.|. Libero di Amare .|.

7. Bacio al Tramonto

~

L'indomani Legolas si svegliò in tarda mattinata, quando ormai il sole illuminava completamente la sua camera...

Si alzò e guardò fuori dalla finestra... davanti a sè aveva uno spettacolo stupendo: l'intera città di Minas Tirith vista dall'alto e, in lontanenza, l'imponente profilo delle montagne contornato con un meraviglioso prato fiorito.

I raggi del sole gli riscaldavano il viso e la fresca brezza mattutina gli accarezzava la pelle facendolo sentire incredibilmente bene.

Sorrise, si stiracchiò e si avvicinò verso una sedia dove la sera prima aveva appoggiato i vestiti che Aragorn gli aveva donato. Si tolse l'abito da notte ed infilò pantaloni, tunica e stivali. Poi si diede un'aggiustata ai capelli ed uscì dalla stanza.

Dopo aver consumato una gustosa colazione preparata dalla premurosa Amelia, Legolas si avventurò per il palazzo in cerca del re...

Dopo aver attraversato lunghi corridoi e controllato numerose stanze, finalmente lo trovò... era seduto ad un tavolo, intento a scrivere...

Legolas avanzò lentamente verso Aragorn e mormorò:

<Buongiorno mio re... ti disturbo?...>

l'uomo alzò il capo e, quando vide chi aveva davanti, sfoderò un meraviglioso sorriso e disse:

<Buongiorno Legolas!... non mi disturbi affatto!... sono contento che tu sia qui... come hai passato la notte?>

<Molto bene, grazie...>.

A quel punto Aragorn ripose le carte sulle quali poco prima stava lavorando, si alzò, si avvicinò all'elfo e disse:

<Meno male che sei arrivato, non ne potevo più!... almeno ora ho la scusa per fare una pausa!...>

<Oh, bene... senti, volevo dirti una cosa...>

Aragorn appoggiò un braccio sul tavolo e disse:

<Dimmi...>

<C'ho pensato un pò su e... non ho voglia di rimanere qui come un illustre ospite senza far nulla dalla mattina alla sera... non che non gradisca tutto quello che hai fatto sin ora per me!... però non mi sembra giusto che io abbia tutto senza guadagnarmelo...>.

Dopo una breve pausa di silenzio, Aragorn si massaggiò il mento e disse:

<Capisco... quindi mi stai dicendo che vorresti lavorare?...>

<Si, proprio così!... mi va bene qualsiasi cosa, anche spazzare i pavimenti... voglio sentirmi utile!...>.

Aragorn sorrise dolcemente:

<Va bene... allora scegli tu: stalliere, messagero, giardiniere o... cuoco...>

Legolas si lasciò scappare una risatina:

<...cuoco?!... non ti conviene proprio!...>

e Aragorn divertito:

<Perchè, vuoi dirmi che non sai cucinare?...>

l'elfo scosse la testa e confermò:

<No, per niente!...>

<Tanto c'è già Amelia che si occupa di questo, e lo fa molto bene!...> e Legolas, ricordandosi della colazione che aveva gustato poco prima:

<Già!...>.

Legolas si schiarì la voce e disse:

<Allora... escludendo il cuoco... tra i restanti lavori tu cosa mi consigli?...>

Aragorn riflettè un momento, poi rispose:

<Non so... il messaggero no perchè staresti troppo tempo lontano...>

senza lasciar terminare il discorso ad Aragorn, Legolas esclamò:

<Lo stalliere!... si, farò lo stalliere...>

Aragorn rimase un pò sorpeso dall'entusiasmo di Legolas:

<Lo stalliere?... sei sicuro?...>

<Certo!... noi elfi amiamo molto stare a contatto con gli animali, ed io adoro i cavalli!...>

il re allora si convinse:

<Bene!... allora puoi iniziare quando vuoi...>

<Anche subito!...>

<Come vuoi tu... vieni, ti accompagno nelle stalle...> e così dicendo uscirono dalla stanza e si avviarono lungo il corridoio...

Una volta giunti nelle stalle, Aragorn mostrò l'occorrente per il lavoro a Legolas e gli fece "conoscere" i cavalli...

