemente da lui, negli occhi di Orlando c’erano mille domande… a cui il Ramingo diede una risposta:

-         Valar… devo respirare… -

Orlando non voleva che l’uomo lo lasciasse, così lo strinse di più a se… lentamente fece scivolare la mano tra i loro corpi fino a trovare l’eccitazione di Aragorn… dolcemente appoggiò la mano sul corpo in fiamme dell’uomo ed un brivido ancora lo attraversò quando senti un gemito uscire soffocato dalle labbra di Aragorn.

Mentre Orlando iniziava a muovere la mano sul corpo di Aragorn, il Ramingo appoggiò le labbra sul collo dell’attore ed iniziò a baciarglielo lentamente… le sue mani si spostarono dai fianchi alla schiena del giovane iniziando ad accarezzarlo così come poco prima Orlando aveva fatto con lui… le mani poi scesero fino ad appoggiarsi delicatamente sulle natiche di Orlando… non resistevano più… la passione li stava travolgendo… fu un flash nella mente di Orlando… fu un sorriso… più dolce di qualsiasi cosa a fermarlo.

Si staccò lentamente dall’uomo e quando si trovarono uno di fronte all’altro si fissarono intensamente. Dalla bocca di Orlando uscì solo un nome:

-         Viggo … -

Aragorn gli accarezzò dolcemente la guancia e al tempo stesso disse:

-         Legolas … -

-         Eri con lui vero? – gli chiese Orlando – Era lui che stavi baciando, accarezzando… -

-         Sì… ed era Viggo… - disse il ramingo sorridendo all’attore.

-         Già… ma ciò non toglie che mi sento bruciare… che non avrei voluto sentire le tue mani abbandonare il mio corpo… perché Aragorn, perché? – chiese Orlando abbassando lo sguardo.

Il ramingo si avvicinò lentamente a lui e gli mise una mano sotto il mento per fargli alzare lo sguardo.

-         Il nostro corpo non sempre sa riconoscere la persona che abbiamo di fronte… non confondere il desiderio con l’amore Orlando… io ti desidero… ed è qualcosa di forte, ma tu non sei Legolas… ed io amo Legolas… e lo desidero… ma voi siete così simili fisicamente che non riesco a non desiderare il tuo corpo… le tue mani… - detto questo si passo sensualmente la lingua sulle labbra.

-         Oh mio Dio Aragorn… tu mi farai perdere la ragione… - sussurrò Orlando prima di stringerlo a se e baciarlo ancora.

Quando si staccarono si guardarono ancora negli occhi e dolcemente si sorrisero… ad un certo punto Orlando si girò e si mise a ridere…

-         Che c’è da ridere ora? –

-         Vedi quella porta? – chiese Orlando e quando vide l’altro annuire continuò – E’ la stessa dalla quale siamo usciti io e Viggo stamattina, siamo arrivati in albergo… -

-         E adesso che succede? – chiese Aragorn.

-         Adesso andiamo in camera in mia… poi vedremo che fare… -

Il giovane si voltò e si incamminò in direzione della porta, ma dopo pochi passi si girò e si accorse che il Ramingo era ancora fermo.

-         Aragorn, andiamo, su. – disse il giovane.

Il Re di Gondor si avvicinò piano a lui e quando si trovò al suo fianco disse:

-         Camera tua hai detto? –

-         Sì, Aragorn, la mia stanza. – improvvisamente Orlando capì perché Aragorn aveva avuto quella reazione ed arrossì.

-         Bhe… ecco… non mi sembra il caso di farti incontrare gli altri… penso che la mia camera… -

Aragorn non lo lasciò finire, lentamente si spostò dietro di lui e lo attirò a se. Ad Orlando sfuggì un gemito quando si sentì premere contro il corpo del Ramingo…

-         Ho capito Orlando… faremo come vuoi tu, ma ricorda… da ora io sono Viggo… - gli sussurrò sensualmente all’orecchio.

Il giovane si girò restando stretto tra le braccia dell’uomo:

-         Andiamo ora … Viggo … -

Detto questo, anche se riluttante, si staccò dal corpo dell’uomo e uno di fianco all’altro si incamminarono verso la porta delle cucine dell’albergo.

 

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Mentre stavano percorrendo la strada che li divideva dall’albergo, a differenza di Orlando e Aragorn, Viggo e Legolas parlavano animatamente.

Viggo sarebbe stato per ore ad ascoltare la melodiosa voce del biondo principe degli elfi, che a sua volta trovava molto piacevole la compagnia dell’attore.

