.|. Heleg Urui - Ghiaccio Bollente .|.

4. Il Calore della Passione

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“Credi che sia meglio tornare dagli altri ora?” sussurrò Sam stendendosi a fianco del compagno e ricoprendo entrambi con la coperta.

Frodo rimase in silenzio per un po’, poi sospirò e scosse la testa

“No…non subito…restiamo qui…”

“Potrebbero venire a cercarci…” continuò Sam “…almeno dovremmo rivestirci…”

“Tu vuoi rivestirti Sam?” mormorò Frodo voltando la testa verso l’altro hobbit e dopo un istante lo vide sorridere “Allora perché dovremmo?” vide il compagno aprire la bocca per rispondere ma lo zittì subito con un bacio.

“E poi…se ti rivestissi…non potrei fare…questo…” e si spostò sopra di lui iniziando a baciargli dolcemente il collo e il petto…fino a scendere sul ventre.

“…ah…Frodo…aspetta…asp…” gemette Sam sorridendo ma senza far niente per impedire all’altro hobbit di fare ciò che voleva.

 

Aragorn si tolse la lunga giacca scura, gettandola a terra, senza mai distogliere lo sguardo da Legolas e vide le abili mani dell’elfo muoversi…le dita stavano slacciando rapidamente quegli stessi lacci che poco prima lui stesso aveva tentato di sciogliere…abbassò la testa per qualche istante e si tolse anche la casacca…quando i suoi occhi si posarono nuovamente sull’amico, vide che si era già sfilato l’abito e lo stava lasciando ricadere sopra agli altri a terra…i lunghi capelli biondi gli erano ricaduti scompostamente sulle spalle…dei raggi d’oro su un fiume celeste come la tunica che indossava. Accennò un sorriso e Legolas gli rispose nello stesso modo…fece un passo avanti e gli baciò le labbra ma subito l’elfo alzò il mento mentre con le mani gli spingeva delicatamente la testa per fare in modo che la bocca dell’uomo raggiungesse di nuovo il suo collo.

Il ramingo sorrise, accontentandolo…gli piaceva come, ad ogni bacio, le dita dell’elfo tremavano tra i suoi capelli…alzò una mano e accarezzò quella dell’amico, scendendo poi sul braccio, fino a raggiungere la spalla e poi il collo dell’abito…inclinò la testa e succhiò dolcemente la pelle tra i due lembi di stoffa…udì un debole gemito e ripeté il gesto, questa volta aprendo il primo laccio…

“Togliti i bracciali…” mormorò contro il suo collo, prima di slacciare il resto della tunica.

Legolas alzò le braccia sopra la testa dell’uomo, cercando di togliere i bracciali di pelle il più velocemente possibile, ma le sue dita tremavano ad ogni bacio…ogni volta che la lingua di Aragorn sfiorava la sua pelle, i brividi gli facevano perdere il controllo sulle sue azioni. Quando finalmente riuscì a sfilarli, sia aggrappò con forza alle spalle del ramingo, gemendo il suo nome.

Aragorn sfiorò di nuovo i capezzoli dell’elfo con le dita e sentì la stretta sulle spalle aumentare, tanto quanto il respiro dell’amico…ripeté il gesto ma questa volta scese con le labbra, torturandolo dolcemente con la lingua…si spostò ancora sul collo e sorrise quando udì il suo sospiro…

“…mmm…non smettere…” gemette Legolas, quei baci avevano fatto aumentare di più quel fuoco ma questa volta era piacevole…molto…non si sentiva più vuoto…

“Non ho intenzione di smettere…” gli bisbigliò il ramingo all’orecchio…con il naso gli sfiorò dolcemente il viso, baciandolo di tanto in tanto…quanto gli piaceva sentire quella pelle morbida…gli prese un polso, facendogli posare la mano sul petto nudo e muovendola insieme alla propria…vide l’elfo abbassare lo sguardo e guardare attentamente le due mani che lo accarezzavano “Come ti senti?” gli chiese continuando quei dolci movimenti.

Legolas sospirò, inumidendosi le labbra, appoggiò la testa al tronco e fissò il volto del ramingo

“…caldo…” sussurrò “…bollente…io…non riesco a…pensare a niente…mi sembra di impazzire…perché mi sento…così?”

Aragorn gli prese il viso e lo baciò con ardore prima di sussurrargli

“Dammi una mano…” gli afferrò il polso e questa volta gli portò la mano sul ventre “…senti…” e la fece scivolare più in basso, muovendola lentamente…vide l’elfo spalancare gli occhi mentre dalle sue labbra usciva un gemito improvviso “…e adesso come ti senti?” gli mormorò sulle labbra.

