.|. Il Volere degli Dei .|.

Capitolo 4

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“ Elrond, lascia che ti spieghi” comincio l’elfo.

“ Ma cosa credi di fare. Baciare così mia figlia,la futura regina!” Elrond cercava di stare serio, ma le facce dei due erano così comiche con quell’espressione di terrore. Come quella di due piccoli colti in fallo a combinare una marachella.

“ Padre, io…noi…”

“ Figlia mia” il tono dell’elfo si addolcì. “ Cosa sta succedendo?”

“ Non lo so. So che ho cominciato ad avere dei dubbi sul matrimonio e, da quando ho incontrato lui, mi sono resa conto di non amare Aragorn. Oh, padre. Cosa devo fare?” lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi.

“ Parlerò con Aragorn, gli spiegherò.” Disse con decisione l’elfo. Poi si rivolse a Elrond.

“ Voglio sposare Arwen. Mi sono innamorato di lei a prima vista. Era tanto che non provavo tali sentimenti e non ho intenzione di rinunciare.”

Elrond scosse la testa pensieroso.

“ Deve parlargli Arwen”

“ Si, lascia che lei parli al Re. Così deve essere.” Quelle parole sussurrate nel suo orecchio. Si guardò intorno. Nessuno. “Ma?”

“ Cosa c’è padre?” chiese Arwen. Aveva notato la sua perplessità.

“ Avete sentito anche voi?”

“ Cosa?”

“ Una voce, mi diceva che deve essere così”

Arwen lo fissò sbigottita. “ Allora la senti anche tu? In questi giorni ho sentito spesso una voce che mi diceva cosa dovevo fare, ma non sono mai riuscita a capire chi fosse a parlare non c’era mai nessuno.”

L’altro elfo  li fissava perplessi. Che fossero impazziti.

“ Il tuo destino è con Arwen” Anche lui sentì la voce. Guardò gli altri due.

“ Adesso l’ho sentita anch’io. Il mio destino è con Arwen mi ha detto.” Per un attimo si fissarono tutti e tre e poi Elrond mormorò “ Valar”.

 

“ Finalmente hanno capito.”

“ Bene e così questi sono sistemati. Adesso voglio vedere cosa escogiteranno per Aragorn.”

“ Già. Penso sia ora di farlo inciampare ancora in Legolas”.

 

Arwen chiese di incontrare Aragorn. Non sapeva bene come affrontare l’argomento, ma doveva farlo.

“Arwen, dimmi che succede?” non capiva perché lei avesse così urgenza di parlargli.

“ Aragorn riguardo al nostro matrimonio. Ecco, io … insomma… non so come dirtelo… vorrei ma insomma io non voglio più sposarti” lo disse tutto d’un fiato.

“ Cosa?” la domanda fu quasi un grido. Parecchie persone che si trovavano nei dintorni della sala del trono si chiesero perplessi cosa stesse accadendo.

 “ Si Aragorn, mi sono resa conto di non amarti. Mi dispiace, ma il mio cuore appartiene a un altro. Appena ho incontrato il suo sguardo ho sentito di appartenergli. Non voglio ferirti, ma credo che sia giusto che tu conosca la verità.”

Aragorn chinò il capo. Stava ridendo. Le sue spalle sussultavano e per un attimo i due elfi pensarono stesse piangendo. Ma poi Aragorn alzò il viso inondato si di lacrime ma dal gran ridere.

 

“Arwen, non preoccuparti. Hai fatto la scelta giusta. Non puoi legarti a qualcuno che non ami.”

Le diede un piccolo bacio. Rideva come un matto. Non riusciva a smettere. Sapeva che non si stava comportando bene, mail sollievo e la felicità erano tali. Finalmente non avrebbe più avuto quella mozzarella davanti.

In quei giorni aveva spesso paragonato Arwen a Legolas e lei usciva sempre perdente dal confronto. Spesso gli veniva di pensare a lei come una mozzarella. Si era chiesto spesso cosa significasse quella parola. Se la sentiva nella testa.

 

 

Arwen fece un sorriso stentato  e si avviò verso la porta. Ci era rimasta malissimo. Aragorn aveva riso… era intollerabile.  Non aveva nemmeno chiesto che fosse l’altro. Era arrabbiata. Anche se non voleva più sposarlo, si era aspettata che lui recriminasse, che le chiedesse di ripensarci. Invece niente, aveva riso. Ma cosa ci si poteva aspettare da un Uomo… meno male che se ne era liberata.

