.|. Alone in the Dark .|.

by Estel

<Legolas…>
I'm in the dark and you're my light      Sono nell’oscurità e tu sei la mia luce
Nel sentire il suo nome l’elfo alzò il volto verso l’uomo e sussurrò:
<Aragorn…>
         I'm going blind and you're my sight    Sto divenendo cieco e tu sei la mia vista
          

Drammatico/Sentimentale | Slash/Songfic/OOC | Rating NC-17 | One Piece

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(Attenzione! Sconsigliata la lettura a chi si impressiona facilmente al sentir parlare di sangue ^^)

Questa fiction ha una genesi molto antica ke affonda le radici in una giornata scolastica...se non volete saperla andate direttamente alla fic ^^.

Estel a Meleth(osservando con sguardo vacuo la prof. ):senti un po’…ma te lo immagini Legolas versione dark?

Meleth(trasalisce dall’assurdità della cosa…e anke xkè stava scrivendo sul banco x la centesima volta ‘VIGGO’):…ke orrore!! Tu andrai a finire male con questa passione x il dark!

- dopo un’altra ora di diritto anke il cervello di Meleth emette strani sfrigolii-

Meleth (alzando gli occhi dalla Costituzione):Ehi…ma lo sai ke è proprio figo?!

Estel(ormai in overdose di diritto):Cosa? La legge ke entra in vigore il 15esimo giorno successivo alla data di…

Meleth: Ma no!! No! Legolas dark!

Estel(lentamente si riprende)*.*!!Vero?? Magari mentre si taglia le vene…(so ke potrà sembrare sadico o da maniaci ma sbattetevi 2 ore di diritto, con la consapevolezza di un’altra di filosofia e poi vediamo cosa vi viene in mente!!)

(Ormai sono lanciatissime ^^)

Meleth: si, si!! E magari mentre con voce tutta sexy canta: we are lost…we can’t never go home…(ossia Gollum song)

Estel: siiiii!!! E magari Aragorn ke lo vede e tutto preoccupato si avvicina e si baciano!!!

Meleth: Si, si, siiii!! Sennò…

Prof.: Voi due! Ma ke avete di bello da raccontarvi?? Su, ditelo anche a noi…

Meleth&Estel:O__0 D’ò!! Ma no, proffi…niente!! Scusi!

 

…Poi da quel giorno la mente di Estel frulla, frulla…e cosa ne viene fuori dopo un’intera estate?!

 

***

 

Un debole soffio di vento animò le leggere tende argentate della stanza immersa nell’oscurità.

 

Un’ombra si delineò su di esse. Senza fare il minimo rumore i suoi piedi toccarono la lucida superficie del pavimento marmoreo.

 

La debole luce lunare illuminò un corpo ,non certo di uomo mortale perché troppo armonioso e delicato, coperto da una tunica e un mantello nero come la notte senza stelle. Le gambe flessuose fasciate anch’esse da dei morbidi pantaloni neri. Un cappuccio dello stesso colore scivolò via lasciando che una cascata di lunghi capelli dorati si posasse con noncuranza sulle spalle esili.

 

La figura sottile mosse qualche passo verso il letto a baldacchino posto al centro della stanza.

 

Una mano diafana e sottile si levò lentamente per scostare i tendaggi quasi trasparenti che contornavano il letto.

 

Un paio di occhi gelidi più del ghiaccio, un tempo però azzurri come il mare, fenderono l’oscurità, alla ricerca dell’amante addormentato…

 

Proprio come la luna attende di scorgere l’amato sole…

 

Legolas fissò con un’espressione di tenero rimorso il volto dell’uomo disteso sul letto.

 

Stava sbagliando…lo sapeva fin troppo bene…doveva smettere di stare così vicino ad Aragorn…

 

Lo sapeva ,dannazione! Lo sapeva benissimo!!

