.|. Legami Immortali .|.

6. Di Fronte alla Verità

~

Aragorn aprì gli occhi lentamente ma appena la luce del sole lo colpì, li richiuse alzando le coperte fin sopra la testa e sentì la risata melodiosa di Legolas accanto a sé.

“Ti sei svegliato finalmente!” disse l’elfo riabbassando di nuovo le lenzuola dalla parte del compagno “E’ molto tardi, un re non dovrebbe alzarsi a quest’ora!”

“Già…” sussurrò il ramingo riaprendo gli occhi, vide Legolas seduto sul letto e si alzò a sua volta ma dopo pochi istanti si abbassò di nuovo, appoggiando la testa sulle gambe dell’elfo “Oh Valar…ma cos’è successo ieri notte? Ho un dolore fortissimo alla testa…”

“Secondo te?” gli chiese Legolas sorridendo e accarezzandogli i capelli.

“Non farmi pensare…ti prego…”

“Hai bevuto Aragorn…molto…e hai fatto alcune cose…”

“Alcune cose, cosa?” disse il ramingo muovendo la fronte contro la coscia del compagno…stranamente sentiva il dolore diminuire leggermente…

“Beh, mi hai baciato davanti a Faramir e a Lanthir…hai invitato Eomer ad unirsi a noi e puoi immaginare per fare cosa…”

“No…non è vero…” bisbigliò l’uomo ridendo.

“Oh sì invece…e se non bastasse mi hai anche spinto contro di lui, mettendomi in mezzo tra voi due…”

Aragorn continuò a ridere mentre si metteva di nuovo seduto tenendosi la testa tra le mani, guardò il compagno e lo vide sorridere.

“Stai scherzando vero?”

“No Estel, per niente…prova a chiederlo tu stesso a lui quando lo vedrai più tardi”

Il sorriso dell’uomo si spense subito e fissò terrorizzato l’elfo.

“E’ tutto vero?”

Ora toccò a Legolas ridere quando vide la sua espressione.

“Non preoccuparti, eri ubriaco, l’hanno capito tutti…e comunque…” sussurrò l’elfo aprendo le gambe e mettendosi seduto su quelle dell’uomo “…ormai è passato…ora pensiamo alla tua testa…” mise le mani sulle sue spalle, avvicinò le labbra al suo volto e iniziò a baciargli dolcemente la fronte, le tempie, sfiorandole lentamente…

“Mmm…non smettere…” bisbigliò Aragorn chiudendo gli occhi.

“Non è un rimedio ma…”

“No, è perfetto…continua…”

Il ramingo mise la mani sulle cosce del compagno, muovendo le dita nello stesso modo in cui Legolas muoveva le labbra sul suo viso “…continua…continua…”

“Sai cos’altro hai detto ieri notte?” sussurrò l’elfo sorridendo ma senza fermare il dolce massaggio “Hai detto che mi avresti legato al letto e mi avresti fatto tutto quello che volevi…”

“E…e l’ho fatto?” disse Aragorn sorridendo a sua volta.

“No…ti sei addormentato appena hai appoggiato la testa sul cuscino…” rispose Legolas ridendo “…quindi ricordati che hai un debito con me e…” non riuscì però a finire la frase, Aragorn lo strinse a sé, adagiandolo sul letto e stendendosi sopra di lui.

“Non mi piace avere debiti…” disse l’uomo, chiuse gli occhi un istante quando sentì ancora un forte dolore alla testa “…non sono nel pieno delle forze ma posso darti un anticipo di quello che riceverai…”

Legolas sorrise quando sentì le mani dell’uomo sul petto, in pochi attimi gli aveva aperto la tunica iniziando a passare le dita sul suo corpo, seguendo ogni muscolo…poco dopo alle mani si sostituirono le labbra e la lingua…l’elfo sentì il proprio respiro diventare più veloce quando Aragorn gli aprì i pantaloni e non riuscì a trattenere un gemito quando il compagno iniziò a fare su di lui quello che prima l’elfo stava facendo sul suo volto…

