.|. Il Volere degli Dei .|.

Capitolo 5

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Legolas era nella sua stanza. Sconvolto per quello che era accaduto. Suo padre con Arwen e Aragorn che lo baciava. Ma per i Valar che stava succedendo?

Improvvisamente intravide due figure avvolte in una luce bianca che non permetteva di distinguerle.

“Ma… chi siete?”

“Legolas, non preoccuparti. Non c’è niente di strano in quello che sta accadendo. E’ un disegno ben preciso.”

“ Valar” mormorò l’elfo.

“ Esatto. Vogliamo parlare con te.”

“ Ditemi.” Si sedette sul letto. Non era sicuro di riuscire a mantenere l’equilibrio.

“ Legolas, abbiamo un progetto ben preciso per te. Tu sposerai Aragorn e con lui regnerete su tutta la Terra di mezzo, portando pace e prosperità”

“ Io sposerò Aragorn, ma voi siete pazzi!” li guardava scuotendo la testa. Chiuse gli occhi e li riaprì ma loro erano ancora lì e lo fissavano sorridendo.

 

“ Si Legolas, esatto. Sposerai Aragorn.”

“ Ma voi non sapete quello che dite. Come posso sposarlo. Lui è un uomo. La sua razza non accetterà mai questo. Per noi elfi le cose sono differenti. Non facciamo certe distinzioni, ma gli uomini si”.

“ Hai detto giusto, sei un elfo. E questo basterà”

“ Adesso vai nella sua camera. Sta venendo qua e non deve trovarti.”

“ E poi?”

“ Il resto verrà da se. Sarà una notte interessante, credi”

Legolas s ritrovò a fissare il vuoto. Per un attimo pensò di avere sognato a occhi aperti.

“ No Principe Legolas, non era un sogno. Eravamo proprio noi.”

 

Fece come gli avevano suggerito. Si recò nella camera del Re. Si sedette sul davanzale della finestra con lo sguardo perso all’orizzonte e si preparò all’attesa.

Aragorn intanto correva a destra e sinistra, ma di Legolas non c’era traccia. Non era da nessuna parte nemmeno nella sua stanza.

“ Dove si sarà cacciato?”

“ Maestà” la voce di uno dei suoi consiglieri lo distolse dai suoi pensieri. “ La cena è servita, stanno aspettando solo voi.”

“ Adesso non ho tempo.”

“Ma non potete, avete un sacco di ospiti. No Sire, seguitemi.” E lo tirò decisamente per un braccio.

Ad Aragorn non restò che seguirlo. Doveva andare, non poteva offendere gli ospiti.

 

Durante la cena non mangiò praticamente nulla. Teneva lo sguardo fisso immerso nei suoi pensieri. Non vedeva l’ora che quella tortura finisse per tornare a cercare Legolas. Aveva chiesto a tutti se lo avevano visto, ma nessuno lo aveva incontrato.

“ Dove si sarà cacciato?”

Intanto Arwen lo studiava. Il vederlo così pensieroso e serio le faceva piacere. Credeva che fosse per quello che era successo nel pomeriggio.

“ Aragorn” lo chiamò mettendogli una mano sul braccio “ Mi dispiace che tu sia triste per causa mia. Io non volevo farti del male. Ma dovevo agire così.”

Lui la fissò per un attimo con lo sguardo spento

“ Arwen cara, mi hai fatto un grosso piacere a lasciarmi. Non potevi farmi regalo migliore” e se ne andò lasciandola con un palmo di naso.

Arwen strinse forte i pugni e si guardò intorno per vedere se qualcuno aveva sentito. Ma tutti sembravano impegnati in qualcosa d’altro. Si avvicinò al Thranduil.

“ Quell’essere indegno. Ha detto che gli ho fatto un favore. Ma ti rendi conto?”

“ Arwen, il suo cuore appartiene a qualcun altro, è scritto che doveva andare così”

“ Ma a chi?” Arwen lo fissò curiosa. Non c’era nessuno in grado di competere con la sua bellezza ne tra gli elfi ne tra le donne. Chi poteva aver rapito il cuore di Aragorn.

“ Legolas.” Le sussurrò all’orecchio Thranduil.

“  Eh!” si volse verso di lui. “ Ma…”

“ Si, mio figlio. E’ il volere degli dei che uniscano le loro vite.”

“Legolas” mormorò Arwen.  Quell’elfo era una delle creature più belle e perfette che ci fossero. La sua bellezza era tale che offuscava quella di tutti gli altri,compresa la sua. Per anni Arwen lo aveva invidiato. Aveva sempre saputo che Legolas era l’unico elfo che potesse batterla in bellezza. Così sposando Thranduil, sarebbe diventata la sua matrigna e inoltre la suocera del suo ex fidanzato.