 

Più tardi Aragorn ricevette Re Thranduil. Aveva chiesto quel colloquio per parlare di questioni di primaria importanza.

“ Aragorn, so che Arwen ha parlato con te riguardo le nozze.”

“ Si, mi ha lasciato. Per me è stato un sollievo non ne potevo più di averla intorno. Quella mozzarella. Un pezzo di ghiaccio. Compiango il suo nuovo compagno.”

Thranduil lo fissò per un attimo.

“ Sono io quel compagno.”

“ Cosa?” urlò per la seconda volta in pochi minuti. Poi scoppiò a ridere per lassurdità della situazione. Legolas che passava di li entrò a vedere cosa era successo.

“ Aragorn, che succede? Ti ho sentito urlare” poi notò il padre “ Padre, cosa fai qui?” guardò i due perplesso mentre si avvicinava. Aragorn rideva ancora e suo padre lo fissava con espressione attonita. Ad un certo punto sentì come una forte spinta e finì diritto tra le braccia di Aragorn.

“ Legolas, che succede? Inciampi ovunque.”

L’elfo sollevò il viso e si perse nello sguardo dell’amico. Non lo sapeva nemmeno lui. Ogni volta che si trovava davanti ad Aragorn finiva per cadergli tra le braccia.

Thranduil li osservò in silenzio e quello che lesse nei loro occhi lo spaventò per la sua intensità. C’era così tanto amore in quegli sguardi che si chiese come facessero quei due a nascondere così bene i loro sentimenti.  Ma era un sentimento giusto? Non voleva che suo figlio dovesse soffrire .

“ E’ così che deve essere.” Ancora quella voce.

“ E’ già stato scritto.”  Di nuovo. Scosse la testa.

“ Devo andare”  I due si volsero verso di lui e a fatica si sciolsero da quell’abbraccio.

“ Vengo con te padre.” Doveva allontanarsi da Aragorn. Non era più in grado di controllarsi.

 

“ Legolas, figlio mio devo dirti una cosa importante.”

“ Dimmi.”

“ Io mi recherò nelle terre immortali insieme alla mia nuova sposa.”

“ Sposa? Ma… chi…quando?” Legolas lo fissava sbalordito. Non sapeva che suo padre avesse una nuova compagna.

“ Arwen.”

“ Arwen!” la parola gli uscì come un grido “ Ma è la sposa di Aragorn. Padre come hai potuto fargli questo. Adesso soffrirà.”

“Veramente quando gliene abbiamo  parlato sia io che lei, non sembrava così disperato. Ha riso fino alle lacrime.”

“Era per quello che stava ridendo?””

“ Si. Ma volevo parlarti anche di un’altra cosa. Legolas sono preoccupato per te. Tu lo ami vero?”

“ Si.” Aveva risposto senza esitazioni. Non voleva nascondere ciò che provava a suo padre. Gli aveva sempre detto tutto, sapeva che anche questa volta lo avrebbe capito.

“ Figlio mio, prima ho visto nei vostri occhi riflessi gli stessi sentimenti. Anche lui ti ama. So però che sarà una storia difficile. Per noi elfi certe situazioni sono naturali, ma nel mondo degli Uomini non sono ben viste. Non vorrei che doveste soffrirne tutti e due. Voglio bene ad Aragorn come se fosse un figlio, lo stimo e so che è e sarà sempre un grande Re. So che non farà mai niente per farti soffrire, ma non so se sarà possibile evitarlo.”

“ Non soffriranno. Sono fatti per restare insieme.” Ancora quella voce. Questa volta però la ascoltò volentieri.

“ Padre, non so se ci sarà mai qualcosa fra noi. Io lo spero con tutto il cuore. Le tue parole mi danno un po’ di speranza. Preferisco soffrire e stare con lui, piuttosto di non avere niente e essere comunque infelice.”

Thranduil lo abbracciò “ Non preoccuparti. Sarete felici” e detta questa frase se ne andò alla ricerca di Arwen.

 

“ Bene, e anche questo è sistemato. La mozzarella e il vecchietto. Che coppia. Credi che faranno mai scintille quei due?”