Aragorn alzò lo sguardo sul compagno e mosse le labbra più velocemente, appoggiò una mano sul suo ventre e lo sentì alzarsi e abbassarsi in rapida sequenza…ad un tratto udì un rumore, come dei passi…gli sembrò che qualcuno bussasse alla porta ma forse se lo stava solo immaginando, forse era solo quel ronzio continuo nella testa…sentì la mano di Legolas che stringeva la sua…e poi la sua voce…

“Estel…” ma non era un sospiro di piacere, era un richiamo…la porta si aprì e sentì di nuovo la voce del compagno…

“Eowyn…”

Aragorn si voltò e quando vide la dama di Rohan in piedi sulla porta, si alzò di colpo dal letto, guardandola con gli occhi spalancati…Legolas si sistemò velocemente gli abiti e si rialzò a sua volta spostando lo sguardo prima sul compagno e poi sulla donna.

“Scusate…ho bussato…ma non ho udito risposta e…la porta era aperta…” sussurrò Eowyn fissando Aragorn, strinse le labbra e si voltò lentamente, doveva allontanarsi…sentiva il cuore scoppiare, le gambe deboli…quasi non riusciva a respirare…non era possibile…Aragorn, l’uomo che aveva amato per anni, l’aveva rifiutata per…quasi gli era impossibile solo pensarlo…

“Eowyn aspetta…” disse il ramingo facendo un passo verso di lei.

“Casa ti ho fatto Aragorn?” iniziò la dama trattenendo le lacrime “Cos’ho fatto per meritarmi tutto questo? Dimmelo perché non riesco a capirlo…cosa ti ho fatto per meritarmi solo menzogne?”

“Eowyn…” sussurrò il ramingo mettendole una mano sul braccio, quando la donna si voltò verso di lui, vide le lacrime scivolarle sul viso…fece un profondo respiro e guardò Legolas negli occhi.

L’elfo annuì e uscì dalla stanza, ma quando passò accanto alla dama di Rohan incrociò il suo sguardo e vide un mare di sofferenza ma anche qualcosa molto simile all’odio nei suoi confronti…si fermò un istante vicino a lei ma poi si allontanò.

“Perché non mi hai mai detto la verità? Tu non sai cosa vuol dire passare anni desiderando di essere qualcun altro, pensare ogni giorno al perché hai scelto lei al posto mio…a cos’aveva lei più di me…e invece…perché non mi hai detto subito che non avresti mai potuto amarmi…non perché il tuo cuore apparteneva a qualcuno ma perché ero una donna?”

“Perché non sarebbe stata la verità” rispose l’uomo fissandola “Io…io amo Legolas, non perché è un uomo…o un elfo…ma perché è..Legolas…se lui fosse stato una donna, i miei sentimenti sarebbero stati gli stessi, avremmo solo avuto meno problemi per quanto riguarda i nostri regni…Il cuore non può essere comandato Eowyn, ed il mio apparteneva a Legolas ancora prima che me ne accorgessi…è sempre stato suo…”

“Ed Arwen allora?” sussurrò la donna chiudendo gli occhi per istante.

“Credevo di amarla…ma era solo un illusione, lei però lo sapeva, sapeva che quello che provavo per lei non era amore, stava solo aspettando che anch’io me ne accorgessi…è Legolas la mia vita, lui e nessun altro…le nostre anime sono unite, legate per l’eternità..”

“Perché non me l’hai mai detto Aragorn?”

“Non volevo farti soffrire ancora…credevo che in questo modo…”

“Ti sbagliavi…” disse Eowyn fissandolo negli occhi per un momento prima di allontanarsi velocemente.

~

Passarono alcuni giorni, la pioggia non accennava a diminuire ed anche tra le mura di Minas Tirith la situazione non era migliorata, antichi amori e antichi rancori continuavano ad attaccare quella tranquillità che da tempo regnava sovrana.