L'elfo, all'idea di prendersi cura di quelle splendide creature, era molto contento e carico di grinta... in più si sarebbe reso utile a palazzo e si sarebbe finalmente sentito a suo agio.

Aragorn rimase colpito dall'entusiasmo di Legolas... da quella luce che aveva visto riaccendersi nei suoi occhi che non erano più spenti e cupi come la prima volta che l'aveva visto, rinchiuso in una gabbia... e pensare che era stato solo il giorno prima!... gli pareva passato un anno... gli sembrava di conoscere Legolas da una vita, e invece    erano passate a mala pena ventiquattro ore dal loro primo incontro...

Legolas cominciò a strigliare un cavallo bianco... Aragorn gli posò una mano sulla spalla e gli disse:

<Io vado, riprendo il mio lavoro... ci vediamo all'ora di pranzo... quando la tavola sarà pronta ti farò avvisare da Amelia...>

<Va bene...>.

Il re si girò e se ne andò...

 

Lavorando il tempo trascorse velocemente e l'ora di pranzo arrivò in un baleno...

Legolas, Aragorn, Arwen e Boromir si ritrovarono intorno alla tavola imbandita, come la sera prima, ma sta volta Legolas era molto più sereno ed aperto...

Scherzarono, conversarono, mangiarono e si divertirono...

Legolas si trovava molto bene anche con Arwen, dato che la regina di Gondor era un elfo come lui...

C'era un'atmosfera rilassata ed amichevole... tra i quattro si era creato proprio un bel feeling, e questo non poteva che giovare a Legolas, visto che da lì avrebbe cominciato una nuova vita...

Nel tardo pomeriggio, Aragorn decise di fare una passeggiata inel vasto giardino che circondava il palazzo... aveva lavorato molto, era stanco ed aveva bisogno di prendere un pò d'aria...

Attraversò un prato cosparso di fiorellini gialli, si avvicinò ad un albero e poggiò la schiena contro il tronco.

Chiuse gli occhi, tirò un profondo sospiro e cominciò a pensare...

Ripensò a tutti i bei momenti che aveva passato insieme a Legolas... ripensò alla mattina precedente, al mercato... ripensò a come era stato bene a cena e a pranzo, ma soprattutto ripensò alla stanza da bagno... alle sensazioni che aveva provato stando così vicino a Legolas... chissà cosa sarebbe accaduto se, proprio in quel momento, Amelia non avesse bussato alla porta...

Aragorn riaprì gli occhi, si allontanò dall'albero, fece qualche passo e si appoggiò sul davanzale di un piccolo terazzo in marmo che si affacciava sullo strapiombo della montagna dove era stata edificata la grandiosa città di Minas Tirith...

Ad un tratto Aragorn sentì dei passi alle sue spalle... non fece in tempo a voltarsi che due candide mani gli coprirono gli occhi... l'uomo in primo momento sussultò, ma poi decise di stare al gioco...

Sorrise e domandò:

<Chi è?!...> ma non ottenne risposta, allora insistette:

<Vuoi dirmi chi sei?!...> ancora silenzio...

Il re sospirò e si rassegnò:

<Ho capito... devo indovinare!...> allora la persona che aveva alle spalle gli mosse delicatamente la testa sù e giù...

<Arwen!?> esclamò l'uomo, ma ebbe la risposta:

<No...> allora riprovò:

<Mmh... Amelia?!...> e la voce alle sue spalle, con un filo di delusione:

<No... dai, riprova!...> a quel punto Aragorn capì:

<Legolas!...>... finalmente ebbe gli occhi liberi, si girò e si trovò davanti l'elfo che lo guardava sorridendo

<Ce ne hai messo di tempo!...> Aragorn sorrise a sua volta.

Legolas si appoggiò al davanzale ed osservò lo splendido paesaggio circostante. Aragorn imitò l'elfo e gli si mise accanto.

Legolas guardò l'uomo e disse:

<Cosa ci facevi qui tutto solo?...>

Aragorn fissò l'orizzonte, sospirò e rispose con aria vaga:

<Niente, pensavo...>

e l'elfo dolcemente:

<E a cosa pensavi?... se è lecito saperlo...>

Aragorn sorrise e, dopo un pò, rispose:

<Faresti meglio a chiedermi a CHI pensavo...> e Legolas s'incuriosì:

<A chi?... dimmelo te ne prego...>

<Perchè ti interessa tanto saperlo?...> domandò Aragorn guardando l'elfo negli occhi...