 

Ma non riusciva a farlo…il calore e l’amore che l’uomo dimostrava per lui erano la sua fonte di vita…il suo unico refrigerio…

 

Lo amava…amava quell’uomo come non aveva mai amato nessuno…ma era troppo pericoloso quell’amore…non per lui, oh no…lui non avrebbe perso la sua vita immortale, neanche se l’avesse voluto…

 

Oh…se avesse potuto! Come lo desiderava!!

 

Era un tormento…vivere una vita eterna di solitudine…no…decisamente non poteva trascinare anche Aragorn in quel vortice di dolore…non voleva che anche colui che amava fosse destinato a soffrire come stava facendo lui…

 

Storcendo le labbra sottili e mortalmente pallide, sfiorò il proprio collo, finchè sentì battere sotto i suoi polpastrelli la giugulare.

 

E la cercò…eccola…eccola quella maledetta cicatrice…

 

Una cicatrice che neanche la sua pelle d’elfo era stata in grado di emarginare.

 

Un marchio. Una maledizione indelebile.

 

Sospirò abbassando la mano e guardò Aragorn. Il petto si alzava e abbassava in profondi e lenti respiri. Le labbra dischiuse, il petto nudo, le ciocche di capelli che gli sfioravano le guance ,su cui si vedeva appena un accenno di barba, il lenzuolo candido che lo copriva fino all’inguine…

 

‘Solo per questa notte…e poi non verrò più qui…’

 

Pensò Legolas appoggiando ogni ginocchio ai lati delle cosce di Aragorn, curandosi bene però di sfiorarlo il meno possibile. Poi si chinò in avanti ,posando le mani sul cuscino e intrecciando le dita tra i capelli ondulati dell’uomo.

 

Guardò ardentemente le sue labbra…le voleva…voleva che si posassero con violenza sulle proprie, voleva la sua lingua…voleva la sua bocca…voleva il respiro dell’uomo che si agitava contro il suo.

 

Iniziò a lambire dolcemente con le labbra una spalla dell’uomo, ripetendo tra se e sé:

 

“Solo una notte…solo per questa notte…”

 

I was made for you …                                           Io ero fatto per te
You were made for me                                          Tu eri fatto per me’
Everybody used to say                                          Tutti avevano l’abitudine di dirlo
We were meant to be                                             Noi intendevamo esserlo


 

 

 

Aragorn cominciò a sentire quelle labbra che ormai aveva imparato a riconoscere meglio di qualsiasi altra cosa sulla sua spalla, per poi risalire con delicatezza lungo il suo collo…

 

Un tocco così effimero…così dolce e delicato…sembrava quasi che non ci fosse…ma c’era…c’era, eccome…

 

Non aprì gli occhi né si mosse. Aveva paura che Legolas si potesse accorgere che si era svegliato e di conseguenza sarebbe fuggito via…silenzioso e veloce come era venuto…

 

I don’t want to ever have to let you go                   Io non voglio che tu vada via continuamente
And that's all you ever really need to know            E questo è tutto ciò che ti occorre sapere realmente

 

Strinse forte le palpebre quando sentì la lingua dell’elfo sfiorarlo timidamente proprio sotto il suo orecchio…

 

Voleva farlo durare il più a lungo possibile…doveva…doveva riuscire a fare restare Legolas con sé quella notte…

 

Almeno quella notte…

 

Ma quando l’elfo gli leccò il lobo non riuscì a trattenere un sospiro di piacere.

 

Subito la testa di Legolas si rialzò dal suo collo e Aragorn si ritrovò gli occhi dell’elfo, gelidi ma dolci, nei suoi.

 

Rimasero entrambi immobili, trattenendo il respiro.

 

Legolas sentì la testa attanagliata dalle vertigini…se avrebbe continuato…,e sapeva che Aragorn voleva che continuasse, avrebbe potuto morderlo…no...no!

 

Non voleva…!

 

Fece per alzarsi di scatto ma Aragorn, prevedendo la mossa fu più veloce e lo afferrò per un polso, strattonandolo e facendolo ricadere su di sè. Si aspettava che l’elfo avesse cercato di liberarsi o quantomeno di allontanarsi ,ma Legolas lo stupì rimanendo immobile sul suo corpo.

