.|. Crisis .|.
ammettetelo…ormai
avevate xso ogni speranza di vedere pubblicato qsto capitolo…lo so, sn
una pseudo-scrittrice veramente poco affidabile =.= vi lascio alla fic…e
non dimenticate di scrivere tanti bei commentini lol!^.^
Capitolo 2 ~
Il mio sguardo è perso tra le nuvole, separato
dall’infinito del cielo da una sottile barriera di vetro…invisibile ma
vera, sicura.
La luce dell’alba infiamma lentamente la soffice cupola che sovrasta il
mondo, e un senso di serenità mi avvolge e mi culla…è la prima volta che
mi sento così dopo tanto tempo, senza alcun pensiero ad affollare la mia
mente…
Lentamente chiudo gli occhi e quello che è successo negli ultimi giorni
riemerge dallo scrigno dei miei ricordi…Viggo, la crisi, l’alcool,
l’ospedale…dio come mi sono ridotto!
Se una settimana fa mi avessero detto che sarei salito su un
aereo diretto a New York per buttarmi tra le braccia dell’uomo che amo,
il mio migliore amico, avrei creduto di essere l’ennesima vittima di
quegli stupidi programmi televisivi…
E invece, eccomi qui…appena uscito dall’ospedale, dopo
esser stato ricoverato d’urgenza a causa di una grave crisi di nervi,
salito senza render conto a nessuno, sul primo volo diretto oltre
l’oceano, e con il cuore in gola per l’emozione il solo pensiero che tra
qualche ora lo rivedrò, sentirò nuovamente la sua voce pronunciare il
mio nome come un segreto sussurrato alla notte, potrò nuovamente
smarrirmi nell’infinito del suo sguardo…abbracciarlo e sussurrargli
dolcemente all’orecchio il più semplice ma prezioso sigillo d’amore…
Ti amo…
A questo pensiero non posso fare a meno di sorridere…mi sento un idiota!
Controllando l’orologio al mio polso mi accorgo che mancano ancora due
ore all’arrivo al JFK, così, sul limite della disperazione e con i nervi
nuovamente a pezzi per l’agitazione…calmati Orlando o questa volta ti
rinchiudono veramente…prendo dalla borsa la mia agenda…dal momento che
non ho la più pallida idea di cosa fare mi metto a sfogliarla,
ripercorrendo così alcuni frammenti della mia vita…
Piccole annotazioni, battute, frasi che racchiudono consigli mai
ascoltati, foto…
Lij, Dom, Sean, la Compagnia…Viggo, Viggo, Viggo…foto di Viggo, articoli
su Viggo, poesie di Viggo, frasi, battute, dichiarazioni di Viggo…cazzo!
Con lo sguardo fisso su una *sua* foto, con una mano mi metto a frugare
nella borsa alla ricerca di una penna…come ipnotizzato, sfioro la carta
con la punta, lasciando che essa si muova da sola, che lasci la sua scia
nera su quella superficie immacolata…
Cammino smarrito
Lungo il sentiero dell’oblio
Lentamente l’ombra
Mi avvolge
L’oscurità cala su di me
Come un velo…
Poi più niente
Dinanzi ai miei occhi
I miei sensi prigionieri
Nel vuoto della mia esistenza
Vago, come un naufrago
Nell’infinita notte del mio essere
La tua mano mi afferra
Mi conduce a nuova luce…
I tuoi occhi mi scrutano
Leggono i segreti della mia anima
Infinite cose vorrei
Dirti
Gridarti
sussurrarti
…una sola
La più importante…
Ti Amo
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Le tue labbra sulle mie
Delicata carezza di petali di rosa
La tua lingua le sfiora
Le lambisce
Gioca con la mia
Danza sensuale
Che sfocia nel fuoco della
Passione
Le tue mani…
Tra i miei capelli
Sul mio collo
Sul mio corpo la tua bocca…lascia marchi
Di fuoco sulla mia pelle
I miei occhi, imploranti
Persi nei tuoi
Deboli gemiti persi nell’aria
Note di passione che
Cullano le nostre anime…
Dolce sinfonia
Connubio d’amore e di passione…
“Ma che cazzo…sono proprio senza speranze!” sussurro tra me, riponendo
l’agenda nella borsa…qualunque cosa faccia, i miei pensieri volano a
lui…
Mi accorgo che i jeans sono diventati improvvisamente stretti,
all’altezza dell’inguine…
“cazzo!”
