.|.  Destiny .|.

Capitolo 5

~

Quella notte Viggo non riusciva a dormire... Erano rimasti a lungo in silenzio a fissare il cielo, fino a che Orli aveva spezzato il silenzio e con un leggero sorriso aveva accennato un buonanotte sorpassandolo sulla porta. Adesso Orli era sdraiato sul pavimento nella sua solita posizione, steso sulla schiena con una mano dietro la testa. E viggo non riusciva a smettere di guardare quel petto che si muoveva su e giù, a ritmo del respiro del pirata, che era l'unica cosa che riempiva la capanna, e quasi copriva gli altri rumori della notte. Ormai era chiaro... provava qualcosa per quel ragazzo. Lui, che non aveva mai perso il controllo, adesso sapeva che avrebbe dato qualunque cose per affondare il volto in quei riccioli, per toccare quel corpo, assaggiare quelle labbra... Dopo quello che gli aveva raccontato Orli poi, non riusciva nemmeno a rimproverarsi per questo, anzi riusciva solo ad ammirarlo e desiderarlo. Ma dannazione, era un pirata no? Va bene, non era come gli altri, aveva il suo codice d'onore e dei valori, aveva... un cuore. Ma tutto questo non poteva impedirgli di dimenticarsi dei suoi doveri. Non avrebbe mai avuto il coraggio di fare del male a quel ragazzo, o provocarglielo, ma cosa cavolo avrebbero fatto una volta fuori da quell'isola?
I suoi pensieri furono interrotti dal respiro affannato dell'altro, che cominciò ad agitarsi nel sonno, il petto che si sollevava e abbassava sempre più freneticamente, le labbra spalancate come in cerca d'aria... sembrava avere un'incubo.

Orli si guardò intorno, in quel corridoio buio dall'odore strano. Ma era un'odore che aveva già sentito, era un'odore del suo passato... quando si passò una mano nei capelli si rese conto che mancava qualcosa... erano corti, dove erano finiti i suoi riccioli?! E poi... com'era vestito e cosa... era un ragazzino! Ok, ragiona Orli. Respira e cerca di restare lucido. Stava sicuramente sognando. Ma se questo era un sogno, quel corridoio poteva essere solo quello del maledetto posto da dove era fuggito. E dalle urla e i pianti che sentiva dietro l'angolo si rese conto di aver già vissuto quei momenti. Il sogno calcava perfettamente uno degli avvenimenti del suo passato, ed in effetti lui stesso si muoveva come se fosse uno spettatore, e non un protagonista. Provava quelle stesse sensazioni che aveva già vissuto, ma non era padrone dei suoi movimenti e delle sue decisioni, era come guardare un film.
Un bambino piangeva accucciato nel corridoio cercando di difendersi dagli schiaffi che il vecchio continuava a tirargli tra un'urlo e l'altro, le mani alzate a coprirsi la testa come meglio riusciva, i singhiozzi che coprivano le sue frasi mentre ripeteva ancora e ancora delle scuse, balbettando. In un attimo Orli fu davanti al ragazzino urlando all'uomo di lasciarlo stare, mentre il vecchio lo prese per i capelli "Che diavolo vuoi stronzetto, le vuoi prendere anche tu?? Questo furfantello ha rubato e si merita una punizione, per cui se non vuoi essere punito anche tu, ti conviene prendere il largo!!! Dovete obbedire siamo intesi?! Quante volte lo dobbiamo insegnare a questi vostri cervellini vuoti? Siete rifiuti della strada, non valete nulla, siete vivi solo perchè abbiamo pietà di voi, hai capito!!??!?"
Orli si liberò dalla presa tirando un calcio nella caviglia del vecchio, che adesso urlava toccandosi la gamba. "Maledetto topo di fogna!!" Il più piccolo guardava la scena con quei suoi occhi blu giganteschi, colmi di paura e di lacrime, e riuscì soltanto a balbettare "mi dispiace... vai via... lascia stare, ho rubato del pane dalla cucina, avevo fame, avevo..." Ma Orli gli accarezzò i capelli con un sorriso rassicurante, mentre si voltava verso il vecchio. Quei maledetti li sfruttavano e li affamavano...