 

<Perché ogni volta che mi accorgo di te tenti di scappare?>sussurrò con tenerezza accarezzando i capelli dell’elfo che ora , lo sentiva chiaramente, stava reprimendo i singhiozzi sul suo petto.

 

<Lascia che vada via…te ne prego…>mormorò Legolas con voce supplichevole.

 

Ma il vero significato di quelle dolorose parole era: “Trattienimi, stringimi, fammi rimanere qui con te...non farmi scappare….”

 

<Guardami…non piangere…>aggiunse l’uomo con lo stesso tono dolce di prima. Legolas sollevò la testa e subito Aragorn posò le proprie labbra su quelle dell’elfo.

 

<Smetti!>esclamò irato Legolas, allontanando il viso<…sai benissimo che è pericoloso…>

 

<Non mi importa.>sussurrò Aragorn stringendo la vita sottile dell’elfo e baciandogli il collo con dolcezza.

 

Legolas sospirò, rilassandosi sul corpo dell’uomo, ma sentendo ancora i muscoli tesi, come un animale selvatico pronto a scappare via.

 

<Baciami…>mormorò Aragorn passando le nocche su una guancia gelida dell’elfo..


It's like a poison - just one cure                             Così come un veleno ha una sola cura
You're my remedy - for sure                                  Tu sei il mio rimedio, sicuramente

 

Legolas sfiorò con le labbra le guance dell’uomo.

 

<Più giù…>sentì sussurrare Aragorn.

 

L’elfo spostò le proprie labbra lentamente sulla mascella, poi sulla gola.

 

<Più giù…>sussurrò ridendo l’uomo prendendo il volto di Legolas tra le mani e posandolo a sinistra del proprio petto.

 

<Qui…Mordimi…sul cuore…>

 

L’elfo tremò e fece per allontanarsi.

 

<No!>Esclamò mentre l’uomo lo stringeva a sé, baciandogli la nuca.<Non puoi chiedermelo!!>

 

<Sssh…amore mio…fallo, fallo per me…per te…per noi.>

 

Legolas scosse con forza la testa, stringendo le labbra, e sussurrò sconvolto, evitando lo sguardo dell’uomo.

 

<Come puoi volerlo??!>

 

Aragorn sorrise e sussurrò:

 

<Lo voglio per poterti finalmente baciare, accarezzare, toccare, farti tremare dal piacere…>si godette l’effetto che le sue parole avevano causato sulle gote dell’elfo e aggiunse con dolcezza:

 

<Lo voglio per restare con te…>

 

L’elfo scosse di nuovo la testa, disperato. Non voleva sentire quelle cose! Doveva convincere Aragorn che stava per commettere un errore…doveva!

 

<Se anche solo una goccia del mio sangue si unirà al tuo, tu…>le labbra gli tremarono, mentre gli occhi gli divennero lucidi.

 

<Avrò una vita immortale da condividere con te…>concluse Aragorn accarezzando una guancia di Legolas con tenerezza.

 

<Sarai condannato a un’esistenza di mera desolazione!>lo corresse Legolas con stizza, poi aggiunse poco dopo, con voce rotta<…come la mia…non potrai più gioire del tepore del sole…>

 

<Che importa del sole se il tuo corpo mi riscalderà?>

 

<Non potrai più sentire i baci dei suoi raggi…>

 

<Baratto volentieri tutti i loro baci con uno solo dei tuoi…>

 

<Le tenebre ti accompagneranno per sempre!>esclamò esasperato Legolas.

 

<Tu sarai la mia luce…>

 

Rimasero in silenzio, al ché l’elfo aggiunse, guardando intensamente le iridi grigie del compagno:

 

<Come posso farti desistere?>

 

<Non puoi.>fu la semplice risposta.

 

Legolas strinse le labbra, tormentato.

