.|. Legami d'Amore e Scie di Stelle .|.

 

9. Un Aiuto Inaspettato

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Un boato scosse  la falda sotterranea… Meyra e Legolas si guardarono allarmati…

“Forza! Devi uscire da qui!” lo incitò lei spingendolo “Non vado da nessuna parte senza te” replicò lui contrariato “Ti accompagnerò all’uscita ma poi prenderemo Vie diverse…” spiegò Meyra mentre correvano “…a meno che tu non voglia perdere nuovamente tuo fratello…”

a quelle parole il biondo Elfo prese a correre come un forsennato, riguadagnando presto luce ed aria…è in arrivo…qualcosa si avvicina…pensò Meyra avvertendo una strana tensione…

Ritornati finalmente all’esterno, lei gli diede delle raccomandazioni : “Sta molto attento Legolas, egli avrà bisogno di te, ma se abbassi la guardia potresti ritrovarti tu in serio pericolo” poi, premendo le mani sul petto del Principe, gli trasmise alcuni poteri… “ Ora hai il potere di viaggiare nel passato, temporaneamente, e puoi trasformarti nel tuo equivalente Uomo, Nano, Hobbit e quant’altro vive su questa Terra…quest’ultima capacità è un mio dono che t rimarrà in eterno”… Legolas, entusiasta, era impaziente di partire, ma prima Meyra lo benedisse :

“Che ogni elemento o essere vivente su questa Terra riconosca il Principe di Bosco Atro e lo faciliti sul suo cammino…che non gli venga opposta resistenza perché lui la spezzerà… e ora va’, figliolo”… detto questo, Meyra urlò qualcosa in lingua gnomica, e apparve un bellissimo cavallo bianco…eccitato, Legolas vi montò in groppa e partì veloce come il vento di tempesta… a metà strada l’Elfo percepì un fastidio alla spalla, fatto che gli accadeva quando dimenticava qualcosa…ma cosa? … Aragorn! Avrei dovuto incontrarlo… si ricordò della promessa, ma considerò la faccenda di Lantis più urgente, e così spronò il cavallo ad un ultimo sforzo…

Era quasi arrivato a Imladris quando udì degli urli e dei sibili di frecce elfiche, e capì immediatamente che cosa intendeva Meyra per "aiuto"…ma gli orchetti sentirono il rumore di zoccoli, e si ritirarono dietro ad un insieme di rovi, in attesa…Gli Elfi, evidentemente perplessi,

parlottarono tra di loro, poi uno urlò al forestiero di presentarsi qualora fosse un alleato…

Legolas disse chiaramente: "Mellon nîn, sono Legolas di Bosco Atro" …sussulti in ogni direzione fruscii di armi deposte a terra ed infine si levò la stessa voce di prima: "Avanza tranquillamente" L'Elfo scese da cavallo, lo acquietò, e raggiunse gli Elfi…Sconcertato dalla gelida accoglienza ma ancor di più dalla freddezza degli sguardi degli Elfi fece un breve inchino a quello che sembrava essere il loro comandante "Chiedo scusa, ma sono stato inviato per aiutarvi…" Il capitano osservò il medaglione con lo stemma reale che Legolas portava e trasalì, portando alla luce  un ricordo sepolto nella memoria del passato più remoto…Legolas gli somigliava molto, solo gli occhi, invece d'essere d'un grigio severo come i suoi, erano di un azzurro vivace e gli conferivano quasi un'aria scanzonata…Di slancio, Lantis abbracciò Legolas, che, colto di sprovvista, riuscì solo a mormorare un "fratello mio…"…Guardandolo dritto negli occhi, Lantis esclamò : "Sei proprio tu…quel Legolas!!!" … raggiante di felicità Lantis si rivolse poi agli altri Elfi :"Compari, costui è il Principe di Bosco Atro, rendetegli omaggio!" allora i presenti fecero un inchino a Legolas che, non abituato a tali cerimonie, per poco non arrossì…Incrociando gli sguardi, i due fratelli ritrovarono quell'intesa che può esserci solo tra due dello stesso sangue…

"Sali in groppa al tuo destriero, Legolas, e battiti con noi!" lo esortò Lantis montando in sella al miglior stallone di Imladris, poco prima di dirigere la cavalleria verso la massa di orchetti che intanto per accendere un fuoco aveva distrutto parecchi metri quadri di vegetazione…

Così, la battaglia riprese ancor piû  accanitamente, e grazie all'aiuto del miglior arciere della Terra di Mezzo molti servi del Male trovarono la morte in quello scontro, che divenne sempre più acceso, quasi ardente come le fucine che un tempo illuminavano le caverne di Isengard…

Mentre la Natura tanto amata dagli Elfi soffriva della devastazione dei nemici, i suoi difensori combattevano strenuamente tentando di salvare il più possibile… "Maledetti…Orcs…mostri dell'Oltretomba!!" digrignò Lantis, stremato dall'estenuante battaglia che durava da ore passate a frecciare orchetti e ad indirizzare il cavallo, anch'esso spossato.

Sembrava giunta la fine per gli Elfi che, inviati messaggeri per cercare aiuto, erano rimasti in pochi, mentre le orde di Mordor sembravano aumentare a dismisura, costringendoli a retrocedere…