<Semplice curiosità!...>

<...Se proprio lo vuoi sapere...> si fece coraggio e proseguì:

<...Pensavo a te!...>.

Legolas rimase basito... proprio non se lo aspettava, però lo desiderava tanto!...

<A me?...>

<Si, a te Legolas...>.

Seguì un'imbarazzante silenzio... entrembi non sapevano cosa dire, si sentivano confusi ed agitati...

Finalmente Legolas riprese il discorso:

<Sai, Aragorn... anch'io pensavo a te...> l'uomo si stupì, ma non disse nulla; l'elfo continuò:

<Sta notte non ho chiuso occhio, non ho fatto altro che ripensare al nostro incontro... alla prima volta che ho incontrato i tuoi occhi, a quando mi hai coperto con il tuo mantello e stretto tra le tue braccia... a quando le nostre labbra si stavano per sfiorare...>.

Ce l'aveva fatta... era riuscito a confessare ad Aragorn quello che aveva provato standogli vicino... però aveva paura di come l'avrebba presa l'uomo... e se l'abrebbe deriso?... e si si fosse sentito a disagio?... e se quelle sincere parole lo avevano turbato o addirittura disgustato?... mille dubbi e mille paure affollavano la mente da Legolas...

Fortunatamente Aragorn si decise a parlare:

<Legolas... è quasi incredibile!... anch'io ho provato tutto questo per te, dal primo momento che ti ho visto rinchiuso in quella gabbia, sembravi così dolce ed indifeso!...

volevo confessarti le mie emozioni, ma avevo paura che non avresti capito... e invece mi hai preceduto!...>.

I due si guardarono intensamente negli occhi... i cuori iniziarono a battere più forte...

Legolas prese il viso dell'uomo tra le mani e sussurò:

<Aragorn... è così strano per me... non ho mai provato niente del genere per nessun'altro... ti conosco da così poco eppure ho l'impressione di conoscerti da sempre...>.

Aragorn srinse le mani intorno alla vita di Legolas...

Lofissò con aria sognante e gli disse:

<Anche per me è così mio dolce elfo...> Legolas spalancò gli occhi e domandò stupito:

<Come mi hai chiamato?...> ed Aragorn imbarazzato ripetè:

<...Mio dolce elfo... se... se ti ha dato fastidio ti chiedo scusa!...> ma Legolas, come se non avesse sentito l'ultima frase, sussurrò:

<Ripetilo, ti prego...> ed Aragorn titubante:

<...Mio... dolce elfo...> Legolas chiuse per un momento gli occhi e distese il volto in uno splendido sorriso... poi, come estraniato dal mondo, disse:

<Mio... che bella parola!... è proprio così che voglio sentirmi!...> ma Aragorn continuava a non capire:

<Scusa... non ti seguo...> e Legolas raggiante:

<Voglio sentirmi importante per qualcuno... voglio essere tuo, Aragorn!...>.

Il re non riusciva a credere a ciò che aveva sentito... gli sembrava un sogno meraviglioso, nient'altro che un sogno... era troppo bello per essere vero...

Si guardarono negli occhi per un lungo memento, senza dire niente... l'uno poteva udire il battito del cuore accellerato e il respiro intenso dell'altro...

Aragorn strinse Legolas tra la sue braccia, gli sorrise teneramente e gli disse:

<Allora, se lo desideri, sarai mio... ed io sarò tuo...>

<Oh si, Aragorn... è esattamente quello che voglio!...>.

Così, mentre il sole si nascondeva tra le montagne ed illuminava di rosso tutto il cielo, Aragorn e Legolas si confessarono reciprocamente i propri sentimenti...

Si alzò una leggera brezza...

I due si avvicinarono sempre più... chiusero gli occhi, aprirono le labbra e si lasciarono trasportare dalla passione, in un bacio intenso ed infinitamente dolce...

Col sorgere della luna sorgeva quindi un nuovo, stupendo, vero amore... tra un uomo e un elfo...