Quella mattina Aragorn convocò i suoi Consiglieri per discutere dei problemi che si erano creati a causa della pioggia, tutti gli abitanti erano preoccupati, molte zone del regno erano diventate inaccessibili e il terreno iniziava a franare in alcuni punti…ma non tutti i messaggeri mandati a fare un sopralluogo avevano riportato le stesse notizie…così il re di Gondor decise di andare di persona a constatare i danni subiti. Arwen cercò di dissuaderlo ma sapeva già che era impossibile fargli cambiare idea, conosceva troppo bene il marito, non avrebbe aspettato un solo giorno in più, la popolazione poteva essere in pericolo e lui era il re, doveva fare subito qualcosa…

Aragorn si guardò allo specchio per qualche istante, sistemandosi il lungo mantello scuro, aveva indossato gli abiti che portava durante la missione dell’Anello…non li aveva mai rimessi da quando era diventato re…sorrise quando gli tornarono alla mente vecchi ricordi…la prima volta che aveva visto Frodo, alla Locanda del Puledro Impennato, il suo sguardo impaurito…chissà come gli era sembrato allora? Stranamente però si sentiva a suo agio in quegli abiti, erano come una parte di sé che non poteva dimenticare…il suo passato…quel giorno non sarebbe stato re Elassar ma, ancora per una volta, sarebbe ritornato ad essere Grampasso, il ramingo…la sua mente tornò al presente e all’immagine che aveva davanti a sé…rimase un momento immobile a guardarsi poi si voltò velocemente come se non volesse vedere la realtà…prese la sua spada e la infilò nel fodero, legandoselo alla vita e uscì dalla stanza.

Legolas stava sistemando alcuni libri sulla sua scrivania, quando sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo, sorridendo ma quando vide l’uomo entrare spalancò gli occhi e involontariamente lasciò cadere a terra tutti i fogli che aveva in mano.

“Io vado Legolas…” disse Aragorn avvicinandosi a lui “…cercherò di tornare prima che faccia buio e spero con buone notizie, questa pioggia non…” si fermò quando vide l’espressione del compagno e sorrise “Cosa c’è? Perché mi guardi in quel modo?”

“Io…non…ecco…” balbettò l’elfo senza distogliere lo sguardo da lui “…quegli abiti…”

“Ah sì, erano gli unici che potevo mettere per non farmi riconoscere…non volevo che la gente si preoccupasse troppo nel vedere addirittura il re scendere nei villaggi a controllare la situazione…” guardò Legolas e notò i fogli a terra “…guarda cos’hai fatto…” sussurrò chinandosi a raccoglierli “…poi non venire da me a lamentarti quando non trovi…” si fermò quando, rialzandosi, fissò negli occhi il compagno…non capiva cosa c’era nel suo sguardo…sembrava desiderio, un fortissimo desiderio “Meleth…darthon mae? (Amore, stai bene?)”

L’elfo annuì, sentiva il cuore battere fortissimo e non riusciva a spiegarsi il perché, stava bruciando…il suo corpo stava bruciando di desiderio…non riusciva più a resistere, sentiva il compagno vicinissimo a sé…lo guardò per un attimo in silenzio poi si strinse a lui con forza, baciandolo ardentemente…come se solo le sue labbra, la sua lingua, potessero tenerlo in vita in quel momento…si allontanò da lui solo quando sentì di nuovo il bisogno di respirare, inclinando indietro la testa…

“Legolas…” bisbigliò l’uomo baciandogli il collo “…devo andare…non fare così…”

“Sì…sì scusa…” sospirò l’elfo facendo un passo indietro “…scusa…vai…vai Aragorn..”

Il ramingo lo fissò sorridendo, si mise il cappuccio sulla testa e fece qualche passo verso la porta, poi si voltò di nuovo verso il compagno “Tornerò presto…molto presto…” e uscì.

Legolas si lasciò cadere sulla sedia, appoggiò i gomiti sulla scrivania, passandosi la mani tra i capelli, sentiva un forte calore…non gli era mai successo, l’eccitazione aveva preso possesso del suo corpo in pochissimi istanti ed ora stava bruciando…

“Ma cosa mi prende…” bisbigliò tra sé.

 ~   

Aragorn continuava a sorridere mentre raggiungeva le stalle, non capiva il comportamento di Legolas e non vedeva l’ora di ritornare per scoprirne il motivo…prese le redini del suo cavallo e si preparò a montare in sella…ad un tratto sentì una voce…

“Sei felice quest’oggi…nonostante il tempo sia di nuovo peggiorato…”

Il ramingo si voltò e guardò Eowyn avvicinarsi…

“Non ti avevo visto…perdonami…” sussurrò l’uomo accennando un sorriso.