 

<Legolas…mordimi…>

 

Aragorn prese con delicatezza la testa dell’elfo tra le mani e l’avvicinò al suo petto.

 

L’elfo avvicinò lentamente la propria bocca al petto dell’uomo, passando le dita su di esso ,come a decidere quale punto mordere.

 

Poi sentì battere sotto la punta delle proprie dita il cuore dell’uomo.

 

Volse la testa di lato e posò l’orecchio sul petto in modo da sentire il battito.

 

Chiuse gli occhi mentre la più antica e dolce musica di questo mondo lo cullava…

 

Rialzò il volto, sospirò e osservò Aragorn, come a formulare una supplica silenziosa. Ma l’uomo gli sussurrò con determinazione:

 

<Fallo…>

 

Non riusciva ad abbassare lo sguardo…non riusciva a muoversi…

 

Sentì le lacrime scendergli sulle guance fredde e gocciolare sul petto di Aragorn.

 

<Non ci riesco…>gemette.<Non posso…>

 

I think it's time                                                                Credo che sia tempo…
I want to know if I should be afraid 
                             Voglio sapere se avrò paura

 

Aragorn lo guardò con talmente tanto amore che Legolas tremò tra le sue braccia. Sentì una mano dell’uomo posarsi dietro la sua testa e guidarlo dolcemente verso il suo petto, finchè non si ritrovò a sfiorarlo con le labbra.

 

Poi, fu come se il suo istinto avesse la meglio sulla ragione.

 

Aprì la bocca e affondò i denti nel petto di Aragorn.

 

Questi non gemette. Strinse le palpebre mentre sentiva i canini di Legolas penetrare la sua carne. Strinse tra le mani il lenzuolo bianco sotto di sé ma si impose di non lamentarsi nel modo più assoluto…

 

Passarono istanti che parvero eternità quando Legolas alzò la testa ,gemendo soddisfatto mentre si passava la lingua sulle labbra. Chiudendo gli occhi, si sedette sulle gambe dell’uomo, gettando la testa leggermente all’indietro…

 

 Un rivolo si sangue gli colava dal labbro inferiore per poi scendere sul suo collo e scivolare sul petto. L’elfo rabbrividì quando sentì quella goccia calda sfiorargli la pelle.

 

Guardò Aragorn. L’uomo sembrava sofferente ma gli sorrideva con dolcezza…

 

Dolcezza!!!

 

Lui avrebbe sputato al volto di colui che l’aveva reso così…metà elfo e metà creatura della notte!

 

Gli avrebbe sputato in facci, sì…

 

Gli avrebbe urlato il suo disprezzo…la sua rabbia…

 

La sua indignazione per essere stato tradito così!

 

 

L’avrebbe fatto…se solo ne avesse avuto la forza…

 

<Aragorn…>mormorò Legolas ma si fermò quando una mano dell’uomo si alzò, per sfiorare le sue labbra.

 

Aragorn sentì la punta delle proprie dita affondare appena in quelle labbra gelide ma morbide, così morbide…e dolci, ,dolci e inebrianti, come miele e vino speziato…come cannella e idromele…

 

<Sei ancora in tempo…puoi…>sussurrò Legolas con una punta di amarezza nella voce. Ma l’uomo gli sorrise di nuovo, fece scivolare la mano dalla bocca lungo il collo, la spalle e il braccio dell’elfo. Per poi giungere al suo polso sottile. Strinse le dita tremanti su di esso e lo sollevò fino alla bocca dell’elfo.

 

Legolas lo guardò con uno sguardo che voleva significare mille cose, ma poi, schiuse le labbra e affondò lentamente i suoi canini sul proprio polso.

 

Sentì il sangue zampillare da esso, sentì il proprio sangue sulle sua labbra…

 

Quando vide alcune gocce di sangue scivolare sul mento di Legolas, Aragorn allontanò delicatamente il polso dalla bocca dell’elfo e se lo avvicinò alle labbra.