Legolas aprì la bocca ma riuscì solo a sospirare…più la mano dell’uomo si muoveva insieme alla sua, più sentiva le palpebre pesanti, come se tutto il suo corpo si stesse abbandonando a qualcosa di inevitabile…

“…cosa…” le parole si mischiavano ai sospiri profondi “……cosa…mi sta…succedendo?...Perché sono…”

“Non sei solo tu…” sussurrò il ramingo, spostò la mano dell’elfo sul proprio corpo e si morse il labbro inferiore quando le dita di Legolas si mossero istintivamente su di lui “…è normale…il tuo corpo, come il mio, reagisce a ciò che vede…e sente…e…” fissò l’elfo negli occhi e li vide bruciare dal desiderio…e sorrise “…basta parlare…” lasciò la mano dell’amico e con le dita sfiorò il profilo dei suoi pantaloni, fino a raggiungere il laccio che li teneva chiusi dietro la sua schiena…li abbassò e ripeté il percorso inverso con le dita, lungo la sua vita…fece scivolare una mano sulla sua schiena  e l’altra tra le sue gambe…chiuse il pugno su di lui, iniziando a muoverlo.

Legolas rimase a bocca aperta per un lungo momento fino a quando Aragorn non la ricoprì con la propria, sfiorando la lingua dell’elfo con la stessa intensità con cui lo stava accarezzando…ad un tratto si accorse che l’amico non stava più rispondendo al bacio, aveva chiuso gli occhi e si stava lasciando trasportare…iniziò a muovere la mano più velocemente e sentì il corpo dell’elfo tremare…

“…no…” gemette Legolas riaprendo a fatica gli occhi e stringendosi alle spalle dell’uomo “…così…aumenta…non diminuisce…il…fuoco…”

“Shh…” mormorò Aragorn sorridendogli “Esteliach nin? (Ti fidi di me?)”

“Na…i guil nîn bân (Con…tutta la mia vita)” sussurrò l’elfo senza un attimo di esitazione e, sospirando, appoggiò la fronte sulla sua spalla…ma più il ramingo lo toccava, più sentiva il proprio corpo perdersi, non riusciva a controllarsi e questa sensazione lo spaventava “…Estel…daro…Estel…(Estel, fermati, Estel)”

“Lasciati andare…” gli bisbigliò l’uomo all’orecchio “…non lo combattere…” riusciva a capire che ormai Legolas stava raggiungendo il limite…i suoi sospiri si erano fatti più veloci, sentiva sul collo il suo respiro caldo e le sue labbra che, di tanto in tanto, lo lambivano…sorrise e inclinò la testa, gli baciò la tempia e continuò fino a raggiungere l’orecchio, ne sfiorò il profilo e prese la punta tra le labbra, succhiandola dolcemente…in quell’istante Legolas strinse le labbra con forza quasi quanto i pugni sulle braccia dell’uomo, alzò di scatto la testa con gli occhi spalancati verso il cielo…mentre il suo corpo veniva scosso da potenti onde incandescenti.

 

Aragorn tentò di sorreggerlo senza mai smettere di accarezzarlo…solo quando sentì il corpo dell’elfo smettere di tremare si fermò…ma allora vide i suoi occhi blu chiudersi lentamente e lo strinse a sé per evitare che cadesse a terra…

“Legolas…?” sussurrò, ma non ottenne risposta…così, tenendolo tra le braccia, lo fece stendere sugli abiti che avevano tolto “Legolas…” ripeté, ma ancora niente…il respiro dell’elfo era veloce ma regolare così si stese su un fianco, accanto a lui, sostenendo la testa con la mano e attese per qualche momento, accarezzandogli le guance e sistemandogli gli abiti…rimase in silenzio a guardarlo…era splendido…già altre volte l’aveva pensato ma in quell’istante, se fosse stato possibile, lo era ancora di più…fece scivolare la mano sul suo petto, fermandola qualche attimo sul cuore che stava ricominciando a battere normalmente, poi più in basso…con le dita percorse quei muscoli scolpiti che poco prima non aveva avuto il tempo di contemplare…ma un sussurro lo distrasse…

“Mmm…cos’è accaduto?”

Rialzò lo sguardo e incrociò quello di Legolas…sembrava esausto, eppure gli sembrava anche che i suoi occhi brillassero di una nuova luce…una luce che non aveva mai visto…

“Hai perso i sensi per qualche momento…” gli mormorò sorridendo “…il tuo corpo aveva bisogno di un po’ di riposo dopo…essersi liberato di tutta la tensione accumulata in questi giorni…”

“Sì ma…” ribatté l’elfo voltando la testa verso di lui “…prima…ho visto le stelle diventare sempre più splendenti e…ad un tratto hanno iniziato a cadere su di me e…esplodere…ed io…perché mi guardi così?”