Thranduil percepì i suoi pensieri e gli scappò un sorriso.

“ Vieni, andiamo a fare una passeggiata”

 

Aragorn aveva cercato disperatamente Legolas ovunque, senza nessun risultato. Era tardi e decise di andare a dormire.

“ Sempre che ci riesca” mormorò. Entrò nella sua stanza e si spogliò. Teneva la testa bassa e non si accorse di Legolas che ancora seduto sulla finestra lo stava osservando.

“ Era ora che ti decidessi ad arrivare.” Disse

Aragorn sollevò il capo e lo fissò sorpreso.

“ Legolas” disse avvicinandosi a lui “ ti ho cercato ovunque.”

“ Tranne nell’unico posto dove potevo essere.”

Cosa voleva dire con quelle parole. Come… perché l’unico posto dove poteva essere? Quella era la sua stanza.

 

Legolas gli si avvicinò.

“ Aragorn io ti amo” mormorò in un soffio.

Il re pensò di aver sognato quelle parole. No, non poteva essere.

“ Ti amo” ripeté l’elfo. Stava perdendo la speranza. Forse tutti si erano sbagliati. Aragorn non reagiva.

Gli si avvicinò ancora, fino a sfiorare il suo corpo. Si ritrovarono bocca contro bocca e a fior di labbra gli ripetè “ Ti amo” e gli sfiorò le labbra.

“ Legolas, io…cosa…?”

“ Shhhh, non parlare adesso. Baciami.”

Aragorn non si fece pregare. La sua bocca si impossessò di quella dell’elfo in un bacio lungo e profondo. Fu un’esplosione. La passione a lungo sopita ebbe il sopravvento. Le mani di Aragorn spogliarono l’elfo. Lo voleva. Per i Valar se lo voleva. Voleva sentire il suo profumo, accarezzare il suo corpo, assaporare le sue labbra e voleva farlo suo. Le loro mani si intrecciarono, mentre i loro corpi si fecero più vicini.  Potevano sentire il loro desiderio crescere, il fuoco divampare. Era scoccata la scintilla che aveva dato inizio ad un incendio di vaste proporzioni.

 

Aragorn fece distendere Legolas sul letto e fu sopra di lui. Cominciò a baciargli il collo, il torace, si fermò all’altezza dell’ombelico per poi scendere verso l’inguine.

“ Ah…. Aragorn…. Si…..Ahhh” i gemiti dell’elfo divennero più intensi quando sentì la sua lingua lambirlo.

“ Ah….si….si..non smettere.” Aragorn sollevò lo sguardo. L’elfo aveva inarcato la schiena gettando la testa all’indietro, i lunghi capelli biondi sembravano un mantello sulle sue spalle. Teneva gli occhi chiusi e si leccava le labbra.

“ Guardami” gli disse Aragorn. Legolas aprì gli occhi e li fissò in quelli del compagno. Questi senza distogliere lo sguardo  lo prese in bocca e cominciò a succhiare. Vedeva la passione crescere negli occhi del compagno che diventavano sempre più scuri fino ad assumere il colore della notte.

 

Legolas si abbandonò completamente alle sensazioni che quella bocca gli provocava. Cominciò a spingere il bacino sempre più verso quella bocca. Sapeva di essere ormai al limite.

“ Aragorn… io …non ….” Il compagno succhiò ancora più forte finché non sentì in bocca il calore dell’altro.

Risalì verso l’alto e lo baciò.

Legolas si spostò sopra di lui e cominciò a baciarlo. Gli prese in bocca un capezzolo succhiandolo e mordicchiandolo. E poi passò all’altro. La sua mano intanto si era chiusa sul compagno e cominciò a muoversi sempre più intensamente.

Aragorn gemeva, stava godendo. Sentiva l’erezione del suo compagno premere sulla sua coscia e prese a muovere la gamba sfregandola. Il ritmo si fece più intenso finché tutti e due vennero uno sull’altro.

 

Legolas fece per spostarsi, ma Aragorn lo bloccò.

“ Resta così. Mi piace sentirti sopra di me”. Rimasero così abbracciati per un po’ di tempo. Persi l’uno negli occhi dell’altro. I loro sguardi si comunicarono tutto quelle che le parole non avevano detto.

“Ti amo” disse ad un certo punto Aragorn. Stava per aggiungere qualcosa quando..

“ Finalmente, era ora”

I due compagni si girarono di scatto e si ritrovarono davanti due figure avvolte nella luce bianca.