“Sei perdonato…” rispose la dama “…volevo scusarmi per il mio comportamento…ti ho volutamente evitato per giorni, nonostante tu cercassi di parlarmi…”

“Sì, quella mattina sei corsa via e…”

“Ho pensato Aragorn…” lo interruppe Eowyn abbassando lo sguardo “…ho pensato a lungo…io non sono un Elfo, ho solo una vita da vivere e non posso continuare a desiderare qualcuno che non sarà mai mio…forse solo adesso l’ho capito, guardando voi due, guardando te e Legolas…quello che c’è tra voi è bellissimo ed infinito…non cesserà mai di esistere…” alzò gli occhi su di lui “…io ti ho amato per anni ma ho conosciuto solo la sofferenza…ora non la desidero più…voglio anch’io la felicità, voglio amare ed essere amata…”

“Eowyn, io non avrei mai voluto vederti soffrire a causa mia, avrei fatto di tutto per renderti felice ma quello che mi chiedevi era l’unica cosa che non potevo darti…” disse Aragorn mettendo una mano sotto il mento della dama e rialzandole il viso per guardarla negli occhi “…Faramir ti ama immensamente ed è pronto a darti quella felicità che tanto attendi, devi solo aprire il tuo cuore e lasciarti amare…”

Eowyn sorrise mettendo una mano su quella dell’uomo

“Ed è quello che farò” sussurrò fissandolo intensamente “Posso chiederti una cosa Aragorn?”

Il ramingo annuì sorridendo.

“Un bacio…un solo bacio e quando sarà finito dimenticherò per sempre quello che provo per te e andrò incontro all’amore…”

Aragorn rimase un momento in silenzio, sapeva che non era giusto…nei confronti di Legolas, nei confronti di Faramir…ma poteva negarglielo? Poteva negarle un unico bacio dopo tutto quello che era successo?

“Sei sicura?” le chiese.

Eowyn annuì e vide l’uomo inclinare la testa e avvicinarsi a lei, sentì il suo respiro caldo sul viso…non voleva chiudere gli occhi…voleva guardarlo…guardare la persona che aveva amato e che per un breve istante poteva essere suo…sfiorò le labbra di Aragorn con le sue, più volte e vide il ramingo chiudere gli occhi e socchiudere la bocca…allora lo baciò all’inizio dolcemente poi sempre con più passione, timidamente gli sfiorò la lingua con la propria ma quando l’uomo rispose si strinse a lui e sentì il braccio di Aragorn dietro la schiena…

“Grazie…” gli sussurrò sulle labbra, allontanandosi da lui per respirare “…buon viaggio…”

Aragorn la guardò accennando un sorriso e rimase in silenzio mentre la dama correva via. Salì a cavallo e partì al galoppo, non si accorse però che qualcun altro aveva assistito al loro incontro…

~

Legolas era ancora seduto sulla sedia, respirava profondamente, cercando di far dimenticare al proprio corpo l’eccitazione di poco prima. Si sentiva un ragazzino incapace di dominare i propri istinti, proprio come moltissimi anni prima quando correva da Leithian...

Ad un tratto sentì bussare alla porta

"Avanti" disse rialzando la testa e quando vide Lanthir varcare la soglia si mise in piedi avvicinandosi lentamente a lui.

"Devo parlarti Legolas" iniziò l'elfo fermandosi a pochi passi dall'amico "Devo chiederti scusa per le parole che ho detto diverse sere fa, non le pensavo veramente, ero solo...insomma, quando ti ho visto con Aragorn ho perso la testa, non avrei mai dovuto trattarti in quel modo...sono stato uno stupido..."

"No, no Lanthir non dire così, va tutto bene..." sussurrò Legolas mettendogli una mano sulla spalla "...se c'è qualcuno che deve scusarsi, quello sono io, non dovevo lasciare che Aragorn si ubriacasse e non dovevo permettergli di..."

"Baciarti davanti a me? Davanti a tutti?" lo interruppe Lanthir fissandolo "Per quanto tempo volevi tenerlo nascosto? Credevi di poter continuare a mentire a tuo padre e al tuo popolo per sempre?"