Aragorn sorrise, scuotendo debolmente la testa

“Niente…è solo che mi stupisci…riesci a parlare in questo modo di ogni cosa…non fraintendermi, mi piace ascoltarti ma…a volte vorrei esserne capace anche io…” vide l’amico sorridergli dolcemente e si lasciò sfuggire una risata “…ma non solo quando raggiungo il piacere!”

“È questo che mi è successo allora?” mormorò Legolas, si passò una mano sul viso, asciugandosi le gocce di sudore che ancora gli bagnavano la fronte “Il piacere del corpo…” sorrise, inumidendosi le labbra “…è questo che fate voi Uomini quando vi sentite…bruciare? Vi date piacere?”

Il ramingo lo guardò perplesso ma poi si mise a ridere, stendendosi sulla schiena e appoggiando le mani sul petto

“Beh…non è una legge…ci sono anche i bagni nell’acqua gelida ma…ti assicuro che l’altra soluzione è la migliore…”

Legolas si voltò su un fianco verso di lui, osservandolo in silenzio…il suo sguardo scese dal profilo del suo viso fino al suo petto che tremava debolmente per le risate, si fermò sulle mani…quelle mani che lo avevano sfiorato, accarezzato, toccato…e un brivido lo percorse…

“Sai che…se ogni uomo che si sentisse…bruciare…cercasse dell’acqua fredda…i fiumi e i torrenti sarebbero più popolati delle città…” disse Aragorn continuando a ridere, poi voltò la testa verso l’elfo, cercando di tornare serio e rimase quasi senza fiato quando lo vide sorridere dolcemente…

“Grazie…” sussurrò Legolas, allungò una mano e coprì quella dell’uomo “…per quello che hai fatto per me…se non ci fossi stato tu…se non mi avessi…aiutato…forse avrei perso la ragione…”

“No, non…non devi ringraziarmi…” rispose il ramingo fissandolo “…ti ho solo mostrato qualcosa che…ancora non conoscevi…e non so se…per quanto riguarda le usanze del tuo popolo…sia stato un bene…”

“Tu mi hai fatto provare qualcosa di incredibile…” lo interruppe l’elfo “…mi sentivo vuoto e…solo…ed ora invece mi sento…” si fermò un momento per trovare le parole ed Aragorn sussurrò

“Soddisfatto e appagato?”

“Sì…come può non essere un bene?” terminò Legolas.

Il ramingo scosse la testa sospirando

“Io non lo so…forse ho solo paura di aver affrettato qualcosa che per il tuo popolo deve arrivare col tempo o con…” ma si bloccò di colpo quando udì la voce dell’amico…

“Posso toccarti?” bisbigliò Legolas timidamente, fissandolo, ma poi abbassò lo sguardo “Io vorrei…accarezzare il tuo corpo come hai fatto tu col mio…” sentì l’uomo sospirare “…ma se non lo desideri io…”

“Sì…” rispose Aragorn con un filo di voce “…sì io…lo desidero…ma non voglio che ti senta obbligato a farlo per…”

“Io voglio farlo…” ribatté l’elfo mettendosi seduto “…io desidero farlo…”

Il ramingo fece un profondo respiro quando il suo corpo si infiammò di nuovo alle parole dell’amico…la sua mente gli diceva di riflettere prima di continuare quel gioco pericoloso…ma gli occhi blu che lo guardavano in attesa di un segno l’avevano completamente rapito. Alzò una mano e la posò sulla guancia di Legolas, tirandolo a sé e baciandolo, all’inizio dolcemente…ma quando l’elfo si mosse, sedendosi sulle sue gambe, il bacio divenne più appassionato…gli succhiò con forza le labbra, la lingua, fino a quando sentì un gemito…

“Perdonami…” gli bisbigliò, sfiorandogli le labbra socchiuse “…ti ho fatto male?”

“No…” sospirò Legolas sorridendo “…no…” ma si rialzò e, con le mani aprì rapidamente i lacci della tunica scura che ancora nascondevano il corpo del ramingo ai suoi occhi…lentamente iniziò ad accarezzarlo, sfiorando ogni muscolo e fermandosi di tanto in tanto per sentire il petto che si alzava e abbassava velocemente…lo guardò a lungo, passando incuriosito le dita sulle cicatrici che incontrava…piccole imperfezioni che sul suo corpo immortale non sarebbero mai rimaste…rialzò lo sguardo e incrociò quello dell’uomo che non aveva mai lasciato il suo viso…

“Le tue guance si sono tinte di rosso…” sussurrò Legolas sorridendo e sfiorandogli il viso con l’indice.