Legolas mentre ascoltava Viggo raccontargli un po’ si se, di suo figlio, ma soprattutto di Orlando lo osservava attentamente. Era molto affascinante e con quella parrucca era praticamente identico ad Aragorn… lo trovava un uomo molto strano, ma soprattutto una persona che metteva passione ed impegno in tutto ciò che faceva e questo non poteva che piacergli.

Anche Viggo, pur non essendo un elfo, mentre parlavano ogni tanto si voltava ad osservare Legolas, lo trovava molto bello, di una bellezza eterea. Orlando era identico a lui quando indossava i panni del biondo principe di Bosco Atro, ma non aveva quella magia che aleggiava intorno a Legolas…

“Bhe…” si disse Viggo “Orli non è un elfo…” e sorrise al pensiero del giovane attore.

-         Perché sorridi? – gli chiese Legolas fissandolo un po’ stranito.

-         Eh… no scusa stavo pensando alla differenza che c’è tra te e Orlando. –

-         Mi hai detto che siamo identici, che differenza c’è allora tra noi? –

-         Solo una Legolas… - continuò l’uomo fermandosi di fronte a Legolas - … tu sei un elfo, Orlando no. –

-         Si, ma questo non vuol dire niente sai. Aragorn non è un elfo, però per me è molto importante. –

-         Oh ma io non parlavo di importanza, per me Orlando è vita… ed è vero che siete identici fisicamente, ma allo stesso tempo molto diversi. Tu mi sembri un bambino Legolas, una piccola dolce persona da difendere, che si meraviglia per qualsiasi cosa… Orlando invece è una vera forza della natura, un ciclone, un po’ pazzo alle volte… -

Così Viggo sotto lo sguardo divertito di Legolas iniziò a raccontare alcune delle storielle più divertenti di ciò che avevano fatto sul set… soprattutto gli parlò della maggior parte delle assurde imprese in cui Orlando lo aveva coinvolto.

-         Lo ami molto vero? – gli chiese l’elfo improvvisamente.

Viggo si fermò… mentre gli raccontava del periodo in Nuova Zelanda avevano ripreso a muoversi…

Legolas si fermò a sua volta e si voltò a fissare l’uomo e poi disse ancora:

-         L’ho letto nei tuoi pensieri Viggo… - ed abbassò gli occhi, aveva paura di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Certo lui era un elfo, ed era una particolarità della sua gente leggere i pensieri di chi glielo permetteva, e lui lo aveva fatto quasi senza pensarci, per lui era una cosa normale, ma ora aveva paura di aver in qualche modo fatta arrabbiare Viggo.

L’attore si avvicinò di più all’elfo e quando gli fu abbastanza vicino appoggiò una mano sulla spalla di Legolas il quale alzò gli occhi incrociando quelli blu dell’uomo.

-         Va tutto bene Legolas, non preoccuparti. So che voi elfi avete questo potere di leggere nella mente delle persone… comunque non nego di amare Orlando… -

Legolas continuava a fissare Viggo… si sentiva strano… sentiva il tocco leggero della mano dell’uomo sulla sua spalla e questo lo faceva sentire strano… era come se fosse Aragorn… ma lui non leggeva i pensieri del Re di Gondor, aveva troppa paura di non trovare nemmeno un po’ dell’amore che lui provava per Aragorn nello sguardo del ramingo.

In quel momento però stava di nuovo leggendo i pensieri di Viggo… l’uomo lo fissava intensamente e Legolas si chiese se lo stava mettendo alla prova. Diceva di amare Orlando… ma i suoi pensieri erano tutti rivolti a lui… Viggo lo desiderava… immensamente e lui… lui desiderava bruciare con Viggo…

Legolas si girò di scatto interrompendo così il contatto visivo con l’uomo e con quei pensieri che lo stavano facendo impazzire, ma soprattutto si allontanò da quella debole stretta.

-         Tutto bene Legolas? – chiese in sussurro Viggo.

-         Perché Viggo? Perché? – rispose l’elfo.

-         Perché cosa Legolas? – chiese ancora l’uomo.

-         Perché tu… tu vuoi… -

-         Te… - disse in sussurro Viggo.

-         Io non sono Orlando… - rispose a sua volta Legolas girandosi lentamente verso l’uomo.

I loro sguardi si trovarono avvinghiati e per un lungo momento in quella calle veneziana, in quel tardo pomeriggio di quel giorno di carnevale, due persone si trovarono completamente sole in mezzo alla folla, sole con i loro desideri e le loro paure.