Mi sistemo sul sedile, cercando una posizione “comoda”, che non
dia…troppo nell’occhio…
Finalmente l’aereo atterra, e superati i vari controlli aeroportuali mi
ritrovo a camminare per le strade di NY…
Tutto sembra immobile…statico…la folla, il traffico, i rumori…tutto
sembra essere prigioniero, sotto il cielo plumbeo che sovrasta il mondo.
Il sole infuoca le nuvole minacciose per poi scomparire dietro ai
grattacieli, giganti, signori della città, mentre l’aria assume i colori
del tramonto.
Piccoli brividi mi scorrono lungo la schiena…devo restare calmo, se non
voglio rovinare tutto…
Si, devo restare calmo, non devo correre…costruire castelli in aria…e
se, una volta a casa sua, non riuscissi a dirgli niente? E se mi
rifiutasse, dicendomi che per lui sono soltanto un amico, o forse…ormai
nemmeno quello…forse avrei dovuto pensarci di più prima di
partire…se…cazzo la devo smettere…basta!
Se solo non fossi così dannatamente agitato…ora il mio
dito sarebbe già premuto su quel maledetto campanello davanti a me…e
invece me ne sto qui, impalato davanti ad una porta chiusa…
Solo una porta ora mi divide da lui…
aaaah basta pensare! Se continuo a farlo rimarrò qui in eterno…al
diavolo adesso basta, ora suono…si, suono…ehm…al mio cinque suonerò il
campanello…uno…due…tre…quattro…ehm…cinque…
…
e se non è in casa? Sarebbe tutta fatica
sprecata…e se non abita più qui…sarei venuto negli States per
niente…beh, tentar non nuoce…ok, allora suono…ciao Vig come stai? io
tutto bene grazie, cosa mi racconti di bello? Niente?ok, io? Beh, io mi
sono innamorato di te e spero che anche tu provi qualcosa nei miei
confronti perché senza di te mi sento morire…ok, penso che così possa
andare, dopo tutto non è tanto difficile no?
“Orlando, che ci fai qui?”
…gelo totale…
…infarto…
…sioooori e siooooore ecco a voi la nuovissssima tecnica di arti
marziali, la pericolosissima “tecnica dell’esplosione del cuore con
cinque parole di Vig” {ehm…scusate, rimuovete qst ultima frase dalla
vostra memoria…nn ho resistito, xdno^^” NdGil}
Quella voce mi entra dentro come un turbine di vento, e squarcia,
dilania la mia anima…
È qui…dietro di me…e si starà domandando per quale oscuro motivo io sia
qui dopo mesi che non ci sentiamo…in effetti una telefonata prima di
partire la potevi fare, eh Orlando?
Mi giro verso di lui…con una lentezza quasi straziante…il panico negli
occhi, cascate di brividi ghiacciati attraversano la mia schiena, e come
se non bastasse inizio a tremare come una foglia in balia del vento…
Poi ad un certo punto tutto si ferma…
Le lancette del tempo rimangono immobili per istanti che sembrano
infiniti…
E lo vedo…
…i miei occhi sprofondano nel mare dei suoi…
“C-cia…ciao Viggo…”
-tbc-
Lo so, mi state odiando con tutte voi stesse x aver concluso il capitolo
qui…xò ci sn dei motivi validi x cui l’ho fatto xciò, vi prego,
abbassate bambole e spilloni voodoo ^^”
Ed ora la parte che mi piace di +…i ringraziamenti…
alur…grazie a Viviana che i primi giorni di scuola si è letta tutte le
fic che ho scritto in qsti 3 mesi, compresa Crisis, e che mi ha
“spronata” {x nn dire minacciata ^^”} a proseguire…grazie Amò tvttb!!!
Poi 1 megasupergrazie a tutte le ragazze della mailing che hanno
commentato il 1° capitolo, in particolare a Betty che con la sua fanart
mi ha profondamente ispirata…graziegraziegraziegrazie!!!
Gil
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