"No, stavo solo aspettando il momento giusto, conosci mio padre, lui vuole che torni solo per sposarmi e prendere il suo posto ed io non..."

"Non intendi farlo..." bisbigliò Lanthir spalancando gli occhi "...non intendi diventare re...Oh Valar..." si voltò verso il muro scuotendo la testa "...speravo di sbagliarmi e invece..."

"Come posso farlo?" disse Legolas avvicinandosi di nuovo a lui "Diventare re di Bosco Atro significa sposarmi, avere dei figli, fingere di amare qualcuno per tutta la vita...non posso, non ci riesco...guardami Lanthir..." si mise davanti all'altro elfo "...mi dispiace ma non posso essere re se questo vuol dire rinnegare il mio amore per Aragorn..."

"Lui ha potuto però..." ribatté Lanthir rialzando lo sguardo su di lui "...lui è diventato re di Gondor e sta fingendo di amare Arwen..."

"No, è una situazione diversa, lui doveva..."

"E tu no?" lo interruppe Lanthir alzando la voce "E' tuo dovere diventare re...perché devi sacrificare la tua vita per lui? Perché Legolas?" fece alcuni passi in avanti, fermandosi solo quando l'altro elfo rimase con le spalle al muro "Gli hai donato la tua immortalità...perché?"

Legolas lo fissò intensamente per un lungo momento, l'elfo gli era talmente vicino che quasi poteva sentire il suo respiro sul viso...poteva leggere nei suoi occhi...poteva vedere i suoi pensieri..

"E questo che ti disturba..." sussurrò "...a te non interessa che io diventi re o meno...quello che hai detto quella sera era vero..."

Lanthir accennò un sorriso e si avvicinò di più all'amico fino a sfiorarlo col proprio corpo

"Cosa? Che ti amo?...Sì è vero...ti ho amato come amico, ma poi è arrivato Aragorn e ha preso il mio posto, allora ho sperato di poter essere qualcos’altro  per te ma ho visto che Aragorn ha avuto la meglio su tutto il tuo cuore..." inclinò la testa e respirò profondamente il profumo di Legolas, sfiorandolo con la guancia "...non sai quanto ho desiderato essere lui...e adesso che so quello che c'è tra voi...ancora di più..."

Legolas chiuse gli occhi, l’amico lo sfiorava appena col suo corpo ma poteva sentire il suo tocco come se fosse una carezza

“Lanthir ti prego…”

“Non so se odiarlo o invidiarlo…” continuò l’elfo sussurrando “…lui ti ha portato via da me…è entrato nelle nostre vite e ti ha allontanato ed è riuscito ad ottenere da te tutto quello che anch’io avevo sempre desiderato…la tua amicizia, il tuo amore, il tuo cuore…” avvicinò le labbra a quelle di Legolas fino a sfiorarle “…il tuo corpo…”

Legolas aprì gli occhi e fissò quelli azzurri dell’amico davanti a sé, riusciva a vedere una profonda tristezza nella sua anima, nonostante cercasse di mascherarla…rimase in silenzio a guardarlo, non sapeva cosa dire per non ferirlo ulteriormente, teneva a lui, lo amava come un fratello…come quel fratello che non aveva mai avuto…

“Non posso farlo…” disse, ad ogni parola che pronunciava sentiva le labbra dell’altro elfo più vicine “…non posso darti quello che mi chiedi…io appartengo a lui…”

“E lui a te?” sussurrò Lanthir accennando un sorriso “Puoi spiegarmi allora perché poco fa stava baciando quella splendida dama bionda venuta dall’Ithilien con il principe Faramir?”