"Se la può pure prendere con me signore" così dovevano chiamarli nell'istituto, e sebbene l'odiasse con tutte le sue forse e non volesse dargli nessun titolo, adesso doveva stare al gioco per difendere Elijah. "Non solo perchè le ho mancato di rispetto, ma anche perchè ho rubato io il pane dalla cucina". Il bambino sgranò gli occhi ma non disse nulla, aveva troppa paura e non si mosse quando l'altro urlando furioso afferrava Orli per un braccio e lo trascinava via.
Improvvisamente lo scenario cambiò, e con un sussulto Orli si ritrovò nella prigione della Evil Destiny. Che cavolo di sogno era questo?! Dove cazzo... Sapeva di ritrovarsi in un'altro avvenimento che gli era accaduto realmente, e solo poco tempo prima... ma in un'attimo gli sembrò di essere di nuovo lì, e la sua mente si rifiutò di registrare che stava solo sognando, mentre respirava l'aria fetida e cercò di alzarsi in piedi. Ma non riuscì, era sdraiato su un lato e aveva le mani ammmanettate dietro la schiena, una benda sugli occhi, aveva solo i pantaloni... e aveva male dappertutto. Voleva solo uccidere quel maledetto schifoso, Criss...poteva frustarlo e picchiarlo e fare tutti i giochini sadici che voleva, ma non si sarebbe piegato. Non riusciva a spostarsi da quella posizione, perchè la schiena gli faceva un male terribile e la testa gli girava. Non riusciva a concentrarsi, forse in altri momenti sarebbe stato più forte, ma adesso era davvero troppo preoccupato per suo padre per riuscire a tenere a bada i suoi sentimenti e perchè no, un pizzico di paura. Ma non era paura per sè stesso, era la paura di non riuscire a sopravvivere per tornare da suo padre, che aveva bisogno di lui. Un colpo di tosse gli portò alle labbra il sapore del suo stesso sangue, e sputò per terra. Non mangiava da un bel pò, ma quel sapore gli diede solo un senso di nausea che gli rivoltò lo stomaco nonostante fosse completamente vuoto. Sentì dei passi rimbombare nella sua cella, e il rumore della chiave girare. Strinse i denti per la rabbia, e riconobbe Criss dalla presa sulle sue braccia mentre lo sollevava e lo metteva in piedi facendolo appoggiare al muro, e dalle scarpe che si intravedevano attraverso lo spiraglio che la benda lasciava in basso. Con un colpo di coltello l'uomo liberò gli occhi di Orli e gli puntò il coltello alla gola. "Allora giovanotto, ne hai avuto abbastanza? Credi di essere pronto a chiamarmi col mio nome?" Con le sue parole fece sbuffare una nuvola di fumo sulla sua faccia, e Orli lo guardò con odio "Figlio di puttana? Certo, quando vuoi!"
Non smise di guardarlo con odio e non si spostò di un millimetro nemmeno quando in tutta risposta Criss lo colpì con un pugno sulla mascella, limitandosi a tossire e leccarsi le labbra con la lingua per fermare il rivoletto di sangue che scendeva dalle sue labbra. "Capitano ragazzo, mi devi chiamare capitano!" Lo afferrò per i capelli "Allora?!"
Ma Orli non rispose, anche se non riuscì a non strizzare gli occhi quando Criss scuotendolo gli fece sbattere la schiena ferita contro la parete dietro di lui. Ma fu un'attimo, perchè di nuovo quello sguardo d'odio era fisso negli occhi del vecchio, che ricevette ancora soltanto il suo silenzio. Criss lo voltò con forza e Orli non avrebbe nè urlato nè fatto vedere la sua sofferenza in alcun modo, se solo le parole dell'altro non gli avessero aperto un buco nella testa...
"Ragazzo... ti conviene fare quello che ti dico... Pensa a tuo padre... Se preferisci ti abbandono in mezzo al mare, e lui non rivedrà più suo figlio... pensaci! O magari... è già morto!" Il dolore si fece sentire e rese evidente anche quello fisico, e un'urlo fece eco nella cella. Quando Criss fece di nuovo girare il ragazzo per parlargli faccia a faccia, Orli respirava a fatica e aveva gli occhi chiusi. Strinse i denti. "Allora Orlando? Sto aspettando...."
"Capitano..." sibilò. Sul volto del vecchio si stava per formare un sorriso malizioso "Bravo, finalmente hai capito che sei vivo soltanto perchè io, il tuo capitano, l'ho deciso... "
Nella testa di Orli una serie di frasi rimbombarono una dietro l'altra... come tante voci che facevano eco...