“ Ma vecchietto, insomma si forse. In fondo è un elfo. Scintille. Mhhhhh mozzarella che fa perdere la testa a qualcuno no, non ce la vedo.”

“ E se fosse come Erestor?”

“ Si e quando. Non paragonerai quel bel pezzo di elfo sexy di Glorfindel con Thranduil?  Uno come Fin farebbe sciogliere anche l’iceberg che ha affondato il Titanic. Opss forse non dovevo dirlo non è ancora ora. Questo avverrà tra millenni. Be, fa lo stesso. E poi scusa, aveva Aragorn fra le mani e cosa ha fatto: al massimo qualche casto abbraccio e qualche piccolo bacio. E Aragorn caro mio lo puoi mettere allo stesso piano di Fin.”

“ E’ già quei due farebbero incendiare anche il Polo Nord.”

 

 

Aragorn era nel suo studio. Stava studiando alcuni documenti quando sentì l’impulso

irrefrenabile di uscire. I suoi passi lo portarono in una piccola radura. Non capiva, ma era come se qualcosa lo avesse spinto fino li.

“ Salve Estel” la voce veniva dall’alto.

Alzò gli occhi e incontrò il volto sorridente di Legolas seduto su un ampio ramo. Improvvisamente vide l’elfo precipitare e si ritrovò lungo disteso per terra con Legolas sopra di lui. Chiuse per un attimo gli occhi.

“ Estel, Mellon nin. Ti sei fatto male?” la voce di Legolas era preoccupata. Con una mano sfiorò il volto di Aragorn.

“ No.” La risposta fu un sussurro. Aragorn non voleva riaprire gli occhi. Non voleva porre fine al quel momento. Il corpo di Legolas sopra il suo, era così eccitante. Mai era stato a così stretto contatto. Era una sensazione bellissima. Aderivano perfettamente all’altro. Erano come se fossero fatti per stare uniti. Due metà che combaciavano alla perfezione. Aprì gli occhi e incontrò quelli dell’elfo. Due pozze di un blu profondo dove annegare dolcemente.

 

“ Legolas” sussurrò prima di avvicinare le labbra alle sue. Le sfiorò appena. Non incontrò nessuna resistenza. Cominciò a sfiorarle con la punta della lingua, seguendone il contorno, finché riuscì ad aprirsi un varco e penetrare quella dolce cavità. Cominciò ad esplorarla finché non incontrò la lingua di Legolas. Allora il bacio si fece più profondo, più ardito. Le due lingue cominciarono un duello che non prevedeva né vinti né vincitori. I loro corpi, se possibile aderirono ancora di più. Si muovevano all’unisono incrementando quel fuoco che si era impossessato di loro. Improvvisamente Legolas si staccò da lui,lo fissò per un attimo sconvolto e fuggì via.

“ Legolas, aspetta” ma l’elfo era già lontano.

 

“ Dio mio, cosa ho fatto?” si chiese Aragorn. Non aveva resistito. Aveva seguito un impulso, non era più riuscito a controllare le sue emozioni. E quando Legolas aveva risposto al suo bacio, si era lasciato andare completamente, aveva perso del tutto il controllo.

Poi un pensiero lo colpì. Legolas non lo aveva respinto, anzi. Aveva risposto al suo bacio, con la stessa intensità.

“ Ma allora… anche lui prova quello che provo io! Devo parlargli. Non mi importa di niente. Voglio solo stare con lui.”

Si alzò e si diresse verso il castello. Doveva trovarlo.

Sul suo cammino incontro Res e Fin.

“ Sire” lo salutarono. Entrambi videro il suo sguardo stravolto e allucinato.

“ Vi sentite bene?” chiese Res.

“ Si” rispose cercando di passare oltre. Doveva trovare Legolas, subito.

“Maestà, dovrei discutere con Voi  alcune cose riguardo alle vostre nozze con Legolas” gli disse il consigliere.

“ Ancora, Res. Legolas. Stavolta ho un testimone”

“ Scusate sire, testimone di cosa? “ chiese con finta meraviglia Fin.

“ Erestor ha appena nominato Legolas”.

“ No,  Res ha detto dama Arwen”

Aragorn li guardò e poi borbottò qualcosa sul fatto che stava impazzendo e si allontanò

Res e Fin attesero che si fosse allontanato un po’ e poi scoppiarono a ridere. Avevano assistito a tutta la scena.