Legolas spalancò gli occhi e scosse la testa velocemente

“Non è vero…non mentirmi Lanthir…è crudele…”

“Ti ho mai mentito Legolas?” gli bisbigliò l’elfo sulle labbra “Non hai mai dubitato della mia parola fino ad ora…”

“Non è giusto!” disse Legolas fissandolo “Lo stai dicendo solo perché…”

“Perché ti amo?” lo interruppe Lanthir “Perché voglio che torni da me? Potrebbe essere un buon motivo ma…” alzò una mano e con le dita sfiorò la guancia del principe dolcemente, passò l’indice sulle sue labbra e sentì il respiro di Legolas farsi ancora più veloce di quanto già non lo fosse “…è proprio perché ti amo che non vorrei mai vederti soffrire…mi sento morire al solo pensiero che un giorno ti perderò per sempre a causa di un mortale…”

“Io non…ho promesso…”

“Non è vero Legolas…puoi ingannare lui forse, ma non me…hai scelto una vita mortale dall’attimo in cui il tuo cuore ha scoperto di appartenere ad Aragorn…”

Legolas lo guardò, non poteva più negare…non poteva mentirgli…

“Perdonami…non avrei mai voluto che la mia scelta facesse del male a qualcun altro…”

“Non è tua la colpa..” sussurrò Lanthir. Sentì qualcuno avvicinarsi alla porta ma non si mosse, rimase immobile, perso negli occhi di Legolas…

 

Eomer camminava a passo spedito lungo il corridoio, doveva parlare con Legolas, aveva già lasciato passare troppo tempo da quando alcuni ricordi erano diventati più nitidi nella sua mente…vide la porta della stanza dell’elfo accostata, lentamente si avvicinò, aprendola del tutto…stava per parlare ma la voce gli si spense nella gola quando vide i due elfi vicini…rimase in silenzio davanti a quella visione e sentì uno strano tuffo al cuore…Legolas era in piedi appoggiato al muro e davanti a lui Lanthir gli era così vicino da sfiorarlo col suo corpo, con la mano gli stava accarezzando il viso e le loro labbra quasi si toccavano…i loro occhi erano gli uni fissi in quelli dell’altro…Il re di Rohan quasi trattenne il respiro, sapeva che molto probabilmente l’avevano già sentito ma qualcosa, dentro di lui, gli diceva di non muoversi…era come incantato da quello che vedeva…sembravano uno il riflesso dell’altro, la stessa altezza, lo stesso profilo perfetto del viso, la stessa corporatura, solo i lunghi capelli si differenziavano…tutti e due li avevano biondi ma quelli di Lanthir scendevano come onde sulle spalle… erano così belli da non sembrare reali…

“Im melin le Legolas a suilannon i anirad uin Belain…cuiathach i cuiad fireb nin…a aphannich i amarth uin Edain…i Im melithon le an uir…(Ti amo Legolas e accetterò il volere dei Valar…vivrai la tua vita mortale e seguirai il destino degli Uomini ed io ti amerò per l’eternità…)” sussurrò Lanthir sulle labbra di Legolas, e sorrise quando vide l’elfo scuotere la testa debolmente.

“…ù Lanthir…avo annach nin hun le…avo annach nin cuiad le…(No Lanthir…non donarmi il tuo cuore…non donarmi la tua vita…)” bisbigliò Legolas fissandolo intensamente…sentiva che qualcun altro li stava osservando…ma non poteva lasciarlo andare così, gli mise una mano sulla guancia come già l’elfo stava facendo da diverso tempo con lui “Anirach awarthad nan meleth an nin? (Desideri rinunciare all’amore per me?)

“A le…anirach awarthad nan cuiad an e? (E tu…desideri rinunciare alla vita per lui?)” disse Lanthir, inclinò la testa e avvicinò le labbra all’orecchio di Legolas “Morirei per te…come tu morirai per lui…”

Legolas chiuse gli occhi e sentì sulla guancia le lacrime calde di Lanthir.

Eomer rimase ancora immobile, vide Lanthir allontanarsi da Legolas e guardarlo per un lungo momento per poi incamminarsi verso l’uscita…quando l’elfo gli passò accanto, tenendo lo sguardo basso, notò le lacrime scivolare sul suo bel viso…

“Cosa gli è successo? Se non sono indiscreto…” chiese Eomer entrando nella stanza.

Legolas lo guardò poi si sedette sul letto, appoggiando le braccia sulle ginocchia.

“Ti è mai successo di fare del male a qualcuno che ami e non poter fare niente per rimediare?” sussurrò l’elfo tenendo lo sguardo basso.