 

<Aragorn…!>un ultimo sussurro disperato. Un ultimo tentativo di dissuadere l’uomo che amava.

 

Aragorn posò avidamente le labbra sul polso dell’elfo e bevve il sangue che gocciolava…

 

Lo sentì bollente e gelido…

 

Dolce e amaro…

 

Legolas gemette quando l’uomo succhiò la ferita sul polso. Sentiva la lingua dell’uomo, le sue labbra…

Si portò deliziato l’altra mano alla bocca per impedirsi di gemere e aspettò che Aragorn lasciasse la presa.

 

<Il mio sangue con il tuo…legato per sempre…>sussurrò Aragorn lasciando lentamente il suo polso e facendo scivolare la mano sul lenzuolo ,così da macchiarlo di sangue…

 

Chiuse lentamente gli occhi e rimase immobile.

 

<Aragorn…>Legolas soffiò quel nome con angoscia. Sfiorò con le proprie dita la mano dell’uomo ma questa rimase immobile e all’elfo, terrorizzato, sembrò che neanche il petto del ramingo si muovesse più.

 

Gli prese il volto tra le mani e lo chiamò disperato:

 

<Estel, saes…saes …edro i chin, Estel!!>(Estel, ti prego…ti prego…apri gli occhi, Estel.)

 

Una mano dell’uomo si posò lentamente sul dorso di una mano di Legolas .A quel contatto l’elfo sorrise, sollevato. Vide gli occhi di Aragorn aprirsi. Trasalì quando vide le iridi dell’uomo uguali alle sue.

 

Fredde.

 

Senza vita.

 

Immortali.

 

 Avevano perso il loro calore…a causa sua…

 

L’uomo sorrise dolcemente all’espressione spaventata dell’elfo e sussurrò:

 

<No, amore…qualsiasi cosa pensi non è colpa tua. E’ stata una mia scelta…mia, Legolas, non puoi impedirmi di amarti…>

 

There's an angel - at my door                                    C’e un angelo alla mia porta
I don't wanna feel like this no more                          Io non voglio sentirmi ancora così

 

 

Così dicendo catturò le labbra di Legolas tra le sue con impeto, gli afferrò le spalle e invertì rapidamente le loro posizioni.

 

Aragorn guardò Legolas sotto di sé…così bello, così innocente…finalmente l’avrebbe posseduto …finalmente era solo suo…

 

Suo, suo, suo!!!

 

L’elfo gli sfiorò il collo con la punta delle dita e si tirò leggermente su, mordendogli con dolcezza il labbro inferiore.

 

Aragorn gli cinse la vita con le braccia, schiacciando quel corpo all’apparenza fragile, tra il suo e il materasso.

 

 Sentiva i palmi delle proprie mani premere sulla schiena di Legolas, le sue labbra lambirgli il collo.

 

Fece scivolare le mani dalla schiena dell’elfo più giù, finchè incontrò il bordo dei pantaloni .Lo abbassò, facendo scorrere le dita sui glutei e sulle cosce lattee dell’elfo. Legolas gemette quando sentì le dita dell’uomo sfiorargli l’interno delle cosce e il lenzuolo portare un po’ di refrigerio al suo corpo che ormai era bollente.

 

<Alzati…mettiti in ginocchio…voglio spogliarti…>la voce roca e bassa di Aragorn lo fece rabbrividire, così appena l’uomo si spostò da sopra di lui per inginocchiarsi anch’egli, si sedette sulle ginocchia .Sentì la stoffa della tunica sfiorargli le cosce nude e fece scorrere i palmi delle proprie mani su di esse, ma le mani dell’uomo si posarono sulle sue. Alzò lo sguardo e incrociò quello di Aragorn.

 

 Bruciava.

 

 Sembrava possederlo solo guardandolo.

 

I feel alive You belong to me                                    Mi sento vivo…tu mi appartieni
Like I belong to you                                                  Come io appartengo a te

 

Le mani calde dell’uomo presero a scorrere lungo le sue cosce e Legolas per poco non venne meno quando iniziarono a accarezzargli i fianchi.