Aragorn rise debolmente

“È…è come mi guardi…” mormorò “…sembra che mi stai….osservando per poi decidere come meglio agire…”

“Cosa ti dice che non sia proprio così?” ribatté l’elfo.

L’uomo sorrise, prendendogli la mano…gli baciò il palmo poi, con lentezza gli succhiò due dita, muovendo sensualmente la lingua tra di esse…poi se la porto sul petto…

Legolas osservò per qualche momento, lasciando che Aragorn lo guidasse, poi si chinò su di lui, seguendo con le labbra il percorso fatto poco prima dalle proprie dita…sentì le mani del ramingo che gli accarezzavano i capelli, ma poi si lasciò sfuggire un gemito quando sentì chiaramente contro il ventre l’eccitazione dell’uomo. Si rimise seduto e, cercando di ignorare il calore che sentiva di nuovo dentro sé, aprì il laccio che chiudeva i pantaloni dell’amico…per qualche momento rimase immobile ad osservare il suo corpo, poi, timidamente iniziò a sfiorarlo con le dita…

“…Legolas…” sospirò Aragorn sorridendo…sentiva il tocco leggero dell’elfo che lo solleticava e, seppur piacevole, in quel momento non riusciva a sopportarlo “…così…mi fai il sol…ah…” ma non poté continuare quando Legolas richiuse il pugno su di lui con forza, iniziando a muoverlo.

L’elfo sorrise quando l’uomo chiuse gli occhi, tenendo le labbra socchiuse  per respirare intensamente…osservava attentamente ogni sua espressione per essere sicuro che non fosse di dolore…ma ne ebbe la prova quando iniziò ad udire dei deboli “…sì…” confusi ai sospiri…così mosse la mano più velocemente.

“Vieni…vieni qui…” gemette Aragorn aprendo per qualche istante gli occhi…allungò una mano dietro la testa dell’elfo e lo tirò a sé “…baciami…” sentì il peso spostarsi dalle sue gambe mentre l’amico si stendeva al suo fianco, senza mai interrompere ciò che stava facendo “…continua…così…” gli bisbigliò prima di baciarlo con ardore.

Legolas cercava di tenere gli occhi aperti per guardare il volto dell’uomo, anche se era difficile…Aragorn lo stringeva con forza, una mano tra i capelli e l’altra sul collo…ad un tratto sentì i sospiri del ramingo farsi più frequenti, tanto da dover interrompere il bacio…

“…più…più veloce…” gemette Aragorn strinse il pugno tra i suoi capelli quando si sentì vicino al limite…con l’altra mano ricoprì quella dell’elfo che lo stava accarezzando, un istante prima di raggiungere l’estasi.

 

Legolas chiuse gli occhi come se avesse sentito lui stesso le onde di piacere che avevano scosso il corpo dell’uomo…sentì le braccia di Aragorn ricadere a terra mentre nell’aria risuonavano i suoi respiri profondi…guardò il suo viso rilassato e le labbra incurvate in un debole sorriso...poi abbassò lo sguardo sulla propria mano che ancora lo stringeva…la allontanò lentamente fissandola…ma poi sentì la voce del ramingo…

“…ora…credo di dover essere io quello che deve ringraziare…”

“…no…non…” rispose l’elfo scuotendo la testa ma la sua attenzione tornò sulla propria mano “…io ho sentito…il tuo corpo sciogliersi nella mia mano…e…” si fermò, aggrottando le sopracciglia come se non sapesse come continuare “…e tu eri così…caldo…”

“Anche tu lo eri…” lo interruppe Aragorn sorridendogli mentre si sistemava gli abiti.

“E…per te è stato…incredibile come lo è stato per me?” gli chiese Legolas stendendosi al suo fianco, continuando sempre a guardare il suo viso.

“Tu l’hai reso incredibile…” rispose il ramingo fissandolo “…sei stato perfetto…” poi rise debolmente “…mi sembrano passati secoli dall’ultima volta che mi è successo…”

“Più o meno anche a me è sembrato lo stesso…” sussurrò l’elfo abbassando lo sguardo.