“C’è sempre un modo per rimediare agli errori commessi…” rispose l’uomo sedendosi al suo fianco.

“No…non se quello di cui a bisogno l’altra persona è l’unica cosa che non puoi dargli…” disse Legolas girando la testa verso Eomer “…non posso dargli il mio amore e per questo sta soffrendo…”

“Oh…immaginavo non fosse solo un amico…” bisbigliò il re di Rohan annuendo “…ma non è tua la colpa, devi solo dargli del tempo…”

“Io non voglio che soffra a causa mia…”

“Ma non puoi fare niente per impedirlo, l’hai detto tu stesso…vedrai, il tempo in questo caso è l’unico rimedio…”

“Forse…” sussurrò l’elfo respirando profondamente, guardò Eomer e lo vide stendersi sul letto “Sei stanco?”

“Sì…questa notte Arwen non mi ha lasciato dormire…” rispose l’uomo alzando le braccia e stiracchiandosi “…era agitata, continuava a parlare col bambino e poi aveva fame in continuazione…”

“Manca poco ormai…” disse Legolas sorridendo “…tra un mese riavrai la tua Arwen com’era un tempo..”

“Già, non vedo l’ora…mi chiedo solo perché sono io e non Aragorn a sopportarla durante la notte! Dovrebbe essere lui ad assisterla…” alzò lo sguardo su Legolas e notò la sua espressione di disappunto così si mise a ridere “Oh scusa…dimenticavo che Aragorn ha altro da fare la notte…”

Legolas rise a sua volta e si sdraiò accanto all’uomo

“Sei venuto per parlare di quella sera, vero?”

“Sì ma ho sbagliato momento a quanto pare…” rispose Eomer girando la testa verso di lui “…forse è un segno del destino…non dobbiamo parlarne…”

“No, adesso dobbiamo farlo…” sussurrò Legolas guardando il soffitto “…qualcosa è successo, ricordo il tuo corpo sul mio, le tue mani, le tue labbra…”

“Lo stesso vale per me…io credo…credo che, qualsiasi cosa ci sia stata, sia andata ben oltre un semplice bacio ma…eravamo entrambi ubriachi, in circostanze normali non sarebbe mai successo niente…” si fermò quando vide l’elfo girarsi sul fianco e appoggiare la testa sulla mano.

“Sei sicuro?” sussurrò Legolas fissandolo.

“Sì…” ma subito Eomer chiuse gli occhi “…no…non se mi guardi così…smettila…” voltò la testa dalla parte opposta e sentì un forte calore sul viso “…per i Valar Legolas! Io sono un Uomo, non un Elfo come te…amo Arwen con tutto il cuore e non ho il minimo dubbio ma…sono fatto di carne e ho le mie debolezze…e tu sei così…”

“Così come?” gli chiese l’elfo accennando un sorriso.

Il re di Rohan voltò di nuovo la testa verso di lui e lo guardò negli occhi

“Così bello, perfetto, etereo, tanto da sembrare irreale…ai miei occhi almeno…sento questa forte attrazione verso di te che non riesco a spiegarmi ma l’ultima cosa che voglio è mettermi tra te ed Aragorn…o far soffrire Arwen…non lo farei mai…”

“Eomer…tu non…non mi ami vero? Non soffrirai per causa mia?” gli chiese l’elfo con un tono di voce così basso che a fatica l’uomo riuscì a sentirlo.

“No Legolas no!” gli rispose Eomer scuotendo la testa, stupito di quella domanda.

“Allora possiamo essere amici? Anche se c’è questa…attrazione tra noi…”

Il re di Rohan aprì la bocca per rispondere ma riuscì solo a sorridere…il modo in cui gli aveva chiesto quella cosa l’aveva fatto rimanere senza parole, probabilmente era rimasto molto scosso dalla rivelazione di Lanthir…annuì e vide Legolas sorridere a sua volta, gli accarezzò il braccio e l’elfo si avvicinò a lui, abbracciandolo…Eomer rimase immobile per un momento ma poi lo strinse a sé…

“Ad una sola condizione però…” sussurrò l’uomo sorridendo “…se dobbiamo dormire ancora insieme devi tenerti i vestiti addosso…” Legolas si mise a ridere.