:: non valete nulla, siete vivi solo perchè abbiamo pietà di voi!!!! ::
:: ce ne andremo di qui Orli, ce ne andremo... ::
:: sans jeter un cri... ::
:: sono fiero di te... fiero di te... fiero di te... fiero di te... ::
Il sorriso del vecchio morì sul nascere quando Orli aprì gli occhi di colpo e urlò con tutta la sua forza "... del tuo culo!!! Sei il capitano soltanto del tuo culo!!" Il vecchio lo spinse per terra tirandogli un calcio "Ti mollo in mezzo al mare! Ti faccio morire di fame!!! Rimpiangerai la tua resistenza quando dopo settimane non sentirai la chiave girare in quella toppa, ragazzo!! E se quando torno sei ancora così testa di cazzo, io quella testa la butto a mare!!" Ma Orli non si mosse e non si scompose. Sarebbe uscito di lì in qualche modo e avrebbe aiutato suo padre. Ci sarebbe riuscito...
Ma perso in quei pensieri non si rese conto di trovarsi da solo nel buio... non gli sembrava di essere nella cella però, era ancora altrove. Era... in un letto... la cosa strana era che sentiva comunque il dolore alla testa e tossiva di nuovo sangue. Provò a muoversi, ma un'altro colpo di tosse lo fermò fino a che non sentì una mano sulla spalla, e riconobbe i contorni del suo migliore amico grazie alla poca luce che filtrava dalla finestra. Era di nuovo all'istituto, e non era la prima volta che si ritrovava a letto conciato in quel modo... "Ti sei fatto di nuovo pestare..." sospirò l'altro.
"Sto bene Dommie. Torna nel tuo letto o va a vedere come sta Lij..."
"Sono già andato nella camerata dei più piccoli a controllare e sta bene Orli, sta tranquillo... lo sai che gli voglio bene"
Orli sorrise forzatamente "Ok, allora va a dormire. Io sto benissimo, non è nulla..."
Ma l'amico non era per niente convinto
"Orli... sembra che abbiano usato la tua faccia come un pungiball, lo vedo anche se è buio, e non oso immaginare il resto! Non sarebbe il caso di andare in inferm..."
"Cazzo Dom, ti ho detto che sto bene!! E poi lo sai che quando andiamo in infermeria il vecchio deve poi raccontare che ci siamo picchiati tra di noi. E a chi daranno la colpa poi?! Sta zitto e torna a letto, è solo qualche livido"
Ma l'altro alzò di poco la voce, anche se stavano sussurrando "Cazzo Orli, non puoi sempre prenderle per gli altri! Quando cazzo imparerai?! Quando te ne avranno date tante da ammazzarti?"
Orli si voltò verso la finestra, e nella sua voce non c'era solo rabbia e determinazione, ma anche quella punta di disperazione, nascosta sotto al muro che aveva alzato contro il mondo, che solo il suo amico poteva attraversare "No dommie... quando ce ne andremo di qui..." sussurrò quasi impercettibilmente. L'altro lo guardò con dolcezza per un'attimo, poi gli accarezzò la testa e lentamente senza dire una parola si infilò nel suo letto, com'era solito fare. Come sempre non c'era bisogno di parole, e Orli era riconoscente per questo, perchè se ci fossero state lui avrebbe dovuto ammettere la sua vulnerabilità, e non poteva permettersi di farlo. "Dormiamo adesso... altrimenti come facciamo domani... lo sai che non ti farebbero lavorare meno nemmeno se fossi senza una gamba..." Provò a scherzare l'amico.
Orli si strinse ancora di più al suo petto, stringendo i denti "Io non sono di nessuno dom... non siamo vivi per merito loro... non lo siamo..." L'altro gli accarezzava i capelli "sshhhh... ce ne andremo di qui Orli, ce ne andremo... adesso dormi..." Orli cominciò a piangere in silenzio, nel buio e abbracciato a dom, nell'unico momento in cui poteva permettersi di non essere forte, perchè qualcuno lo era per lui, anche se per pochi attimi.
E piangeva... come se fosse di nuovo uscito dal suo sogno, senza sapere dove si trovava, come se non fosse il pirata che era diventato, ma solo quel ragazzino che cercava la sua libertà... piangeva per suo padre adesso, sperando di ritrovarlo vivo... per la sua debolezza, perchè si sentiva responsabile e perchè pensava che aveva fallito, che avrebbe già dovuto aver risolto tutto e invece...