Aragorn lo guardò in silenzio per un attimo…ancora non credeva possibile vivere in quel modo, ma sapeva che per Legolas era realtà, o almeno lo era stata fino a quei giorni…così si voltò verso di lui e teneramente lo prese tra le braccia, baciandogli la fronte…sentì che anche l’amico iniziò a stringerlo così abbassò il volto e gli baciò il naso e le labbra dolcemente…

“Estel…” mormorò l’elfo “…cosa succede adesso? Voglio dire…cosa fanno due persone dopo essersi date piacere?”

“Cosa fanno?” ripeté il ramingo sorridendo “Beh…non c’è una regola…ognuno è libero di fare quello che sente…noi stiamo facendo qualcosa no?” e lo accarezzò dolcemente sulla schiena “Possono stringersi e baciarsi come noi…”

“Oppure?” lo interruppe Legolas rapidamente, alzandosi su un gomito per guardarlo negli occhi “Cos’altro possono fare?”

Aragorn lo fissò un istante poi si mise a ridere debolmente

“Non so…molte cose…possono parlare o…semplicemente stare in silenzio…o…”

“Possono farlo di nuovo?”

A quella domanda il ramingo sorrise e si accorse della luce che brillava sempre più forte negli occhi blu intenso dell’amico…e si ricordò anche di un altro particolare che aveva sentito per tutto il tempo contro la propria gamba…si alzò a sua volta, costringendo l’elfo a stendersi e si mise sopra di lui…

“Certo che possono…” gli sussurrò sulle labbra “…e…sai una cosa? Ora ho scoperto che voi Elfi non avete bisogno di tempo per…recuperare le forze…”

“Cosa significa?” gli chiese Legolas aggrottando le sopracciglia.

“Significa che a noi Uomini serve qualche momento di riposo e tranquillità dopo aver…” si fermò un istante e sorrise “…visto le stelle esplodere…ma a quanto sembra…” e lentamente iniziò a muovere la gamba tra le cosce del compagno “…per voi Elfi non è così…”

“Io…” iniziò l’elfo ma il suo respiro si fece subito affannoso “…non so…se è così…ma…Aragorn…” pronunciò il suo nome come una supplica e il ramingo gli baciò le labbra per poi scendere sul suo collo, mentre con le mani gli accarezzava il petto…

“Non riesco a credere…” sussurrò l’uomo scivolando sempre più in basso “…che hai vissuto più di duemila anni senza sentire il bisogno di toccarti…” raggiunse il suo ventre e gli sfiorò sensualmente l’ombelico con la lingua “…se avessi un corpo come il tuo non riuscirei a farne a meno…”

Legolas sorrise e sentì la stoffa dei pantaloni abbassarsi di nuovo, l’aria fresca della notte su di sé…attese in silenzio…ma le mani del ramingo non iniziarono ad accarezzarlo…così rialzò la testa e vide che l’uomo stava sorridendo maliziosamente…

“Estel…cosa…?” gli chiese aggrottando le sopracciglia…non capiva perché si fosse fermato…

“Vuoi che ti baci?” sussurrò Aragorn come risposta senza spostarsi dal punto che aveva raggiunto, con il mento gli sfiorò il ventre e udì la debole risata dell’elfo…

“Sì…sì certo…” esclamò Legolas sorridendogli “…desidero sentire le tue labbra più di ogni altra cosa…”

“Be iest lîn (Come desideri)” bisbigliò il ramingo inumidendosi le labbra.

L’elfo si aspettava di vederlo rialzare e stendersi ma al contrario, l’uomo chinò la testa su di lui, iniziando a baciarlo sull’inguine e avvicinandosi sempre di più al suo punto più sensibile…

“…Aragorn…cosa fai…” gemette Legolas tenendo a fatica gli occhi aperti “…io credevo che…ah…” ma quando la lingua del compagno raggiunse la sua eccitazione si lasciò ricadere sugli abiti…istintivamente aprì di più le gambe per lasciare spazio al corpo dell’uomo e sentì le sue forti mani sui fianchi…lo tenevano fermo quando invece avrebbe voluto spingersi in quel calore che l’aveva avvolto…sentiva le sue labbra in ogni punto, i denti che a volte lo sfioravano come un dolce tormento...poi tutto si mischiò in qualcosa di indefinito…non percepiva più ogni singola azione ma un insieme estremamente eccitante che faceva crescere a dismisura il fuoco che lo bruciava…crescere e crescere…rapidamente, senza sosta…come l’avvicinarsi di un temporale, violento e inevitabile…i lampi che squarciano il cielo, velocemente, uno dopo l’altro…come i brividi lungo il suo corpo…

“…Estel...Estel…” ansimò appoggiando una mano sulla sua testa mentre l’altra stringeva sempre più forte uno degli abiti sotto di lui…il cuore gli rimbombava nella testa come i tuoni prima della tempesta…potenti e veloci…