 

Si aggrappò alle spalle dell’uomo e poco dopo sentì le mani di Aragorn sulla sua schiena, sollevargli la tunica .Erano calde, rassicuranti…

 

Aragorn sfilò la tunica dal corpo dell’elfo e rimase senza parole quando i capelli ,ricadendo del collo della tunica, si posarono come polvere di stelle sulle spalle dell’elfo. Vide Legolas piegare leggermente all’indietro la testa e gemere sommessamente quando sentì i lunghi capelli sfiorargli la vita.

 

Aragorn si passò la lingua sulle labbra e si piegò verso Legolas, afferrandogli i polsi, baciandolo e mordendogli il petto, il collo, le spalle…

 


 If you're not satisfied                                                      Se non sei soddisfatto
Tell me what I gotta do                                                   Dimmi cosa devo fare

 

Si distesero lentamente sul materasso, non smettendo un attimo di baciarsi. Legolas provò un brivido di piacere nel sentire il lenzuolo freddo sotto la schiena nuda e il corpo bollente dell’amante sopra di sé.

 

Aragorn bloccò saldamente gli avambracci di Legolas, afferrandoli con le mani. Avvertiva la pelle estremamente morbida sotto le sue dita e la baciò, scivolando poi con le labbra su un braccio e su una spalla di Legolas. Sentì le cosce dell’elfo stringergli i fianchi e il suo respiro caldo sfiorargli il collo.

 

<Legolas…>

 

I'm in the dark and you're my light                                 Sono nell’oscurità e tu sei la mia luce

 

Nel sentire il suo nome l’elfo alzò il volto verso l’uomo e sussurrò:

 

<Aragorn…>

 

I'm going blind and you're my sight                                 Sto divenendo cieco e tu sei la mia vista

 

Aragorn vide le labbra dell’elfo tremare leggermente mentre pronunciava il suo nome e fu come se la sua mente perse il controllo sul corpo…

 

Legolas inarcò la schiena e trattenne un grido di dolore quando Aragorn si spinse con violenza in lui.

 

Il ramingo si muoveva con rudezza e ben presto sentì le proprie lacrime bagnargli le guance ed abbeverare il cuscino sotto il suo capo.

 

Aragorn aprì gli occhi che aveva serrato e guardò Legolas. Gli passò le nocche delle dita su una guancia. La sentì bollente e umida e sussurrò preoccupato:

 

<Stai piangendo…ti sto facendo così male?>

 

Legolas non rispose. Una nuova scarica di dolore lo attraversò e si aggrappò con uno spasmo alle spalle dell’uomo.

 

Ma poco dopo iniziò a sentire una tempesta ribollirgli nel basso ventre.

 

You set me free I hold you tight                                       Tu mi mantieni libero…io ti tengo stretto
You're in my heart and I'm the knife                                 Sei nel mio cuore e io sono il coltello

 

<Ara…ah…ah!! Aragorn…è…è…così…si!! E’…bellissimo…>sussurrò cercando di trattenere i gemiti di piacere che l’uomo gli stava regalando.

 

Aragorn sentiva la testa girare vorticosamente…non riusciva a distogliere gli occhi dal volto di Legolas, dalle lacrime che come perle gli adornavano gli occhi e le guance…dalle labbra, ora rosse da far sembrare pallido il corallo.

 

“Lo amo…lo amo…lo amo…”queste parole rimbombarono nella mente di Aragorn fin quando, con un’ultima spinta sentì Legolas aggrapparsi ancora più al suo corpo e gridare il suo nome, dopodiché si accasciò sul corpo dell’elfo e si fece cullare dal battito convulso del suo cuore.

 

…..

 

Poco dopo Aragorn sbatté le palpebre e appena riuscì a mettere a fuoco nell’oscurità che albergava nella stanza, si voltò.