Viggo si era inginocchiato accanto al ragazzo e non sapeva più cosa fare... Orli si agitava e parlava nel sonno cose senza senso, a volte si fermava solo per emettere dei piccoli urli soffocati, e continuava a voltarsi e rivoltarsi, a volte stringendo i pugni. Doveva fare qualcosa per calmarlo... stava male a vederlo così, quel volto era una maschera di dolore ed era strano vedere certe emozioni su quel viso. Sentì il bisogno improvviso di stringerlo, di rompere le barriere che c'erano tra loro, di raggiungerlo e farlo stare meglio... Ma cosa avrebbe pensato il pirata se si fosse svegliato? Non poteva dirgli che credeva potesse avere bisogno d'aiuto, sapeva che Orli avrebbe preferito legarsi ad una pietra e buttarsi a mare piuttosto che ammettere una qualsiasi debolezza. Ma dai suoi occhi scese una piccola e impercettibile lacrima solitaria, mentre il respiro si faceva ancora più affannato, e Viggo decise di seguire il suo istinto anzichè la ragione, per una dannata volta. Si stese accanto a Orli e lentamente, con un pò di indecisione, avvicinò prima una mano e poi l'altra, e in colpo solo lo strinse a sè, sentendo subito il corpo del ragazzo calmarsi, e il respiro regolarizzarsi. Orli incoscentemente si era stretto a lui, afferrando la sua camicia con le mani e affondando il volto nel suo petto. In quell'istante Viggo smise di respirare, e smise anche di pensare. Tutto quello che sentiva era il profumo di quella pelle, la presa di quelle mani e quel respiro sul suo petto... come se fossero una cosa sola, come se la diga che li divideva si fosse spezzata e le acque, quella dolce e quella salata, si fossero mischiate con un'onda immensa, formando un'unica distesa uniforme. Passò una mano sulla schiena di Orli, che mugolò qualcosa stringendosi di più e strofinando il volto sul suo petto. Viggo sorrise. Quel pirata, forte e senza paure, sembrava soltanto un ragazzo adesso, perso nelle sue braccia. Un ragazzo di cui prendersi cura, che un'attimo prima era una tigre, e un'attimo dopo un gatto che faceva le fusa stretto tra le tue braccia... Avrebbe voluto che Orli fosse sveglio... avrebbe voluto dirgli che avrebbe potuto passare il resto della sua vita in questo modo... avrebbe voluto dirgli che aveva paura di quello che stava provando... Ma non l'avrebbe mai fatto. Lui era un'ufficiale, e anche se il ragazzo avesse ricambiato i suoi sentimenti lui non avrebhbe mai potuto lasciarsi andare... giusto?
Lo osservò di nuovo, l'aria tranquilla adesso e le labbra comunque semichiuse, i capelli sparsi sul volto e sul suo petto. Gli scostò una ciocca, delicatamente... non voleva svegliarlo, per nessuna ragione al mondo... l'indomani avrebbe anzi dovuto spiegare perchè si erano addormentati in quel modo... Il sonno finalmente lo raggiunse, e per la seconda volta si ritrovarono ad affrontare la notte con i corpi uno contro l'altro... e per la seconda volta uno dei due ne era inconsapevole.

Orli si svegliò senza comunque aprire gli occhi, e notò che c'era qualcosa di strano... aveva avuto incubi tutta la notte, ma alla fine aveva trovato un pò di conforto e in quel momento pensava di non essere stato così bene da mesi e mesi. Perso in quell'abbraccio... ma... non era sveglio?! E allora perchè lo sentiva ancora? Perchè sentiva il calore ancora attorno a sè, e quelle braccia sembravano molto più grandi, e molto più forti, avvolgenti, e quel petto aveva quel profumo così buono... e... sbarrò gli occhi di colpo quando sentì i suoi pantaloni stringersi, dopo aver sentito certi particolari dell'ufficiale *così* vicino a lui, e le mani che stringevano la camicia di Viggo si aprirono rimanendo a qualche centimetro da quel petto, aperte e immobili. Ma cosa cazzo stava facendo? E perchè Viggo lo stava stringendo in quel modo? No, stavolta non poteva essersi ubriacato ed essersi trovato abbracciato ad un'uomo, non avevano nemmeno rhum! Rise fra sè e sè...