“ Si, sono fatti per stare insieme. Ne sono convinto anch’io. Sono come noi Res, complementari.”

Improvvisamente si sentì spingere verso il tronco dell’albero. Res gli fu addosso e cominciò a baciarlo. Le sue mani gli slacciarono la tunica e cominciarono ad accarezzarlo.

“ Res, cosa stai facendo? E se ci vedesse qualcuno?”

“ Non mi importa. Ti voglio, qui, adesso.” Gli slacciò i pantaloni e glieli sfilò. Si inginocchiò davanti a lui e cominciò a leccarlo.

Fin gemeva. Quella bocca lo stava facendo impazzire. Lingue di fuoco partivano dal suo inguine diramandosi in tutto il suo corpo. Si sentiva bruciare, come in preda ad una febbre.

“ Ahhhhh…. Res…” gemette ancora più forte quando il compagno lo prese in bocca. Sembrava che Res fosse in preda ad una fame insaziabile. Succhiava, leccava, mordeva con foga, ardore. Mai prima di allora era stato così. Improvvisamente lo fece girare e cominciò a baciarlo sulla schiena, sul collo. Fin era appoggiato completamente al corpo di Erestor la testa all’indietro sulla sua spalla, gli occhi chiusi e i lunghi capelli biondi liberi che sfioravano il corpo del compagno. Era l’immagine del piacere e della lussuria. Erestor gli sfiorò le labbra con le dita in una leggera carezza. Subito Fin le catturò e cominciò a leccarle e succhiarle. Erestor liberò le dita e scese in basso cominciando ad accarezzarlo. Infilò un dito, poi un altro, spingendo fino al punto che sapeva avrebbe fatto impazzire Fin.

 

Glorfindel era in balia delle sensazioni che provava, il suo corpo non aveva più volontà.

“ Adesso… prendimi adesso” le parole uscivano come un mormorio indistinto dalle sue labbra. Erestor non si fece pregare, si abbassò i pantaloni e, con un movimento deciso fu dentro di lui. La sua mano si chiuse a pugno sul compagno. Le spinte si fecero più intense. Le mani di Glorfindel scesero sulle natiche di Erestor per accompagnare i movimenti del compagno mentre con il bacino si spingeva sempre più in avanti. Il corpo di Glorfindel fu scosso da un brivido mentre il suo liquido caldo  bagnava la mano del compagno. Erestor ormai al limite aumentò il ritmo finché non si sciolse.

Rimasero così per un attimo. Nessuno dei due era in grado di muoversi. Poi Res si mosse. Si sistemò alla belle e meglio e aiutò Fin. Questi era così sorpreso da quello che era successo che non si era ancora ripreso.

“ Res,mai avrei creduto… di provare qualcosa di simile. E’ stato un’esperienza unica, diversa.”

“ Anche per me. Non so cosa mi sia accaduto. Ma all’improvviso ho sentito il bisogno di averti e, ho seguito il mio impulso.”

“ Spero che tu ne avrai spesso di questi impulsi” gli rispose sorridendo Fin “ magari in posti un po’ meno esposti”.

Res si guardò intorno. In effetti quella radura pur essendo isolata era al centro di diverse passeggiate. Sarebbe potuto arrivare qualcuno in qualunque momento.

 

“ In questo momento non mi sarebbe importato.” Rispose Res.

Glorfindel lo abbracciò stretto. “ Sono le più belle parole d’amore che tu potessi dirmi.”

Conoscendo Res e come la pensava sulle apparenze, sulla serietà e l’integrità della sua figura, quello che era accaduto assumeva un significato immenso.

“ Adesso andiamo, ho alcune cose da sbrigare.” Ecco era ritornato il solito serio e integerrimo primo consigliere. Fin lo seguì con un sorriso estatico sulle labbra.

 

“ Ah che bello. Finalmente Res ha deciso di lasciarsi andare.”

“ Forse il bacio fra Aragorn e Legolas ha risvegliato i suoi appetiti. Ma tu ce la vedresti la mozzarella a fare una cosa del genere?”

“ Chi? Lei? Noo!!!! Te la immagini inginocchiarsi davanti… no… non ci posso pensare… mi viene troppo da ridere.