 

 Legolas era accanto a lui, in tutta la sua bellezza…Il corpo nudo, senza neanche un semplice lenzuolo a coprirlo.

 

Era disteso su un fianco, le gambe leggermente raccolte al petto e i capelli che si posavano sulle spalle delicate e sul cuscino. Teneva una mano poggiata vicino alla bocca ,schiusa, e l’altra posata con delicatezza sul cuscino.

 

Dalle labbra schiuse, usciva un respiro tenue come una brezza primaverile.

 

Aragorn sorrise e allungò una mano verso quel corpo latteo. La poggiò sul collo dell’elfo e avvertì una cicatrice su quella morbida pelle…

 

Abbassò lo sguardo, ricordando ciò che Legolas gli aveva raccontato tanto e tanto tempo prima a proposito di quella cicatrice…

 

 

Centinaia di anni prima il principe di Boscoatro si era innamorato… O almeno così credeva ,nella beata ingenuità di quando ancora da poco ,secondo i canoni elfici, ci si è affacciati alla vita…

 

Legolas era giovane, troppo forse…

 

Si innamorò di un elfo che diceva venire dalle Terre Immortali. A nulla valsero gli avvertimenti dei fratelli, le minacce del padre o le preghiere della madre.

 

Legolas aveva perso il lume del buonsenso di fronte a Tuìlere…

 

E, come accade spesso quando si è innamorati, si esclude tutto il resto…

 

Legolas non si chiedeva il motivo per il quale riusciva a parlare con lui solo dopo il calare del sole, né perché non riuscisse a trovarlo da nessuna parte al sorgere di esso…

 

Tuìlere era ,per Legolas, un mistero. E il mistero ,si sa, affascina…forse fu proprio per questo che perse la testa per lui...

 

E questo, Tuìlere ,lo sapeva fin troppo bene .Si accorse dell’affetto che il più giovane dei figli di re Trhanduil provava per lui, così lo circuì con storie sulle Terre Immortali, su promesse di amore eterno…

 

Era divertente ,per Tuìlere, prendersi gioco dei sentimenti di una creatura così innocente, che lo guardava con la più pura adorazione e passione, sospirando per ricevere anche solo un suo bacio…

 

Non che Tuìlere fosse insensibile al fascino sensuale del principe, ma amore, sincerità, devozione…queste cose erano, per la sua mente ormai perversa e oscura , troppo gaie e pure…

 

Ma lentamente qualcosa dentro di lui iniziò a sciogliersi…era sempre lui quello che cercava Legolas, era sempre lui quello che lo baciava con passione ,lo abbracciava, lo sfiorava, per sentire poi il cuore colmo di…gioia alla vista di quegli occhi sgargianti felicità al suo solo tocco.

 

Tuìlere si spaventò di questo. Stava cominciando ad amare Legolas…lo stava desiderando…stava iniziando a provare un qualcosa di profondo per quella meravigliosa creatura.

 

Ma scappò da essa…preferì salvaguardare sé stesso, non rivelargli la sua reale natura, piuttosto che amarlo.

 

Fu così che ,una notte, convinse il principe a giacere con lui.

 

Legolas non sospettò nulla…si donò a Tuìlere con la stessa fiducia di un bambino.

 

E nello stesso istante in cui lo penetrò, Tuìlere morse con ferocia il collo di Legolas. Troppo tradì il principe si accorse del proprio errore. A nulla valsero le preghiere sommesse, le lacrime…

 

Il principe di Boscoatro era destinato a morire, se non fosse per qualcosa in quegli occhi ricolmi di delusione e lacrime, che smosse il cuore di Tuìlere.

 

L’elfo oscuro gli fece bere il proprio sangue, in modo da farlo sopravvivere.

 

Un’altra crudeltà.

 

Poi si alzò dal corpo di Legolas e se ne andò, senza rivolgere nemmeno una parola di scusa o un semplice sguardo di pentimento a quegli occhi che continuavano a guardarlo nella speranza che potesse tornare indietro, che potesse dirgli che era tutta una bugia…

 

Ma non fu così.