Forse Viggo si era avvicinato nel sonno, si, doveva essere per forza così, ma perchè? Quasi non gli importava, tutto quello che avrebbe voluto in quel momento, irrazionalmente, era saltargli addosso, e subito! Sentiva quel corpo stretto al suo, poteva sentire l'erezione dell'altro attraverso i pantaloni, e Viggo sembrava così dannatamente sexy in quel momento... Gli passò una mano nei capelli, senza svegliarlo. Poi si strofinò un'occhio, e fu lì che si rese conto di avere pianto.
In quel momento si dimenticò di tutto il resto, e fu un brusco ritorno alla realtà. Non era possibile, non poteva accettarlo!! Non poteva aver pianto per un maledetto incubo, non poteva aver pianto per niente!!! Non versava una lacrima da quando era un ragazzino, dannazione. Un ragazzino come in quel cazzo di incubo, pensò. Ma la cosa che lo faceva innervosire di più era che Viggo di sicuro se n'era accorto, e ora l'avrebbe provocato e preso in giro fino alla fine dei suoi giorni... per come aveva dovuto stringerlo per farlo dormire, come i mocciosi, lui che se la tirava da grande pirata!!! Cazzo. Si liberò dalle braccia di Viggo senza delicatezza e l'uomo si svegliò, cercando di abituarsi alla luce. "Orli?"
Ma il ragazzo non rispose, mentre seduto si sistemava la camicia.
"Ey, che cazzo c'è, ci siamo svegliati dalla parte sbagliata del letto?!" Sapeva benissimo che cos'avesse Orli, si era aspettato una reazione del genere... Ma anche se temeva che adesso il pirata si sarebbe allontanato e non avrebbe più voluto nemmeno rivolgergli la parola, sperava che fare finta di nulla sarebbe servito a qualcosa, nonostante si sentisse ancora terribilmente insoddisfatto...
"Non abbiamo letti" grugnì Orli, mentre cercava di stare calmo e tenersi pronto a qualsiasi provocazione.
Viggo sorrise, e poi parlò con indifferenza, mentre si alzava "ah, mi spiace di esserti stato addosso stanotte, ma avevo freddo... Che dici, andiamo a cercare qualcosa per riempirci lo stomaco? Avrei un pò di fame, tu no?"
Orli non guardò in alto, ma la curva delle sue labbra tradiva un leggero sorriso, mentre cercava di mantenere la sua espressione più neutra possibile "ah, volevi approffittarti di me mentre dormivo eh, vecchio pervertito... come al solito, bastava che me lo chiedessi, comprendi?" Gli fece l'occhiolino e si alzò. Adesso era tranquillo, avendo capito che viggo non aveva intenzione di usare una sua debolezza contro di lui... anzi apprezzava infinitamente che facesse finta di nulla e che cercasse di passarci sopra. Ci pensò per un'attimo, e poi decise che forse poteva anche non nascondersi...
"Viggo..." si fece serio. L'altro si voltò continuando a fare finta di nulla "si?"
Lo guardò negli occhi, e Viggo in quegli occhi lesse un grazie. Non aveva bisogno di sentirselo dire, e poi non si era mai sentito così bene come adesso, perso in quegli occhi nocciola... senza ansie, senza pensieri... senza barriere...
Il silenzio però stava diventando pesante, e Orli spezzò il ghiaccio ridacchiando "Dopo stanotte lo sai che dovrò ucciderti vero?" Viggo sorrise e lo provocò dandogli una spintarella "Ma prima devi prendermi!!"

Orli non fece in tempo ad afferrargli il braccio che Viggo era già scivolato via dalla sua presa ed era saltato giù, e in un'attimo stavano correndo verso la spiaggia.
Arrivarono ormai sulla riva quando l'ufficiale si voltò con un sorriso malizioso e l'altro appoggiando le mani sulle ginocchia parlò sbuffando "Guarda che l'isola non è molto grande, e alla tua età non puoi correre in tondo a lungo Vig" gli fece l'occhiolino. Respiravano entrambi a fatica, ma pareva che fosse per ben altro che per la corsa appena terminata... Si guardavano in modo strano... Fino a che Orli si sentì afferrare per un braccio e vide il volto di Viggo a pochi centimetri da lui "E allora uccidimi." Non se lo fece ripetere due volte, non poteva più trattenersi, il suo corpo urlava... Con una mossa violenta e passionale si liberò dalla presa di Viggo e afferrandogli i capelli con una mano lo spinse a sè e lo baciò con tutta la forza che aveva, la lingua che domandava subito entrata e cominciava la lotta con quella dell'uomo. Sentiva quelle mani dappertutto, e sinceramente non aveva aspettato altro da mesi...