“Ma guarda…un principe e un re distesi abbracciati nello stesso letto…il re però è diverso da quello che aspettavo…”

Legolas ed Eomer si misero velocemente seduti con gli occhi spalancati.

“Oh non preoccupatevi…non sono affari che mi riguardano…” sussurrò Leithian sorridendo “…sono venuta solo per consegnare un dono al mio amico Legolas…”

“Leithian non è come pensi…” disse Legolas fissandola.

“Lo so…” rispose la dama avvicinandosi a lui e porgendogli un piccolo scrigno argentato “…non hai mai guardato lui come guardi il tuo amore…” vide l’elfo abbassare lo sguardo sul dono e continuò “…per te e per Aragorn…” poi si sistemò il lungo mantello grigio e alzò il cappuccio “…ora vado…”

“Sei molto elegante mia signora…” disse Eomer sorridendole.

“Grazie…devo incontrare il principe dell’Ithilien qui fuori, sotto i portici…” e con quelle parole si allontanò verso la porta.

Legolas ed Eomer si guardarono incuriositi per un istante, ma poi l’elfo appoggiò lo scrigno sul letto e seguì la dama.

“Leithian…hai parlato con Lanthir?” le chiese raggiungendola.

“Sì…sono stata con lui fino a poco fa, adesso si è calmato ma prima continuava a piangere…” rispose lei guardandolo “…non preoccuparti, mio fratello è forte e tanto lo è il suo cuore, riuscirà ad andare avanti senza di te…ora almeno sa che non potrà mai averti ed è meglio la certezza piuttosto che una vaga ed inutile speranza...starà bene, Legolas..." gli accarezzò il viso sorridendogli "...devo andare, Faramir mi starà già aspettando..." e uscì dalla stanza richiudendo la porta dietro di sé.

"Non me lo aspettavo da Faramir..." disse Eomer prendendo tra le mani lo scrigno argentato "...beh, forse vuole vedere se le cose che avete detto quella sera su voi Elfi sono vere..."

Legolas rimase fermo per un momento con lo sguardo basso

"O forse vuole semplicemente parlare con qualcuno..." sussurrò

"Certo...lui vuole solo parlare con Leithian come tu userai questa solo per tenere chiusa la tunica..."

L'elfo alzò la testa e vide che Eomer aveva aperto lo scrigno e stava rigirando tra le mani una lunga cintura in velluto nero...

"Io non ti ho dato il permesso di aprirlo!" disse avvicinandosi velocemente a lui con un'espressione di stupore sul viso "E poi...io non sapevo cosa c'era all'interno! E'...è una semplice cintura..."

"Sì Legolas...certo..." bisbigliò sorridendo il re di Rohan, lo guardò per un istante e continuò "...è morbida e resistente..."

"E' una..."

"Cintura...sì certo..." lo interruppe l'uomo "...avvicinati...dammi una mano..."

"No!" ribatté Legolas con lo stesso tono di un bambino.

"Avanti! Vieni qui...non ti faccio niente..." sussurrò ridendo Eomer quando vide la sua espressione "...fidati..."

L'elfo si avvicinò lentamente fino ad arrivare davanti all'uomo seduto sul letto e allungò una mano verso di lui. Eomer lo fissò per un istante negli occhi poi, sempre sorridendo, legò attorno al polso di Legolas la cintura di velluto. L'elfo spalancò gli occhi e guardò prima l'uomo e poi il suo polso e poi ancora il re di Rohan...

"Cosa..."

"Ti fa male?" gli chiese Eomer fissandolo.

"No..." sussurrò Legolas aggrottando le sopracciglia.

L'uomo tirò con forza la cintura verso di sé, e per poco l'elfo non perse l'equilibrio, cadendo sopra di lui.

"Ti fa male?"

"Ah...no!" ripeté Legolas alzando la voce.

"Bene..." Eomer si alzò in piedi e diede una pacca sulla spalla al compagno "...divertitevi questa notte..." gli sussurrò all'orecchio prima di uscire dalla stanza. Legolas lo guardò allontanarsi e poi fissò il proprio polso con uno strano timore dipinto sul viso.