Lago, mare, silenzio, sussulti, notte. Stelle, vento, echi, lamenti, notte. Sospiri, ansiti, gemiti, sorrisi, notte.

Il tuo volto… già scompare.

Notte. Notte. Notte.

Si dice che nel sogno, come nel ricordo, tutto si confonde. Si dice anche che questo avviene nell’ultimo istante prima di morire. Forse sto morendo. Non lo so. Eppure sento la vita scorrere ancora nelle mie fibre umane.

Anche se tutto è… sospeso… dolcemente sospeso.

Notte. Notte. Notte.

Il tuo volto… già scompare.

Forse è semplicemente l’inganno del sogno che ogni volta si ripete.

Mi desto. Mi alzo, consapevole che non è realtà, esco dalla mia stanza, dal mio palazzo, come un fantasma, come uno spettro affamato del desiderio di te, poggio i piedi scalzi sull’erba di prato… com’è tenue la sua freschezza… cammino.

Notte. Notte. Notte.

Lago.

E il mio cuore sussulta. E’ buio. E’ angosciante. E’ terribile quella solitudine notturna in cui mi ritrovo. Ma so che ci sei… devo soltanto aspettare.

Lago.

Piccoli flussi di onde.

Lago.

Ti sento respirare e so che non può essere il tuo respiro acquatico.

Lago.

Disprezzo la luna e i suoi raggi che osano distrarmi dalla mia notte personale.

Notte. Notte. Notte.

Il tuo volto…forse non scompare.

T’intravedo tra le fronde degli alberi.

Cammino. Cammino. Cammino per raggiungerti.

Annaspo, come soltanto nei sogni accade. Gambe pesanti, tutto il peso della mia condizione umana.

Ti raggiungo.

Sei li, come sempre, corpo vellutato tra il velluto delle onde, corpo bianco al biancore della luna… corpo… oggetto di piacere e della mia lussuria segreta.

Mi sorridi, come sempre… senza parlare.

Seguendo la scia dei tuoi capelli biondi, che fanno da cuscino all’acqua, già nudo, mi distendo sopra di te.

Apri le gambe e mi accogli. Occhi negli occhi. Azzurro zaffiro. Azzurro infinito. Azzurro splendente.

Lago.

Ti confondi con esso. Io, mi confondo con te, amore.

Mi confondo. Mi confondo. Mi confondo. Corpo nel corpo. Respiro nel respiro. Piacere nel piacere.

Evanescente come le nostre immagini riflesse nell’acqua. Tu sei sogno. E forse lo sono anch’io. Forse sono già morto e vengo custodito da te, mio angelo personale. Forse sto dormendo e questa consapevolezza è dolorosa.

Vengo. In te. Alla maniera degli Uomini. Reale. Reale e devastante è il mio flusso nel tuo corpo, come reale è la tua carne avvinghiata alla mia.

Mi guardi.

E so già che svanirai, simile ad una ninfa delle acque.

Notte. Notte. Notte.

Il tuo volto già scompare…

E’ il risveglio.

Il tuo volto… già… scompare…

Il tuo volto…

Il tuo volto…

Il tuo volto… persiste.

Mi desto. E’ mattino.

Il tuo volto. Un ricordo troppo nitido per essere sogno. …Legolas…