Aragorn rialzò lo sguardo su di lui a quel richiamo, senza interrompere ciò che stava facendo…e quando lo vide in completa balia della lussuria sentì un fremito percorrerlo e raggiungere il suo ventre…non aveva mai visto niente di più sensuale…la pelle candida costellata di gocce di sudore, le guance tinte di un rosso intenso, le sopracciglia lievemente aggrottate e le labbra serrate per impedire ai gemiti di riempire l’aria dove già echeggiavano i suoi sospiri…respirò profondamente per controllare se stesso dall’impulso di fare sua quella splendida creatura che solo da quella notte stava imparando a conoscere il piacere, e proseguì più velocemente quando sentì che l’elfo stava per perdersi…lo guardò ancora per un lungo momento e vide che il compagno aveva iniziato a muovere la testa da una parte all’altra e inarcare la schiena per cercare di spingersi nella sua bocca…gli tenne saldamente il bacino a terra, cercando di porre fine a quel piacevole tormento e sentì tra i capelli il suo pugno chiudersi di colpo un istante prima che il suo corpo si sciogliesse…

Bevve da lui fino all’ultimo, e quando la mano sulla sua testa iniziò a rilassarsi, scivolò di nuovo al fianco di Legolas, appoggiando la fronte contro la sua tempia…gli baciò la guancia più volte fino a  quando l’elfo voltò stancamente il volto verso di lui con gli occhi ancora semichiusi…Aragorn gli sorrise prima di baciarlo con ardore ma sentì il compagno tentare di allontanarsi e così si fermò…vide il suo sguardo e si lasciò sfuggire una debole risata…

“È il tuo sapore…” sussurrò “…ma se non vuoi sentirlo posso…” la sue parole furono interrotte dalla lingua di Legolas che, timidamente, gli sfiorò le labbra, prima di baciarlo nuovamente con forza.

“Mmm…aspetta…” mormorò il ramingo allontanandosi “…com’è stato questa volta?”

“È stato…più lungo…e intenso…” rispose l’elfo dopo un momento “…sembrava non finisse mai ma al tempo stesso…” abbassò lo sguardo sorridendo tra sé “…non volevo che finisse…”

Aragorn lo fissò in silenzio mentre con le mani gli richiudeva gli abiti e ad un tratto incrociò i suoi occhi, quando il compagno voltò la testa verso di lui…

“Perché tieni le labbra serrate e non lasci che la tua voce dimostri quello che provi?” gli chiese l’uomo sfiorandogli la guancia con l’indice “Lasciati andare completamente…perditi in questi momenti, senza pudori o paure…” capì dal suo sguardo cosa lo preoccupava e continuò, baciandolo dolcemente “…non è una debolezza…nessuno ti giudicherà o incolperà per questo…ci siamo solo tu ed io qui…e desidero immensamente ascoltare la tua voce e sentire che ciò che ti faccio ti da piacere…tanto quanto lo da a me…” si fermò un istante e gli sorrise “…promettimi che la prossima volta lo farai…”

“E tu promettimi che ci sarà una prossima volta…” ribatté Legolas fissandolo intensamente, si irrigidì quando non udì subito una risposta ma poi Aragorn si mise a ridere così si tranquillizzò “…ora riposa…è molto tardi…continuerò io il turno di guardia…”

“Sei sicuro? Non sei stanco?” gli chiese il ramingo come se si fosse dimenticato di stare parlando con un Elfo…una creatura che può riposare anche a occhi aperti, perdendosi nei pensieri, e che raramente sente il proprio corpo esausto…come invece era il suo in quel momento…

“Sì…” rispose Legolas sorridendo “…non preoccuparti…dormi ora…veglierò io su di te…”

Aragorn rimase ancora un momento a fissarlo, ma poi chiuse gli occhi, stendendosi completamente…mentre le ultime parole dell’amico risuonavano ancora nella sua mente…veglierò io su di te…era la prima volta che qualcuno glielo diceva…era sempre stato lui a prendersi cura degli altri, quasi senza mai pensare a se stesso…e invece ora…qualcun altro aveva assunto lo stesso comportamento nei suoi confronti…e la cosa lo faceva sentire sicuro, protetto…credeva in lui, si fidava di Legolas come di nessun altro…il sonno prese possesso di lui…i suoi pensieri si univano ai ricordi…i ricordi ai sogni…

 

Veglierò io su di te…

La luce della Stella del Vespro non cresce ne diminuisce…è mia da donare a colui che desidero…come il mio cuore…