Cominciò velocemente a sfilare la camicia dalle spalle di Viggo, mentre l'altro faceva lo stesso con lui, e le mani viaggiavano lungo i petti l'uno dell'altro... l'ufficiale aveva cominciato a far scendere la sua lingua bollente lungo il collo di Orli... in un'attimo quasi senza rendersi conto i due si erano ritrovati nudi e stesi sulla sabbia, in un groviglio di passione. Viggo continuò il suo percorso assaporando ogni centimetro di quella pelle, soffermandosi prima su un capezzolo e poi sull'altro, per risvegliarli... poi scese fino allo stomaco, circondando l'ombelico e tornando ancora verso l'alto, mentre Orli stringeva entrambe le mani nei suoi capelli e improvvisamente spostò le braccia come a guidarlo verso il suo punto più caldo. Viggo parlò senza staccare le labbra dal suo corpo, e la sua voce bassa e roca si rivelò un sussurro ancora più sensuale "così affamato... i pirati non hanno pazienza, vero?" Orli gemette spingendo ancora la testa dell'altro verso la sua erezione "Mmmhhh.... Lo faccio per te... non so quando ancora potrai reggere..." Viggo sorrise "Tu dici? Mah... in effetti adesso potrei prendertelo in bocca e succhiartelo fino a farti tremare... O potrei anche... aspettare ancora un pò..." Soltanto la voce di quell'uomo che gli diceva quello che gli avrebbe fatto lo stava facendo impazzire, ma era sicuro che l'altro lo avrebbe provocato per poco, visto che sapeva bene che entrambi non riuscivano più ad aspettare... avrebbero potuto distruggersi in trenta secondi. Quindi sorrise e spingendo ancora con forza la testa di Vig verso il punto desiderato rispose "Ma non aspetterai!" In tutta risposta l'altro si sollevò di poco mentre guardava l'espressione alterata sul volto del pirata "Magari... potrei farti vedere come la mia lingua combacia perfettamente in quel bel culetto..."
Orli non si rese quasi conto di come vig era arrivato lì, ricordava soltanto la sua voce roca che gli accarezzava le orecchie, e un'attimo dopo stava già sentendo quella lingua attorno alla sua apertura... Poi lentamente la sentì dentro di sè, prima la punta, e poi tutta intera in un colpo solo, mentre un gemito gli scappò dalle labbra... A quel punto inarcò i fianchi per facilitare il movimento di quel muscolo caldo che si muoveva velocemente dentro e fuori, mentre le sue mani cercavano qualcosa da stringere, ma trovavano soltanto la sabbia che gli scivolava tra le dita... sentendo invece le mani di Vig stringersi alle sue natiche come se avessero avuto solo quello al mondo a cui aggrapparsi.
Guardava quella cascata di capelli e la testa del compagno muoversi velocemente, e avrebbe dato qualunque cosa per *vedere* quel volto mentre la lingua affondava fino in fondo... I suoi respiri si erano fatti frequenti e affannati, ma cercò comunque di parlare "Aaaahh fermati Vig... sono vicino... e non voglio venire, ancora..." L'altro però sembrava non ascoltarlo, troppo preso in quello che stava facendo. Allora Orli cercò di spostarsi e tra un sospiro e l'altro sussurrò "aahh, avanti Vig, fermati! Voglio venire soltanto... quando ti avrò... tutto dentro di me come se ti avessi anche in bocca!" Questo sembrò attirare l'attenzione di Viggo, che si sollevò e diede così l'occasione ad entrambi di guardarsi negli occhi. Furono uno gli occhi dell'altro, questa volta. I respiri affannati attraverso le labbra spalancate e il sudore, i petti che si sollevavano agitati. Solo una manciata di secondi, e l'ufficiale fece per prepararsi a entrare in lui. Ma venne sorpreso dal pirata, che velocemente invertì le posizioni con un'abile mossa e si mise a cavalcioni su di lui, mentre le loro erezioni si sfioravano. Sorridendo davanti all'espressione stupita di Vig il ragazzo cominciò a sfregare le loro lunghezze l'una contro l'altra, osservando come l'uomo ancora spiazzato gemeva chiudendo e riaprendo gli occhi. Poi parlò sorridendo maliziosamente, senza fermare il movimento "Io non sto sotto, ufficiale, comprendi?". Vig aggrottò le sopracciglia e sbottò ironico "guarda che ti puoi scordare che io me lo pren..." ma non ebbe il tempo di finire la frase, perchè con un colpo del bacino Orli si era sollevato ed era ridisceso con forza, impalandosi velocemente fino a prendere dentro di sè tutta la lunghezza di Viggo in un colpo solo. Entrambi urlarono quasi all'unisono.