Sì, perché entrambi avevano paura di quello che stavano provando, non solo Legolas… Viggo sapeva di amare Orlando più di ogni altra cosa al mondo, ma desiderava Legolas… così come Legolas sapeva che niente per lui era più importante di Aragorn, ma desiderava Viggo…

Ad un certo punto, un passante sfiorò distrattamente Viggo, dicendogli un debole “Mi scusi…” per poi proseguire per la sua strada. L’attore si riprese e si rese conto di essere ancora in mezzo alla folla… con un elfo bellissimo che non passava inosservato.

-         Andiamo via di qui Legolas… - disse l’uomo.

L’elfo non ribatté, si limitò a seguirlo per la strada che stavano percorrendo. Camminarono fianco a fianco, passarono ancora ponti… calle… e poi sempre ponti, piazze, finché ad un certo punto Viggo prese nella sua la mano di Legolas e lo tirò in un vicolo. Legolas si lasciò trascinare da Viggo… non riusciva a pensare a niente che non all’uomo che era con lui…

Ad un certo punto Viggo spinse dolcemente Legolas contro il muro di un palazzo e dopo aver fissato ancora gli occhi dell’elfo posò dolcemente le sue labbra su quelle del principe. Lentamente le mani dell’uomo scivolarono sulla schiena di Legolas che si lasciò sfuggire un sottile gemito quando sentì il corpo di Viggo premere contro il suo.

Istintivamente Legolas prese Viggo per le spalle e capovolse la situazione… ora era Viggo con le spalle al muro sotto lo sguardo indagatore dell’elfo che chiese in sussurro:

-         Cosa stiamo facendo Viggo? Io amo Aragorn e tu ami Orlando… -

-         Lo so… ma loro sono lontani Legolas… io non so cosa prova Orli per me e tu non sai cosa prova Aragorn per te… l’unica cosa che so in questo momento è quello che desidero… -

-         E cosa desideri? – chiese ancora Legolas.

-         Leggi i miei pensieri Legolas… - rispose Viggo accarezzando la guancia di Legolas.

-         Oh Valar Viggo… - disse Legolas scoppiando a ridere… - ho paura che quello che tu pensi sia impossibile da fare qui… in una strada, in pieno giorno… -

Viggo si mise a ridere insieme all’elfo… poi tornò serio e disse:

-         Scusami Legolas… io… -

-         Shhh… non dire niente Viggo, baciami… -

Viggo attirò allora a se Legolas e le loro labbra si trovarono ancora, le loro lingue iniziarono a giocare insieme, mentre le mani di Viggo accarezzavano dolcemente la schiena di Legolas, e quelle dell’elfo sensualmente accarezzavano le spalle dell’uomo.

Ad entrambi sembrò che quel bacio non volesse finire mai, ma finì… entrambi avevano bisogno di respirare… ma i loro corpi bruciavano, bruciavano di passione…

-         Ho sempre desiderato amare Orlando… e tu… mio Dio Legolas… siete identici…-

-         Allora io sarò Orlando per una notte se è questo vuoi…e tu sarai Aragorn… -

Detto questo l’elfo appoggiò le labbra sul collo dell’attore iniziando a dargli piccoli baci che fecero gemere Viggo di piacere. L’uomo iniziò ad accarezzare sensualmente il petto dell’elfo ancora coperto dalla tunica elfica che indossava… lentamente Viggo iniziò a slacciare i lacci che la tenevano chiusa e finalmente sentì sotto la sua mano la pelle delicata dell’elfo che sussultò al contatto con la mano dell’uomo…

Viggo stava perdendo la ragione… ai piccoli baci Legolas aveva fatto seguire la lingua che lentamente gli accarezzava il collo e piano scese fino a dove incontrò il costume di Aragorn che gli impedì di proseguire…

Legolas fece per aprire il vestito di Viggo ma una mano dell’uomo si posò sulla sua per impedirglielo…

L’elfo fissò Viggo corrucciando le sopracciglia…

-         Vieni con me Legolas… andiamo in albergo… -

Legolas guardò un attimo l’uomo, ma poi si fece prendere per mano ed insieme entrarono per una porta non molto distante e si trovarono nelle cucine, dalle quali la mattina Viggo ed Orlando erano usciti… [che caso vero??? Tutti e quattro nello stesso posto… ma… :-PPP ndBaby]