Dormi…

“Sto dormendo…” mormorò prima di aprire stancamente gli occhi come dopo un lungo sonno, e la vide…splendida e sorridente…seduta sulla panca di legno, ricoperta da morbidi cuscini, dove lui stesso era disteso “…questo è un sogno…”

“Allora è un bel sogno…” sussurrò Arwen chinandosi su di lui, lo baciò dolcemente, accarezzandogli il viso “…dormi…”

Aragorn chiuse di nuovo gli occhi quando sentì ancora una volta le sue labbra…ma dopo poco li riaprì, voltando la testa verso di lei, e la vide fare qualche passo e fermarsi vicino ad una colonna, mentre si stringeva nell’abito color del cielo che indossava…gli occhi dell’uomo vagarono per qualche istante sul suo corpo…snello e perfetto, le curve sinuose nascoste dalla sottile stoffa…come sempre l’aveva immaginato…nei suoi pensieri era sempre stato così…anche se nella realtà non l’aveva mai potuto osservare…

“Min lû pennich nîn…i aur hen telitha (Un tempo mi hai detto, che questo giorno sarebbe arrivato)” sussurrò e vide la dama voltarsi verso di lui.

“Ù i vethed…na i onnad…boe bedich go Frodo…han bâd lîn…(Non è la fine, è l’inizio, devi andare con Frodo, è il tuo cammino)” ribatté Arwen scuotendo debolmente la testa.

L’uomo si alzò, raggiungendola, e cingendole la vita con il braccio…lo sguardo perso davanti a sé come se cercasse qualche risposta alle infinite domande che lo tormentavano…

“Dolen i vâd o nin (Il cammino è nascosto da me)” bisbigliò con un filo di rassegnazione nella voce.

“Si  peliannem i vâd na tail lîn…si boe ù dannathach…(Il cammino adesso è posato ai tuoi piedi, ora è necessario che tu non cada)” mormorò la dama ma il ramingo, dopo un attimo di silenzio, scosse la testa, voltandosi verso di lei…

“Arwen…” 

“Ae ù esteliach nad…(Se non credi in qualcosa…)” lo interruppe Arwen posandogli le dita sulle labbra “…estelio han…(Credi in questo…)” e fece scivolare la mano sul suo petto, fermandola vicino al medaglione “…estelio ammen…(Credi in noi…)”

Aragorn seguì con lo sguardo la sua mano, aspettandosi di vedere il dono della sua amata…ma no…sul suo petto non c’era alcun medaglione…istintivamente ricoprì con la propria, la mano ferma su di lui…come se fosse un gesto obbligatorio…come se quella scena fosse già accaduta…come se doveva fare così…ma si accorse che non stava stringendo la mano di Arwen…rialzò lo sguardo sul volto davanti a lui e incrociò due profondi occhi blu…

“Estelio ammen…(Credi in noi…)” ripeté dolcemente Legolas “…gerich men edwen (Hai una seconda possibilità)”

Il ramingo rimase in silenzio a lungo, senza riuscire a far altro che guardare quel viso luminoso e sereno…poi chiuse gli occhi…quando li riaprì si ritrovò di nuovo disteso sui cuscini ma questa volta, vicino a lui, era seduto l’elfo dai lunghi capelli biondi…

“Na ôl sen… (Questo è un sogno)” sussurrò e vide Legolas sorridergli dolcemente.

“Ù ôl…na i guil thenid (Non è un sogno…è la realtà)” ribatté l’elfo chinandosi su di lui e baciandolo “Estelio anim…ammen…estel ù firnen…(Credi in me…in noi…la speranza non è svanita…)”

“Ù ‘wedhed nin na le…(Non posso legarmi a te)” sospirò Aragorn accarezzandogli una guancia “…le alfirin a sennui im…(tu sei immortale, e io invece…)”

“Dan le gwennen nin…(Ma tu sei legato a me)” mormorò Legolas posando le labbra su di lui con più passione “…o ui…an ui…(da sempre…per sempre)”

Il ramingo sospirò cercando di ribattere ma l’elfo lo baciò ancora e ancora, per poi scendere sul suo collo…

“Legolas…”

“... dorthannem erthennin…(resteremo uniti…)” proseguì Legolas baciandogli il petto ricoperto dal sottile strato di stoffa ricamata “…mellon nîn…(amico mio)” poi il ventre “…melethron nîn…(mio amante)” prima di spostare la lunga tunica e abbassare la stoffa sotto di essa “…meleth nîn…(mio amore)”

Aragorn lasciò ricadere la testa contro il bracciolo della panca, chiudendo gli occhi, mentre con le mani accarezzava i lunghi capelli biondi…