Quando l'ufficiale riaprì gli occhi ansimando si fermò a guardare il compagno, che immobile cercava di abituarsi all'intrusione improvvisa: la schiena eretta, a cavalcioni su di lui, e la testa piegata all'indietro, con quelle labbra spalancate a formare quasi una O, gli occhi chiusi con una lacrima che gli scendeva lungo una guancia... e quell'espressione di piacere mista al dolore sul volto... i muscoli tesi e ancora più evidenti, il petto bagnato di sudore quasi immobile come se stesse trattenendo il respiro... era troppo... Viggo stava quasi per venire soltanto a guardarlo, mentre sentiva il suo membro stretto in quella presa così calda, così avvolgente... Non riusciva più a stare fermo in quel modo, e lottava con sè stesso per non muovere i fianchi e dare all'altro la possibilità di abituarsi e di decidere il ritmo... "O... Orli... tutto ok?" In quello stesso momento Orli riaprì gli occhi di scatto e li incrociò con quelli di Viggo, mentre i capelli seguivano il percorso dei suoi movimenti e gli ricadevano poi sul volto arrossato e sudato di piacere "Dannatamente si" quasi urlò, mente cominciò a muoversi velocemente senza delicatezza, nè esitazione, mentre il dolore si strasformava in estasi di puro piacere.
Viggo muoveva allo stesso ritmo i fianchi, spingendo con forza, e cominciò ad accarezzare ogni punto raggiungibile dalle sue mani, fino a che non afferrò le natiche di Orli e le strinse come se le stesse strizzando fra le dita, accompagnando i movimenti di quel corpo... Il ritmo era incalzante e passionale, e continuarono senza fermarsi, ansimando, per un tempo che parse piacevolmente infinito. Quando finalmente Orli raggiunse l'orgasmo, sentì il suo corpo tremare, e urlò il nome del suo compagno con tutta la forza che aveva. L'ufficiale quasi immediatamente dopo venne dentro al pirata con un gemito roco e prolungato.
Orli si sollevò con fatica e crollò quasi sopra di lui, il corpo ancora scosso dai brividi di piacere, il respiro dei due affannato. Il movimento fu istintivo e Viggo lo avvolse tra le sue braccia, mentre il ragazzo si accomodava nella stretta, una mano sul suo petto e l'altra a sfiorare la sabbia. Soltando adesso ai due sembrò di sentire il sole caldissimo sopra di loro e il rumore del mare, come se in quei momenti si fossero invece dimenticati di tutto il resto. Il silenzio proseguì a lungo, mentre i respiri si calmavano e entrambi sentivano i muscoli sciogliersi e il corpo rilassarsi in quella beata stanchezza e soddisfazione che avevano aspettato a lungo. Completezza.
Dopo un pò si sentì la voce spossata di Orli sospirare "whoa. Non credevo sarebbe stato così con te, ufficiale." Lo canzonò. Ma Viggo rise debolmente, sussurrandogli all'orecchio "Oh si che lo sapevi... dì la verità che lo sogni da quando mi hai visto, Orli". Il ragazzo sorrise, anche se Viggo non poteva vederlo, e ammise senza paura "Si... e mi piace come pronunci il mio nome..." Viggo lo strinse di più, e subito Orli si ricompose rendendosi conto di quello che aveva detto, per cui per sdrammatizzare riprese a scherzare... alzò il volto per guardarlo, con un sorriso malizioso "Allora, alla fine però non dovevo ucciderti? Mi sembra che ti sia piaciuto un pò troppo Vig!" Viggo sorrise e gli passò sensualmente una mano tra i capelli "Se tutte le morti sono così piacevoli, avrei dovuto farmi ammazzare da un pirata molto tempo fa!" Ma Orli ribattè immediatamente "Ehy, non UN pirata... me!" Riappoggiò la testa ed entrambi chiusero gli occhi.
Avrebbero pensato dopo a cos'era successo, a quello che stava succendendo... Sarebbe forse venuto il tempo delle domande... Ma non adesso. Non adesso...