 

Quando Legolas si riprese tornò dalla propria famiglia ,ma fu bandito dal regno. Nemmeno le suppliche dei suoi fratelli e di sua madre scossero il vecchio re.

 

Suo padre lo esiliò, accusandolo di aver gettato un pessimo nome sulla famiglia reale.

 

Legolas vagò per centinai d’anni in totale solitudine, nascondendosi nell’ombra, perché il sole gli era letale, con il ricordo di Tuìlere a maciullargli il cuore e l’animo…forse fu proprio l’amore ,tramutato in un odio così tossico, che fece in modo che la cicatrice non sparisse più dalla sua pelle…

 

Aragorn guardò di nuovo il volto di Legolas e gli posò una mano su una guancia tiepida.

 

Poi loro due, anni fa, si erano incontrati e si erano subito innamorati.

 

E quella notte, dopo tanta attesa, l’aveva posseduto…

 

E dopo quella notte, dopo tanta attesa, sarebbe sempre rimasto con lui…

 

Sorrise mentre faceva scorrere lentamente la sua mano sulle spalle di Legolas, lungo la sua vita e sulla morbida piega  delle cosce. Poi posò una mano dietro la schiena dell’elfo e lo attirò a sé, baciandogli la fronte. Sentiva il respiro dell’elfo, leggero e caldo, sul proprio petto, e poco dopo la testa di Legolas si mosse.

 

Aragorn sentì le labbra dell’elfo sulla sua gola, la lambivano, la baciavano dolcemente…

 

Lo strinse ancora di più a sé mormorando:

 

<Ti amo.>

 

Legolas alzò lo sguardo e fissò gli occhi di Aragorn. Alzò una mano e posandola dietro il collo dell’uomo sussurrò:

 

<Ti amo.>e lo baciò con una dolcezza struggente, facendo scivolare la propria lingua nella bocca dell’uomo e

stringendosi a lui, mentre Aragorn lo prendeva per la vita e lo attirava sopra di sé.

 

Sentì le mani dell’uomo percorrere la sua schiena e sui suoi glutei…sentiva molto chiaramente che l’uomo lo voleva di nuovo… ma si stava facendo tardi.

 

<Aragorn…dobbiamo andare…tra poco sarà l’alba…>sussurrò Legolas allontanando la bocca da quella di Aragorn.

 

L’uomo lo osservò alzarsi con leggiadria dal letto e  stagliarsi contro la luce della luna..

 

Aragorn rimase stregato dal corpo dell’elfo, così pallido da poter essere attraversato dalla debole luce che entrava nella stanza. Si rivestirono entrambi velocemente, poi Legolas si avvicinò al balcone dal quale era entrato e nei suoi occhi si specchiò la luna…ringraziò silenziosamente Elentari per il tempo che aveva concesso loro…

 

Poi si voltò verso Aragorn e gli tese una mano sottile e sussurrò:

 

<…Andiamo, amore mio…>

 

Aragorn sentì il cuore fremere dalla dolcezza dello sguardo dell’elfo e strinse con forza quella piccola, delicata mano, mentre la notte lo accoglieva benigna, ringraziandolo per amare una delle sue creature più belle…

 

Because you belong to me

It's like a poison - just one cure

***

Perché tu mi appartieni

Proprio come il veleno ha una sola cura

 

THE END

 

Per sicurezza ho messo l’avviso all’inizio, non si sa mai…ma non è troppo macabra, no?

Avrete capito sicuramente ke Legolas è un vampiro e che ha trasformato anche Aragorn .Se vi state chiedendo se sono andati via sotto forma di pipistrelli, la risposta è NO! Semplicemente escono da dove Legolas è entrato(Oddio…perché mi sa di doppio senso??)!

Ah, la canzone è Alive dei Blue.

Grazie x tutti quelli ke sono arrivati fin qui a leggere!!!

Estel*