“Legolas…” sussurrò “…Legolas…meleth…Legolas…”

 

Legolas aveva passato gran parte della notte a fissare le stelle ed ora il cielo iniziava a schiarirsi mentre il sole si alzava per dare inizio ad una nuova giornata…stava per svegliare l’uomo disteso al suo fianco quando udì un sospiro…

“Legolas…”

Sorrise…forse Aragorn lo stava sognando…così si mise seduto e gli sfiorò con le dita la fronte leggermente sudata…un altro sospiro…abbassò lo sguardo e notò che l’uomo aveva aperto le gambe, piegandole lievemente…restò un attimo immobile poi, silenziosamente si mise tra di esse, nello spazio che si era creato e con tocco leggero abbassò la stoffa che ricopriva il suo corpo caldo…ed era molto caldo…lo sentiva…senza indugiare strinse il pugno su di lui, chinandosi…un sospiro più profondo…guardò il volto del ramingo che sembrava stesse vivendo già qualcosa di piacevole e sorrise…timidamente avvicinò le labbra a quel punto bollente provando a fare quello che ore prima Aragorn aveva fatto a lui…baciandolo, sfiorandolo con la lingua…fino a quando si sentì pronto a osare di più, e lo accolse lentamente tra le labbra…sentì le mani dell’uomo tra i capelli, forse si era svegliato, ma rialzando appena lo sguardo, si accorse che aveva ancora gli occhi chiusi e il respiro profondo come poco prima…così continuò, cercando di aumentare la velocità dei suoi gesti…

“…Legolas…” un gemito questa volta “…meleth…”

A quella parola l’elfo si bloccò, fissando per qualche momento il volto del ramingo…forse era stato solo un altro sussurro…forse aveva capito male…sentì le dita tra i capelli tremare e proseguì con quello che stava facendo, aiutandosi anche con la mano che era ancora stretta su di lui…

“…Legolas…” sospirò Aragorn di nuovo ma all’istante spalancò gli occhi quando sentì le onde dell’estasi iniziare a scuoterlo con violenza, strinse i pugni sugli abiti sotto di lui, allontanandole dalla testa del compagno…e si accorse di non stare più sognando…rialzò la testa e vide che era realtà “…Legolas…aspetta…aspetta…fermati…è troppo…è…” ma il suo corpo esplose senza dargli il tempo di respirare, lasciandolo esausto e ansimante come dopo una lunga corsa…

L’elfo si rialzò di scatto dopo aver sentito il liquido caldo dell’uomo scivolargli lungo la gola come un fiume incandescente…si portò una mano sulla bocca con gli occhi spalancati, fissi sul viso di Aragorn che lentamente stava riprendendo il controllo di sé…

“Perché…perché l’hai fatto?” sospirò il ramingo mettendosi seduto.

“Mi dispiace…io credevo che…” iniziò Legolas interpretando quella domanda come un rimprovero, ma si mise a tossire, ricoprendosi di nuovo la bocca con la mano.

“No…no, va bene…” lo rassicurò Aragorn sorridendo e passandogli una mano sulla schiena “…ma…”

“Ho sbagliato qualcosa?” sussurrò l’elfo deglutendo e cercando di non far caso al sapore che ancora sentiva.

“…no…” rispose il ramingo “…ma potevi aspettare che mi fossi svegliato…non posso controllare il mio corpo quando non so cosa mi sta accadendo…” si passò la lingua sulle labbra e tirò il compagno verso di sé, baciandolo dolcemente “…è così terribile?”

“Mmm…solo un po’…” mormorò Legolas sorridendo “…ma posso abituarmi…”

“Ah sì?” ribatté Aragorn lasciandosi sfuggire una risata, abbassò la testa muovendo la fronte contro il suo collo e stringendolo a sé…quasi si stupì di se stesso, era prima volta che si lasciava andare a così tante tenerezze con qualcuno, prima di Arwen aveva avuto alcuni amanti ma erano storie di una notte, la mattina successiva era di nuovo in viaggio al sorgere del sole…e con la sua dama…niente più di qualche bacio e abbraccio…e l’amava, l’amava così tanto da stare male…cosa c’era di diverso con Legolas? Con lui rideva, scherzava, si sentiva sicuro…era il suo amico…ed ora il suo amante…e…

“…meleth nîn…”

Quel sogno…quelle parole…si allontanò da lui, alzandosi in piedi e sistemandosi gli abiti…

“Dobbiamo tornare ora…”

“Sì certo…” annuì Legolas prendendo i propri abiti e indossandoli rapidamente sotto lo sguardo del ramingo.