“ Chi siete?” chiese Aragorn, cercando di mettersi a sedere. Era nudo, con due sconosciuti in camera e nessuna arma a portata di mano. E poi c’era Legolas, non poteva permettere che gli accadesse qualcosa.

“ Calmati Aragorn, sono i Valar” gli disse l’elfo.

“ I Valar?”

 

“ Si Aragorn, siamo proprio noi. Siamo venuti a congratularci con voi. Abbiamo un progetto da finire e voi due siete la parte importante.”

“ Noi?” Aragorn non riusciva a capacitarsi di quello che stava accadendo. Guardò il compagno che però sorrideva tranquillamente.

“ Si Aragorn, domani verranno annunciate le vostre nozze, che si terranno dopodomani.”

“ Un momento, le nostre nozze dopodomani?”

“ Non vuoi sposarmi?” gli chiese dolcemente Legolas.

“ E’ la cosa che voglio di più, ma io…tu…sono confuso. E’ accaduto tutto così in fretta.”

“ Non ti preoccupare,è già tutto organizzato. Forse non lo sai ma il tuo primo consigliere è molto efficiente e preciso. Ha già predisposto ogni cosa.” Dissero i Valar.

“ Deduco da vostre direttive.”

“ Esatto. E ora riposatevi. Sarete parecchio impegnati in questi giorni.” E scomparvero.

 

Aragorn fissò il vuoto per un po’,poi si girò verso Legolas.

“ Li avevi già visti, vero?”

“ Si, oggi. Sono stati loro a dirmi di venire qui e, a spiegarmi la storia del matrimonio.”

“ E perché non me lo hai detto”

“ Mi avresti creduto?”

“No. Però adesso devi farti perdonare questo piccolo imbroglio. Cosa conti di fare?”

Legolas lo guardò con un sorriso malizioso. “ Ho un’idea.”

Si mise a cavalcioni sopra di lui. Cominciò a muovere sensualmente il bacino mentre con la lingua lasciava un’umida scia sul suo corpo. Prese da sopra il comodino un’ampolla di olio e guardando Aragorn negli occhi gli disse: “ Voglio sentirti dentro di me. Voglio essere tuo”

L’uomo prese l’ampolla dalle sue mani e si bagnò le dita. Si avvicinò ai suoi glutei e cominciò a inumidirlo, poi si passò l’olio sulla sua erezione. Quando fu pronto fece stendere Legolas sotto di lui e cominciò a penetrarlo. Piccole spinte, per non fargli del male. Spiava le sue reazioni. Vide l’elfo spalancare la bocca in un gemito di dolore,mentre le mani si chiudevano a stringere il lenzuolo. Si fermò.

 

“ No Aragorn,non fermarti.”

“ Ma ti sto facendo male.”

“ Continua ti prego” gli disse e intrecciò le gambe intorno ai suoi fianchi accompagnando i suoi movimenti. Aragorn esitava. Era la prima volta per tutti e due… Legolas intuendo la sua paura di fargli male, si sollevò a sedere sulle gambe del compagno e diede una spinta prendendolo tutto. Per un attimo il dolore gli tolse il fiato, e il suo corpo si irrigidì. Poi però il piacere prese il sopravvento. Si rilassò e cominciò a godere delle sensazioni che provava.

“ Si…. Ahh…così.. spingi… voglio sentirti tutto.” Aragorn perse il controllo e cominciò a spingere sempre più a fondo. La sua mano si chiuse a pugno sul compagno e insieme raggiunsero l’estasi.

Si lasciò cadere a fianco di Legolas.

“ E’ stato meraviglioso” mormorò Legolas, girandosi sul fianco.

“ Si” rispose Aragorn,mettendosi sul fianco di fronte a lui. Si abbracciarono stretti. Ben presto caddero vinti dal sonno.

 

“Erestor… Erestor” una voce lo chiamava insistentemente.

“ Fin, smettila. Voglio dormire”

“ Erestor” il richiamo si fece più imperioso.

Aprì gli occhi e gli sfuggì un grido.

“ Siamo noi. Volevamo informarti che Legolas e Aragorn hanno consumato” scoppiarono poi a ridere. Non avevano trovato un termine più appropriato.

“ Dopodomani si farà il matrimonio, per cui tu procedi pure.” E sparirono

“ Va bene.” Rispose Erestor al nulla.

Fin al suo fianco, non si era accorto di nulla. Dormiva sereno con il sorriso sulle labbra.

Erestor gli si accoccolò contro e prese a pensare a tutto quello che doveva preparare.

Fortuna che i Valar gli avevano fatto preparare quasi tutto con largo anticipo.